Rubrica a cura di Claudio Rao
Da questa settimana iniziamo un breve e non esaustivo excursus sui disturbi alimentari. Oggi parleremo di “Anoressia”.
Il Dizionario di Pedagogia Clinica® definisce l’anoressia come uno « Stato di difficoltà da alterato comportamento alimentare, caratterizzato da rifiuto ostinato dei cibi, perdita di fame o di appetito o da fame avvertita ma non soddisfatta » precisando che è « particolarmente rilevante in adolescenti e giovani adulti, fra i 15 e i 25 anni di età e principalmente di sesso femminile (anoressia mentale) »¹ L’ anoressia mentale « è caratterizzata da una deliberata perdita di peso, autoindotta e sostenuta dalla persona mediante l’evitamento dei cibi o per vomito autoprocurato, uso di lassativi e farmaci anoressizzanti o diuretici e un esercizio fisico eccessivo ».²
L’anoressia mentale, secondo gli esperti e la documentazione da me reperita, inizia di solito durante la pubertà e tende progressivamente ad aggravarsi lungo l’arco del decennio successivo.
Questa patologia che consiste a privarsi di cibo è accompagnata da:
- paura di essere grassi e conseguente esigenza di essere magri;
- inquietudine per il proprio peso e la propria immagine corporea;
- immagine di sé deformata, precezione di essere grassi pur non essendolo;
- ossessione per l’alimentazione;
- una scarsa autostima fortemente legata alla propria immagine corporea (deformata, come abbiamo visto).
I segni osservabili sono i seguenti:
- La persona mangia pochissimo, senza saziarsi, talora fino al punto di “affamarsi”.
- Limitazione progressiva dell’ingestione di qualsiasi genere alimentare.
- Pratica eccessiva di esercizio fisico.
- Assunzione di “soppressori dell’appetito” e/o lassativi.
- Negazione evidente di una sensazione di fame.
- Perdita poco plausibile di peso.
- Insistenza o fissazione sui problemi di peso; sensazione di sentirsi grassi o obesi.
- Evitamento di momenti anche conviviali in cui vi siano alimenti e occasioni di mangiare.
I progressi dell’anoressia possono avere effetti devastanti sulla salute come rallentamento del battito cardiaco, abbassamento della pressione arteriosa, letargìa, rischi di mancamenti o svenimenti, perdita di capelli, assenza del ciclo, riduzione della densometria ossea, irritazione, depressione, difficoltà a concentrarsi, aumento del rischio d’insufficienza cardiaca.
In presenza di questa sintomatologìa è indispensabile consultare un medico. Perchè se di anoressia – in casi estremi – si può morire, dall’anoressia si può assolutamente guarire!
Buono a sapersi: esistono associazioni qualificate che si occupano dei Disturbi del Comportamento Alimentare con siti internet che Vi invito a scoprire e consultare al bisogno.
¹ G. Pesci, M. Mani, Dizionario di Pedagogia Clinica, Armando editore, Roma, 2022, pag. 35.
² Ibidem, pagg. 35 e 36.
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