Etica e morale nel terzo millennio: i motivi del crollo di un sistema paese

Etica e morale nel terzo millennio: i motivi del crollo di un sistema paese

Editoriale del direttore responsabile Emilia Urso Anfuso

Domanda: può esistere un diverso modo di intendere l’etica e la morale? Può, in massima sintesi, essere modificato il significato del criterio di accettabilità riferito al comportamento degli esseri umani quando essi interagiscono all’interno della società di cui fanno parte?

Non porsi questo quesito è parte integrante delle problematiche che stiamo osservando in ogni ambito della quotidianità, a cominciare dal mondo della politica.

Potere e politica nei regimi democratici: l’ossimoro perfetto

Cosa permette a chi governa le nazioni e di conseguenza, l’esistenza di intere popolazioni, di essere immuni o quasi dalle conseguenze delle loro azioni negative, dagli scandali perpetrati con sfacciata e pubblica arroganza, all’imposizione di regole spesso non scritte ma ugualmente usate come strumenti di potere in regimi che, palesemente solo sulla carta, si dichiarano essere democratici?

In primo luogo, l’indifferenza di un popolo.

Per comprendere meglio la complessità dell’argomento, è bene approfondire la conoscenza dei temi che ho deciso di affrontare oggi, per recuperare – o scoprire – il significato reale di criteri, elementi socio-politici e tendenze sociali che si sviluppano nell’inconsapevolezza generale, dettati e gestiti attraverso strategie precise ma sconosciute ai più.

Gestione della democrazia e del potere: errori di interpretazione

Primo punto fondamentale: potere e democrazia sono termini che, messi insieme, compongono un ossimoro. Un ossimoro si compone mettendo insieme termini che esprimono concetti contrari. Un esempio che si fornisce spesso è la frase “Ghiaccio bollente“.

In un vero sistema a regime democratico si può esercitare il potere ma inteso come incarico superiore che viene assunto per l’organizzazione e la gestione della cosa pubblica, del bene comune, delle risorse economiche versate dai cittadini per contribuire alle spese dello Stato.

Quanti lettori conoscono il contenuto dell’articolo 53 della Costituzione Italiana? Essa recita:

Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività“.

Da quanti decenni la pressione fiscale in Italia è tale da non onorare uno degli articoli fondamentali della nostra Carta, quello che permette a ogni cittadino di contribuire, non di essere messo in stato di povertà versando la maggior parte dei propri redditi allo Stato?

ALT: non si inizi a pensare “Ci sono troppi evasori fiscali tra gli italiani, ecco perché esiste questa abnorme pressione fiscale”.

Non si vorrà davvero parlare ancora dello scontrino non battuto dal barista una tantum – che ovviamente NON sostengo come sistema di risparmio fiscale per i piccoli commercianti e dimenticare o non sapere a quanto ammonta lo spreco di risorse economiche della Pubblica Amministrazione Italiana?

Dati pubblici alla mano, ogni anno la PA getta nella spazzatura, ai nostri danni, la bella cifra di oltre 200 MILIARDI di euro e rappresenta il doppio dell’evasione fiscale nazionale su base annua: qui sotto trovate l’analisi realizzata dalla CGIA di Mestre

Etica e morale nel sistema che disprezza i diritti dei cittadini

Si tratta di un sistema di scellerata superficialità, di palese disprezzo nei confronti delle risorse pubbliche, che invece di essere amorevolmente gestite e tutelate, sono gettate nel secchio della spazzatura. Sembra di poter sentire il pensiero generale: “Tanto mica sono soldi miei/nostri. Li versa il popolo, possiamo sprecarli”.

E’ una situazione grave, tale da condizionare tutto l’assetto economico e fiscale del nostro paese tanto da far correre ai ripari chi governa di volta in volta, imponendo a una certa stampa un condizionamento peggiore, quello che deve far ritenere disonesto il cittadino onesto, che magari non pretende appunto lo scontrino al bar ma viene indicato a indice come il malfattore della nazione.

Si provi a riflettere: se la PA spreca ogni anno oltre 200 miliardi di euro, quanti fondi ogni anno non entrano a far parte del sistema fiscale a causa del fatto che i cosiddetti detentori del potere riescono a scivolare oltre le regole del paese?

