Ottobre, mese della prevenzione odontoiatrica – Papilloma virus orale e tumori correlati

Ottobre, mese della prevenzione odontoiatrica – Papilloma virus orale e tumori correlati

Di Elisa Stefanati

Ottobre è il Mese della Prevenzione Dentale, l’unico progetto di prevenzione odontoiatrica attivo su tutto il territorio nazionale fin dal 1980, per sensibilizzare sull’importanza della salute orale e dell’igiene dentale. Papilloma virus orale e tumori correlati. A colloquio con gli esperti.

L’OMS definisce la salute orale come lo stato della bocca, dei denti e delle strutture orofacciali che consente all’individuo di svolgere funzioni essenziali, come mangiare, respirare e parlare. In materia di salute orale, oltre ai fattori di rischio tradizionali, quali fumo e alcol, negli ultimi anni si è osservato un aumento di casi di cancro orale associato ad infezione da HPV. L’HPV è l’agente infettivo più comune trasmesso negli individui sessualmente attivi e l’infezione da HPV può essere acquisita precocemente durante i primi rapporti sessuali.

I Papilloma virus umani (HPV dall’inglese Human Papilloma Virus, noto come causa principal del carcinoma del collo dell’utero) sono piccoli virus caratterizzati da un particolare  tropismo per le cellule epiteliali della cute e delle mucose- spiega il dottor Dott.Sergio Colangiulo Responsabile Reparto di Odontoiatria Kiba Istituto Medico di Milano– ne esistono oltre 100 genotipi differenti , di cui 14 implicati nella patogenesi di diversi tumori.

Esistono infatti HPV ad alto rischio oncologico (in particolare HPV 16, 18)  associati a tumori nei distretti  anogenitali e  testa-collo e HPV a basso rischio oncologico (in particolare HPV 2, 4, 6, 11) associati a malattie benigne (verruche volgari, condilomi e papillomi).

La trasmissione dell’infezione avviene con tre diverse modalità di contatto:

  • contatto diretto (saliva-saliva o mucose genitali durante un rapporto sessuale); il contatto sessuale orale è sicuramente una delle più frequenti vie di trasmissione del papilloma virus; è stata dimostrata una relazione tra presenza di HPV nel cavo orale ed età di inizio dell’attività sessuale nel giovane; la presenza di HPV orale è  inoltre più evidente in coppie in cui si pratica sesso orale, rispetto a coppie in cui si pratica esclusivamente sesso genitale;
  • contatto indiretto meno frequente (tramite strumentario medico, utensili o biancheria contaminati);
  • trasmissione verticale per via materno-fetale (durante il parto o postnatale).
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Manifestazioni orali

Il virus del papilloma umano- prosegue l’esperto- gioca un ruolo determinante anche nelle lesioni del cavo orale e della laringe. È un’infezione che colpisce soprattutto tra i 18 e i 50 anni, entrambi i sessi, ed è favorito dalla scarsa igiene orale, dai rapporti promiscui, ma di base vi deve essere una riduzione o una alterazione del funzionamento del sistema immunitario.

Fattori di rischio

L’infezione da HPV nel cavo orale è associata a specifici fattori di rischio, tra cui:

  • immunodepressione
  • sesso orale con un numero elevato di partner
  • giovane età
  • uso prolungato di contraccettivi orali
  • abuso di alcol e droghe
  • fumo di sigaretta

Oltre il 50% della popolazione contrae questo virus, spiega il dottor Colangiulo- ma se il sistema immunitario funziona in maniera fisiologica non permette alla patologia di manifestarsi.

Vi sono studi scientifici che affermano che in rarissimi casi il virus che si localizza in alcune cellule della mucosa orale le modifica e le trasforma in tumori maligni. Vi sono altri studi scientifici in cui si è osservata, invece, l’elevata associazione di pazienti affetti da carcinoma del cavo orale con infezione da papilloma virus. Per questo la diagnosi precoce delle infezioni del cavo orale diventa fondamentale.

HPV orale e tumori correlati

In base ai dati del Registro nazionale tumori (AIRTUM), circa il 10% dei tumori che colpiscono il cavo orale (lingua, bocca e tonsille) ogni anno è associato all’HPV.

Allo stesso modo, circa il 31% dei tumori orofaringei e il 2,4% dei tumori della laringe sono riconducibili al virus HPV. In particolare l’orofaringe rappresenta per gli uomini la sede nella quale si sviluppa il maggior numero di tumori HPV-correlati (circa il 40% di tutti i tumori legati al virus negli uomini).

