L’atleta olimpica Rebecca Cheptegei è morta a causa delle ustioni provocate dal suo fidanzato

L’atleta olimpica Rebecca Cheptegei è morta a causa delle ustioni provocate dal suo fidanzato

Di Emanuele La Fonte

È stato il presidente del Comitato olimpico ugandese Donald Rukare a confermare la terribile notizia della morte dell’atleta 33enne che era ricoverata a Eldoret (Kenya) in terapia intensiva.

“Possa la sua anima gentile riposare in pace” ha scritto. “Condanniamo fermamente la violenza contro le donne. Questo è stato un atto codardo e insensato che ha portato alla perdita di una grande atleta. La sua eredità continuerà a durare” ha dichiarato Rukare

Rebecca Cheptegei ha perso la vita a causa delle gravissimi ustioni (75% della superficie del corpo) riportate dopo che il suo fidanzato le aveva dato fuoco domenica scorsa rovesciandole addosso una tanica di benzina prima di darla alla fiamme nel corso di un litigio la scorsa domenica. 

L’atleta era reduce dalle Olimpiadi di Parigi dove si era classificata al 44esimo posto, è morta per le ustioni causate dal fidanzato che le aveva rovesciato addosso

Anche l’aggressore, Dickson Ndiema, ha subito delle ustioni, ed era ricoverato presso il Moi Teaching and Referral Hospital di Eldoret, capoluogo della regione.

Il Kenia è tristemente famoso per il numero di casi di femminicidio: i dati di un report dal titolo Silencing Women, realizzato dal collettivo Africa Data Hub, riportano il fenomeno analizzando fin dal 2016.

Nel 75% dei casi l’autore del reato è un uomo che conosceva la donna: marito, compagno, parente o amico.

Nella maggioranza dei casi è nell’ambito di liti familiari, spesso dovute al tentativo della donna di allontanarsi dalla relazione, a provocare le violente aggressioni. Nell’80% è proprio la casa a trasformarsi in una trappola

***immagine di copertina: un frame dal seguente video su YouTube .https://youtu.be/BXpJCovP8gE?si=-CeKB2WlgZ0M55kV

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