Editoriale del direttore responsabile Emilia Urso Anfuso
Fin dalle prime ore dopo l’apertura delle Olimpiadi 2024 di Parigi, abbiamo assistito attoniti a una serie di fatti alquanto bizzarri.
Gli atleti delle varie nazioni sono giunti al Villaggio Olimpico parigino e che trovano? Un caldo soffocante a causa del fatto che l’impianto dell’aria condizionata è staccato.
Green Agenda docet…
Avranno almeno camere confortevoli e letti comodi? Macché: una sorta di kit di montaggio di un letto in “pregiato” cartone e “pregiatissima plastica” è lì che attende tristemente di essere spacchettato e assemblato. Dolori muscolo scheletrici assicurati, al punto che fin dal primo giorno diverse squadre ripiegano per alloggi alternativi.
E’ solo l’inizio, perché poco dopo ecco le scene più eclatanti: quelle del vomito incontenibile degli atleti costretti a nuotare nelle merdose acque della Senna, uno dei fiumi più inquinati d’Europa e voilà: alcuni atleti finiscono ricoverati in ospedale dopo aver contratto l’Escherichia Coli, batterio poco amico dell’organismo umano.
Ma come? Abbiamo subito circa tre anni di restrizioni della libertà sotto ogni aspetto, a causa di un virus che ha persino permesso l’imposizione collettiva dell’inoculazione di un farmaco appena sviluppato e ora ci mostrano questa robaccia come fosse roba normale?
Non è tutto, perché in queste ore la notizia che circola è quella relativa ai vermi trovati nel pesce servito agli atleti olimpici. VERMI nel pesce da mangiare. Va bene tutto, ma dalla farina di grilli imposta come base alimentare dai tipi che stanno a Bruxelles arrivare a servire in tavola pesce andato a male o comunque imbottito di vermi, l’immagine globale doveva essere sicuramente distrutta ma…dov’è finito Macron?
Qui sotto la notizia dei vermi nel pesce:
…A me viene in mente il dubbio che tutto questo non sia un caso, perché è troppo plateale ciò che di negativo sta accadendo ed è infinitamente grave che il presidente Macron, per dirne una, non abbia ancora presentato le sue scuse pubbliche per le condizioni della Senna, del villaggio olimpico, dei vermi nel pesce e tutto il resto.
Muto, come un pesce della Senna (resistono in vita in quelle acque giallo cesso?)
E’ pur vero che abbiamo dovuto attendere qualche giorno prima che dal Vaticano giungessero parole di condanna per quell’ultima cena iniziale che gli organizzatori han tentato di far passare per altro e per “Arte” ma appunto: dove sono andate a finire le condanne immediate a cui eravamo abituati ma anche, suvvia diciamolo, quelle strategie tipiche anche da parte di una certa stampa che ha sempre strizzato l’occhiolino alla propaganda?
In poche parole, come mai tutto questo orribile sfascio viene presentato pubblicamente, senza censure strategiche, senza un minimo di rispetto per chi guarda? Significa che dobbiamo prepararci e abituarci a queste cose come una sorta di “Nuova normalità”?
Si salvi chi può…
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Gli Scomunicati è una testata giornalistica fondata nel 2006 dalla giornalista Emilia Urso Anfuso, totalmente autofinanziata. Non riceve proventi pubblici.
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