Di Maurizio Micelli
Ho visto lo spezzone di un concerto di una rapper dominicana che si fa chiamare Tokischa.
Lei si esibisce cantando e piegandosi a quattro zampe, finge di attingere cibo da una ciotola e si definisce cagna in calore, si tocca per alludere alla sua condizione di “Perra” che vuol dire appunto ” Cagna ” ostentando bisogno di essere posseduta selvaggiamente.
I ragazzi che assistono all’esibizione sembrano in delirio, gridolini femminili, applausi e sguardi allusivi dalla parte virile della platea. Tutti felici di identificarsi con una bestia. Tutti felici e convinti di aver gettato via gli ultimi orpelli di decenza richiesti da una società polverosa e desueta, tutti convinti di poter raggiungete vette di libertà ed anticonformismo mai toccate prima.
E’ la solita storia, succede sempre da ragazzi, di inseguire mode trasgressive che alludano alla libertà totale.
Nessun obbligo, nessuna responsabilità. Nei tanto criticati anni settanta, la libertà si cercava attraverso l’impegno politico, nel XXI secolo, a quanto pare, attraverso la riduzione ad una condizione sub-umana.
I ragazzi moderni vogliono sentirsi padroni di coltivare gli istinti più bassi senza ritegno.
Vogliono scrollarsi di dosso qualsiasi obbligo e responsabilità sociale. Troppo impegnativo porsi il problema del futuro, meglio delegare, qualcuno ci penserà! Magari sarà compito dell’intelligenza artificiale organizzare la società, a noi esseri umani basterà mangiare, copulare e viaggiare nel mondo virtuale restando in pigiama sul divano di casa. Un mondo preconfezionato gentilmente offerto dal Metaverso destinato a sostituire qualsiasi sovrastruttura culturale fin ora concepita.
Il Metaverso conterrà tutto: arti figurative, narrazioni e ricostruzioni storiche.
Nessuna necessità di speculazioni filosofiche in assenza di questioni esistenziali diluite e risolte nel virtuale, nessuna regolamentazione giuridica che intenda frenare la potenza della tecnica.
Mai vista, prima d’ora, una ricerca di libertà che porti sistematicamente verso la schiavitù.
Verrebbe il dubbio che la tecnologia intenda eclissare l’uomo snaturandolo, riducendolo a mera manifestazione zoologica, al fine di ottenere il dominio totale su di esso. Eppure, qualcuno ci aveva avvertito, ma l’uomo non può resistere al bisogno di sfamarsi col frutto della conoscenza, una conoscenza, forse, appannaggio di un areopago elitario di nuovi presunti Dei.
Ragazzi fluidi e non, attenzione: forse vi stanno fottendo…ma non nel senso da voi auspicato.
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Gli Scomunicati è una testata giornalistica fondata nel 2006 dalla giornalista Emilia Urso Anfuso, totalmente autofinanziata. Non riceve proventi pubblici.
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