Donazione e successione: aspetti legali e implicazioni fiscali

Donazione e successione: aspetti legali e implicazioni fiscali

A cura dell’avvocato Carlo Boetti Villanis-Audifredi

La donazione è uno strumento giuridico di ampio utilizzo, soprattutto in ambito familiare, ma le sue conseguenze possono influire in modo significativo sulla successione ereditaria. Questo articolo approfondisce i principali aspetti della donazione, i requisiti legali per la sua validità e le implicazioni fiscali e successorie che ne derivano.

Lo Studio Legale Boetti Villanis-Audifredi declina ogni responsabilità per un utilizzo improprio delle informazioni qui riportate da parte di eventuali fruitori privi della necessaria consapevolezza e competenza tecnica.


Che cos’è la donazione: caratteristiche e modalità

La donazione è un atto giuridico con cui una persona (donante) trasferisce gratuitamente la proprietà di un bene immobile (casa, appartamento, terreno), denaro o altri valori di non modico valore a un’altra persona (donatario). È un gesto che spesso si compie per ragioni familiari, per anticipare l’eredità o per altri motivi personali. Può avvenire in due principali modalità: diretta o indiretta.

Donazione diretta

La donazione diretta si realizza con un atto pubblico, solenne e irrevocabile, scritto rogato da un notaio, che formalizza l’intento di liberalità del donante a favore del beneficiario. Affinché sia valido, l’atto notarile deve contenere i seguenti elementi essenziali:

  • l’identità del donante e del donatario;
  • la descrizione dettagliata del bene donato;
  • la dichiarazione di gratuità dell’atto;
  • l’accettazione della donazione da parte del donatario.

Donazione indiretta

La donazione indiretta, invece, è quell’atto di liberalità che si realizza con forme e strumenti giuridici diversi, comunque finalizzati alla donazione. Ad esempio, il donante può acquistare un bene intestandolo al beneficiario, consentendo così al donatario di riceverlo direttamente. Un’altra modalità è la simulazione di un debito inesistente, che viene “rimborsato” dal donante al beneficiario come atto di liberalità.

Altre forme comuni includono la concessione di un mutuo a condizioni particolarmente vantaggiose o la cointestazione di un conto corrente bancario, che attribuisce al donatario la possibilità di accedere alle somme disponibili. Sebbene meno formali, queste modalità richiedono una gestione accurata per evitare contestazioni future, soprattutto in ambito successorio.

Indipendentemente dalla modalità scelta, la donazione è espressione della volontà del donante di trasferire un bene senza ottenere nulla in cambio.

Requisiti legali per la donazione

Affinché una donazione sia valida, devono essere rispettati i seguenti requisiti:

  • Capacità di agire: sia il donante che il donatario devono essere maggiorenni e capaci di intendere e di volere.
  • Libera disponibilità del bene: il donante deve essere il proprietario del bene e non deve esserci alcun vincolo che ne limiti la disponibilità.
  • Assenza di vizi del consenso: la volontà di donare deve essere espressa liberamente e senza alcuna pressione esterna.

È importante sottolineare che, in ogni caso, la mancanza di un atto pubblico notarile determina la nullità della donazione, con la conseguenza che, in caso di nullità accertata a seguito di una sentenza, il bene o il valore donato rientra immediatamente nel patrimonio del donante, anche ai fini della successione.

Implicazioni fiscali della donazione

La donazione di un immobile ha delle conseguenze fiscali sia per il donante che per il donatario, ed è soggetta a imposte che variano in base al valore e al legame di parentela o meno tra le due parti:

  • Imposta di donazione: il donatario deve pagare una tassa proporzionale al valore del bene donato. L’aliquota varia in base al grado di parentela tra donante e donatario e al valore del bene.
  • Imposta di registro e catastale: anche l’atto notarile è soggetto all’imposta di registro.
  • Imposta sulle successioni: se il donante muore entro 10 anni dalla donazione, i suoi eredi potrebbero dover pagare l’imposta sulle successioni sulla parte di valore che ecceda la quota disponibile.

Impatto sulla successione ereditaria

La donazione incide sulla successione in quanto anticipa l’eredità. Ciò significa che il bene donato non farà più parte del patrimonio del donante al momento della sua morte. Tuttavia, è importante ricordare che ogni donazione dovrebbe essere fatta in ragione della quota disponibile del patrimonio, ossia quella di cui il donante può liberamente disporre per testamento senza ledere i diritti dei legittimari (coniuge, figli, ascendenti).

L’azione di riduzione e la collazione

Laddove una o più donazioni ledano la quota di riserva dei legittimari, essi hanno il diritto di veder ripristinato il proprio diritto, e l’ordinamento prevede appositamente l’azione di riduzione. Quest’azione è uno strumento che consente ai legittimari di ridurre le disposizioni testamentarie o le donazioni effettuate dal defunto, che ledono la loro quota di legittima. In sostanza, se un testatore dona o lascia in eredità beni in misura tale da diminuire la quota che spetterebbe per legge ai legittimari, questi ultimi possono agire in giudizio per ottenere la riduzione delle disposizioni eccedenti.

La riduzione si realizza mediante la collazione, ovvero l’obbligo per i coeredi di conferire nell’asse ereditario i beni ricevuti in donazione dal defunto, al fine di ripristinare l’uguaglianza tra tutti i coeredi. In altre parole, chi ha ricevuto una donazione dal defunto deve “restituirla” all’eredità, in modo che tutti i coeredi possano beneficiare in egual misura del patrimonio.

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Gli Scomunicati è una testata giornalistica fondata nel 2006 dalla giornalista Emilia Urso Anfuso, totalmente autofinanziata. Non riceve proventi pubblici.

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