Rubrica a cura del dottor Claudio Rao
La tentazione è in agguato. Dovunque. Dalle riviste, alla tivù; su internet, sui social e naturalmente in negozi e centri commerciali. Dobbiamo capitolare su tutti i fronti o stabilire dei limiti?
Inondare di regali i propri figli a Natale è possibile. Ho conosciuto famiglie che, in una sorta di rituale, viziavano intenzionalmente il proprio figlio o la propria figlia e non soltanto in casi di figli unici troppo attesi, desiderati o adottati.
Le ragioni
Stando alla brillante psicologa francese Aline Nativel Id Hammou¹, la ragione potrebbe essere legata a storie familiari pregresse. I genitori che da piccoli non hanno ricevuto regali, cercheranno di fare il contrario, felici di vedere la gioia brillare negli occhi dei propri pargoli. Altre famiglie vivono questa festa come fondamentale e vogliono celebrarla colmandola di doni. Il surplus di regali può anche semplicemente essere un modo per manifestare il proprio amore paterno e materno.
L’eccesso di generosità sarebbe altresì una tendenza dei genitori permissivi. Coloro che offrono tanti regali sarebbero anche coloro che sono sempre disponibili per i propri figli e che desiderano solo il meglio per loro. Per costoro tuttavia Natale non costituisce affatto un’eccezione, ma si colloca in una certa continuità col resto dell’anno dando sempre tanto ai loro figli, indipendentemente dalle circostanze.
Le conseguenze
Le reazioni dei bambini possono rivelarsi molto diverse tra loro. Alcuni saranno felici, toccheranno il cielo con un dito e saranno riconoscenti alla propria famiglia. Coloro che sono abituati ad essere inondati di regali tuttavia, ne vorranno sempre tanti: per Natale come per il loro compleanno ed in ogni altra occasione. Convinti di poter sempre avere tutto ciò che desiderano.
In un contesto ordinario e nello spirito proprio a questa festività, più spiegheremo a nostro figlio cosa è il Natale, qual è il suo significato e la ragione per cui ci scambiamo i regali, meglio riuscirà a capirlo e a differenziarlo dalle altre feste. Ma questo dipenderà soprattutto dalle nostre dinamiche familiari.
Che fare?
Quale dunque il “giusto mezzo”? La sintonia tra genitori, come sempre, si rivela la carta vincente. Coinvolgendo però i propri figli. Osservare i giochi sui cataloghi od online e chiedere « Concretamente, dovendo scegliere, cosa ti piacerebbe davvero? Cosa ti farebbe più piacere di tutto il resto?». Invitare il bambino a interrogarsi, a leggersi dentro, a valutare i suoi desideri, procedendo passo passo con lui in questo percorso introspettivo. Evitando di manipolarlo; col solo scopo di aiutarlo a crescere.
Altri elementi importanti sono la considerazione dell’età del bambino, l’acquisto non troppo a ridosso della vigilia per non rischiare l’indisponibilità del prodotto e l’accortezza di offrire a tutti i fratelli e le sorelle lo stesso numero di regali.
Indicativamente, fino ai 7 anni sarà soprattutto il numero dei doni a interessarli nel fatidico strappo della variegata carta che li avvolge. A partire dagli 8/9 anni, saranno maggiormente interessati al valore del regalo, preferendo il più caro. Sarà dunque nostra cura spiegar loro che, considerato il loro costo, i doni saranno meno numerosi. Questo senza necessariamente manifestare debolezze o cedimenti. Ricordiamo che sta ai genitori assicurare il ruolo adulto super partes nel difficile ed appassionante compito educativo che ci è proprio.
¹ Aline Nativel Id Hammou è una psicologa clinica specializzata in infanzia, adolescenza e terapia familiare.
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Gli Scomunicati è una testata giornalistica fondata nel 2006 dalla giornalista Emilia Urso Anfuso, totalmente autofinanziata. Non riceve proventi pubblici.
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