Non sono infatti calcolabili i danni che subiamo a causa del potere e delle possibilità che questo potere dona a chi lo detiene: fondi privati conservati in banche estere, proprietà immobiliari non facilmente riportabili ai veri proprietari, scatole cinesi e matrioske: le cronache nazionali, da decenni, tengono informata una popolazione sempre meno interessata alle sue stesse sorti, sullo stato di salute del sistema di potere che sembra in forma, sembra essere in salute ma, stando alla cattiva gestione della cosa pubblica al solo fine di farsi quegli “affari loro” così ben espressi dall’ex Senatore Antonio Razzi,

Questo andamento scellerato doveva essere giudicato aspramente, nel corso degli anni, dalla collettività italiana che invece ha pensato bene di disinteressarsi quasi totalmente degli affari della nazione che rappresentano gli interessi di ogni singolo cittadino.

E’ dura, in un paese come l’Italia, spiegare concetti basici come una frase del tipo: “Libertà è partecipazione. Fu difficile ai tempi di Gaber, figurarsi oggi ai tempi dei Måneskin. (Ho nulla contro i Måneskin ma evidentemente esistono differenze sostanziali e non solo di genere musicale).

“Perché io sono io e voi non siete un”…

Un magistrale Alberto Sordi interpretò, nel 1981, il film “Il marchese del Grillo” per la regia di Mario Monicelli.

La scena che propongo di vedere nel video, è quella che riporta una delle frasi divenute storiche: “Perché io so io…e voi non siete un cazzo”.

La ripropongo allo scopo di far osservare il vero andamento socio-culturale e politico di paesi come l’Italia: cambia mai nulla. Possono passare decenni, secoli, millenni…cambia poco e nulla per ciò che riguarda l’etica e la morale e l’accettazione, da parte di buona parte del popolo, alla sottomissione al potere.

Possono aver cambiato le regole sulla carta, ma era l’applicazione reale di queste regole che doveva essere monitorata.

Possiamo procedere verso la cosiddetta “modernità” che perde però il suo significato originario se poi ci accorgiamo che si torna indietro sul percorso della civilizzazione.

Etica e morale dovevano servire anche a contrastare gli abusi, ma abbiamo la certezza che nel periodo storico attuale si svende il libertinaggio al pari dell’altissimo criterio di Libertà e in pochi si accorgono della mistificazione, gravissima, perpetrata da un certo mondo politico.

Conclusioni

In questo periodo si è parlato molto delle Elezioni Europee di una candidatura che ha fatto storcere il naso a molti italiani, quelli che hanno gradito poco o nulla la scarcerazione di una persona in attesa di giudizio in un paese oltre le frontiere nazionali e che, attraverso la candidatura e la conseguente elezione, ha ritrovato la libertà.

A livello normativo, è bene sapere che anche chi è stato condannato nel nostro paese e con sentenza passata in giudicato può essere candidabile, a patto che la condanna al carcere sia al di sotto dei due anni.

Per chi fosse interessato alla lettura delle leggi in vigore su questo tema, ecco un utile documento:

Le 4 condanne della neo eletta europarlamentare in questione sono al di sotto di questo periodo di tempo, lo scrivo al solo scopo di chiarire le idee a chi non conosce le leggi in vigore e che possono anche non piacere, ma queste sono.

Per il resto, ritengo di poter dire che l’etica e la morale dovrebbero dettare la linea comportamentale di chi desidera rappresentare un paese o un parte di esso, di conseguenza dobbiamo prendere per assodato un fatto: in democrazia di deve essere tanto illuminati da accettare anche che possano esistere migliaia di persone che sostengono, fino a farle eleggere, persone che ad altri elettori fanno venire le bolle verdi.

In questo mio editoriale pubblicato lo scorso 9 Giugno, ho spiegato le ragioni per cui certe candidature andrebbero evitate, proprio a tutela delle persone oggetto di denunce o condanne e a salvaguardia della loro stessa etica e morale: cliccare sull’immagine per leggere l’articolo

E’ questo il vero pensiero democratico, bellezze.

Può far inorridire, certo, ma fa questo effetto per una ragione su cui pochi riflettono a mio parere: se vivessimo in un sistema paese equilibrato, rispettoso delle regole e dei diritti civili, tutto il resto sarebbe più accettabile, si riuscirebbe a metabolizzare molto meglio anche certe situazioni che invece viviamo ormai al pari di abusi e ingiustizie.

Meno abusi di potere, maggiore rispetto per tutti: solo la messa in atto di questo semplice programma politico potrà restituirci quella dignità che abbiamo ormai perso e che sarà difficile riconquistare.

Finisco con un appello al ragionamento sul sistema che si basa sul “politicamente corretto” con uno dei miei articoli scritti in esclusiva per il quotidiano Libero:

***Immagine di copertina generata dal sistema di IA integrato alla piattaforma WP della testata giornalistica gliscomunicati.it

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