L’inarrestabile ascesa dell’imperialismo statunitense e la supremazia del pensiero unico: prigionieri, pochissimi…

L’inarrestabile ascesa dell’imperialismo statunitense e la supremazia del pensiero unico: prigionieri, pochissimi…

Di Lucaa del Negro

Le aggiornate mappe militari sono chiare, manifeste, e soprattutto, sono a disposizione di chiunque voglia leggerle, ammesso ma non concesso siamo ancora in grado di fare una valutazione non solamente corretta, ma almeno razionale ed adeguata al progetto già ben impiantato in quasi tutto il Pianeta.

Del resto, della virtuale e simil ludica e molto spesso demenziale opposizione, assolutamente ben compresa quella cosiddetta intellettuale o pseudo politica la dovessimo così poter chiamare per essere generosi e fuori da ogni ridicola ispezione storica sarà un tempo disponibile, l’unica argomentazione rimasta plausibile, è quella di essere tra i pochissimi prigionieri ancora non brutalizzati.

Chi non appartiene – corpo e anima – al conquistatore, lo si rileva dalle cifre chiaramente scritte in ogni rapporto: la percentuale di chi alla prova dei fatti ha detto e dice  “no” – stress test conclusosi nel 2019 – è vicina alla soglia dell’uno per cento, se va bene; peggio è poi far verifica della speranza a tratti retorica e penosa di quelli che all’interno dell’uno per cento ritrattano alla bisogna e comunque aspettano con fedeltà canina l’arrivo di un nuovo despota che sostituisca quello precedente, e tutto questo perché comunque la salvifica nota riecheggiante che possono sentire risuona al cospetto del vocabolo “democrazia”.

Basterebbe riprendere qualche cartina geografica del recente passato, scartabellare qualche numero per capire che se qualche topino ancora graffia le sbarre, quelli siamo noi e forse della peggior specie per azzardare una comparazione con le figure eroiche del passato, animaletti -noi “sopravvissuti”- che scorrazzano nelle dorate gabbie sociali solidamente costruite, sempre attenti a non sfiorarci -leggi supportarci attivamente- perché… perché… (questo non lo voglio scrivere.)

La domanda che mi pongo e che spero non venga raccolta da una nuova cerchia virtuale di cui un giorno dovrò sbarazzarmi ed essere a mia volta battuto (è la stessa medesima stupidata per altro infantile e già vissuta con i videogame) è ragionare sulla guerra intesa come morte, massacro e distruzione sistematica, quale arcaica, primitiva e iniziale opera di smantellamento e rassettamento possibile, dicasi di quell’attività principe e unica che la storia ha registrato alla fine o in prossimità della discesa di una parabola, leggi era.

L’idiota di turno (senza offesa e generalizzando: ci mancherebbe…) pensa quale schieramento debba poter essere quello giusto da raggiungere… in assenza di schieramenti.
Ce ne rendiamo conto almeno per un breve istante prima di andare a votare o cliccare qualche cuoricino nei social?

E va bene, all’interno del piccolo numero accadono delle cose, e questo scritto è una di quelle, laddove la prossima specifica APP, un equipaggiamento firmato più “2000 euro” al mese, è l’aspettativa munifica per la “carne da cannone” che già sta scalpitando per partire e combattere.
Lunghe file per arruolarsi: garantito!

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***Immagine di copertina: di Lucaa del Negro

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