L’altra vita

L’altra vita

Rubrica a cura del dottor Claudio Rao

E se la chiave di volta delle nostre difficoltà si trovasse nelle nostre vite passate?

Non parliamo di fantapsicologia, ma di “karmaterapia”. Un termine che i terapeuti hanno preso in prestito dal buddismo e che indica come attraverso l’ipnosi si potrebbe risalire alle esistenze precedenti per scoprire le cause dei nostri problemi attuali. Un autentico viaggio nel tempo.

« Sono i paesaggi che amo. Quelli brumosi delle colline irlandesi. Vedo una giovane donna rossa in lacrime, vestita come nel XIX° secolo, che si dirige verso un ponte con l’intenzione di buttarsi giù » E’ quanto racconta Maëlys, impiegata quarantacinquenne, durante una seduta d’ipnoterapia. « Questa donna sono io e insieme non sono io. Posso sentire il suo dolore, la sua disperazione ». Passo dopo passo, l’ipnoterapeuta l’aiuta a scoprire le ragioni di tanto dolore « suo marito, un marinaio, è scomparso in mare » e delle strategie per poterla aiutare. «Vedo un bambino che corre verso di lei. E’ suo figlio. Man mano che le si avvicina la giovane donna è sempre più sorridente e felice. Ora ha trovato una ragione di vita ». Al termine della seduta, Maëlys torna a casa con gioiosa serenità. Con la testa piena di risate di bimbi. Iniziando così la fase discendente del suo lungo calvario personale e familiare.

Se negli Stati Uniti e in particolare in California questa pratica è abbastanza diffusa, a noi europei lascia ancora parecchio perplessi.

Quando la sperimentai nella mia formazione all’ipnoterapia, la nostra docente – fronte allo scetticismo e all’ilarità di alcuni – ci spiegò come, al di là delle perplessità, l’ipnosi regressiva si riveli capace di “risolvere” determinati problemi. Un po’ come l’assunzione di un farmaco che non necessita la conoscenza né tantomeno una fede aprioristica nel suo principio attivo.

Alcune persone hanno l’impressione di vedere un film; altre percepiscono unicamente delle sensazioni. Tutte restano lucide e coscienti, in una sorta di dormiveglia. Per guidare i suoi pazienti, Lise Bartoli¹ analizza gli « archetipi junghiani » che sembrano dirigere il loro comportamento. Così “l’infermiera” che si spende per gli altri, “la suora” che dedica la sua vita all’altrui sofferenza, “il guerriero” per cui la vita è un campo di battaglia, “la vittima” che si lamenta sempre, “il prigioniero” impotente e dipendente dagli altri, “l’escluso” che non sa mai qual è il suo posto e la sua utilità, “il re” che non tollera veder messa in dubbio la propria autorità. « Siamo tutti un po’ guerrieri e un po’ infermieri e ci mettiamo spesso nel ruolo di vittima. Un assassino può diventare un grande medico. Nulla è predeterminato – spiega Lise Bartoli – e le regressioni ci permettono di conoscere chi alberga in noi, di esplorare le nostre ombre interiori. Allo scopo di liberarci dalla loro influenza ». Ritornare al passato per potersene affrancare. «Evitando di essere troppo direttivi, precisa la psicologa, per non indurre dei falsi ricordi che non appartengono alla persona».

Anche Freud fece uso dell’ipnosi prima di separarsene.

« Stavo scendendo lungo una strada – racconta Giulia, trentottenne, allevatrice – quando ho sentito un forte odore di magnolia. Mi sono sentita trasportare in un altra dimensione, nel 1895 nel giardino di una casa a New Orleans. Ero un’anziana signora che camminava appoggiandosi ad un bastone. Mi chiamavo Anastasia con un cognome che incominciava con la S. Un vissuto di 5 o 6 minuti. Che poi ho dimenticato. Diversi anni dopo mi sentii attirata da un mercatino delle pulci. Il mio sguardo si posò su un bastone che riconobbi subito come quello di Anastasia. Sul suo pomo erano incise le iniziali A.S. ». Semplice coincidenza ?   

¹ Psicologa clinica e psicoterapeuta, esperta di tecniche di rilassamento, ipnosi e autoipnosi. Formatrice e autrice di libri su infanzia e maternità, tiene seminari in tutta Europa. 

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Gli Scomunicati è una testata giornalistica fondata nel 2006 dalla giornalista Emilia Urso Anfuso, totalmente autofinanziata. Non riceve proventi pubblici.

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