Di Luca De Rossi
Forse non tutti sanno che…la convinzione che fare 10.000 passi al giorno sia un’ottima soluzione per mantenersi in salute a quanto pare non avrebbe radici scientifiche, ma sarebbe un mero espediente di marketing.
Ecco da cosa deriverebbe questa diffusa convinzione: negli anni ’60, un’azienda giapponese inventò un primo contapassi. L’ideogramma giapponese che sta per “10.000” assomiglia a una persona che cammina, così l’azienda chiamò il suo dispositivo misuratore di 10.000 passi.
La raccomandazione originale, quindi, non si basava sui risultati di ricerche scientifiche, anche se ovviamente muoversi e camminare fa bene alla salute più di starsene a poltrire senza fare attività fisica.
Effettivamente, il mondo scientifico e gli esperti di salute, basano le loro raccomandazioni sul tempo di esercizio, che dovremmo mantenere su una media di almeno almeno 150 minuti a settimana di camminata veloce, non sul numero dei passi.
I passi possono, semmai, essere un metodo per tenere più facilmente sotto controllo il livello di attività fisica che si esegue durante il giorno e secondo le ultime ricerche, persone di età diverse hanno bisogno di obiettivi di numero di passi diversi.
Ecco qualche esempio pratico: chi ha meno di 60 anni trae beneficio da 8.000 a 10.000 passi, gli over 60 anni, invece, possono ottenere benefici con un minor numero di pass, tra i 6.000 e gli 8.000.
I-Min Lee, epidemiologo presso la Harvard Medical School e il Brigham and Women’s Hospital, afferma: “Adatta i tuoi passi in base a ciò che stai cercando di ottenere e a chi sei“.
E’ anche bene tenere a mente che non è necessario stancarsi bensì muoversi e camminare, con calma ma costanza.
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Gli Scomunicati è una testata giornalistica fondata nel 2006 dalla giornalista Emilia Urso Anfuso, totalmente autofinanziata. Non riceve proventi pubblici.
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