Questo virus può determinare tre tipi di lesioni: il papilloma squamoso, la verruca e il condiloma.

Il papilloma squamoso è molto frequente nel cavo orale in particolare a livello della lingua, del palato molle, delle tonsille, dei pilastri palatini e dell’ugola; la verruca è più frequente a livello della laringe e può determinare quadri clinici anche gravi; il condiloma è lesione sessualmente trasmessa che può essere singola o multipla. È vero che le degenerazioni verso il cancro sono rare nel cavo orale- assicura lo specialista- ma sicuramente è opportuno sempre eseguire un esame istologico,una biopsia, della neoformazione asportata per essere certi della natura benigna della stessa. Se l’esame sarà negativo si parlerà di papilloma squamoso o di verruca e sarà importante che il paziente si sottoponga a controlli a distanza nel tempo. L’intervento è quasi sempre ambulatoriale, in anestesia locale, mediante l’utilizzo di laser a diodi che permette una exeresi precisa, veloce, senza sanguinamento e senza la necessità della tradizionale sutura della mucosa dopo l’asportazione della lesione.

Fortunatamente, però, nei soggetti immunocompetenti l’infezione ha un decorso rapido, spesso asintomatico, ed il virus viene inattivato senza ulteriori conseguenze. Solo nel 10% dei casi l’infezione diviene persistente poiché l’organismo non riesce a debellare il virus che altera il DNA delle cellule a cui si lega, trasformandole in lesioni precancerose o in tumori maligni. Però, è bene evidenziare che le lesioni precancerose a loro volta impiegano per lo più alcuni anni prima di trasformarsi in un carcinoma infiltrante.

HPV orale: sintomi

I sintomi dell’infezione orale da HPV variano in base al tipo di infezione. In alcuni casi possono comparire ulcere o escrescenze irregolari all’interno della cavità orale, simili a quelle che colpiscono la zona genitale. In molti casi queste lesioni sono asintomatiche, ma a volte possono provocare prurito, bruciore e sanguinamento.

Inoltre, è possibile avvertire altri sintomi tra cui:

  • mal di gola persistente
  • senso di intorpidimento alla lingua
  • dolore alle orecchie
  • difficoltà a parlare e a volte raucedine
  • dolore durante la masticazione e la deglutizione

HPV orale: screening e diagnosi

Lo screening e la diagnosi precoce del cancro del cavo orale sono fondamentali per combatterlo in modo efficace. Se trattati nelle fasi iniziali, i tumori del cavo orale HPV correlati guariscono infatti in un’alta percentuale di casi.

Molte lesioni precancerose del cavo orale sono spesso identificate per caso durante una normale visita odontoiatrica. Tuttavia, i soggetti a rischio dovrebbero sottoporsi a screening regolari per ridurre i rischi associati ai ceppi HPV più pericolosi.

Grazie al Pap Test orale è possibile identificare la presenza del virus HPV e il ceppo coinvolto. Il Test HPV orale è un esame veloce e indolore con cui, tramite un semplice campione di saliva, è possibile individuare l’infezione da Papilloma Virus e il livello di rischio oncogeno associato. Se il referto del Pap Test orale è positivo, il medico prescriverà ulteriori accertamenti.

In presenza di sintomi e di uno o più fattori di rischio, è quindi importante rivolgersi a un centro specializzato nello screening e nel trattamento multidisciplinare di questi disturbi.

Un’attenta visita specialistica dall’odontoiatra e dal patologo orale consentirà l’identificazione precoce delle lesioni sospette.

Come prevenire i tumori di bocca, naso e gola

I tumori orofaringei provocati dal papilloma virus – conclude il dottor Colangiulo- si possono prevenire astenendosi da fumo e alcol e vaccinandosi contro l’HPV: è dimostrato che all’aumentare del numero degli anticorpi, diminuisce la possibilità di sviluppare una lesione oncologica correlata al virus. La vaccinazione consente di: 

  • ottenere una risposta all’infezione del 100%, evitando la possibilità del virus di sfuggire al sistema immunitario;
  • promuovere una produzione anticorpale decisamente maggiore con una risposta immunitaria persistente oltre 14 anni dopo la vaccinazione senza richiami immunologici; 
  • prevenire la riattivazione del virus anche in pazienti già esposti al virus.

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