Rubrica a cura del dottor Claudio Rao
Quali sono le vostre aspettative per il nuovo anno? Con il 1° gennaio si gira una pagina del nostro passato per trovarcene davanti una nuova. Sensazione eccitante, esaltante, carica di gioiose speranze e fonte di timori e di paure.
Il 31 dicembre segna la fine di un anno e l’alba di un altro. Eppure nulla cambia in una notte. Problemi e gioie permangono. Questo passaggio, tuttavia, ha un valore fortemente simbolico.
La vita umana necessita di ritmi ed alternanze che scandiscono l’esistenza. L’alternanza notte/giorno ne è un esempio fondamentale. I giorni, le settimane, i mesi, gli anni che si succedono costituiscono dei paletti temporali indispensabili per la nostra esistenza con i quali interagiamo… da sempre.
Questo passaggio coinvolge tutta l’umanità e ci inscrive in una dimensione universale. Dimensione che trascende lo stesso sentimento religioso perché questa temporalità è comune a tutti gli esseri umani. Un legame con otto miliardi di persone foriero ad un tempo di forza e di umiltà.
Allora, è deciso! Per il 2024 manterremo i buoni propositi! Anche se per farlo è necessario formularne di validi.
Ma che cosa ci spinge a prendere buone risoluzioni all’inizio di ogni nuovo anno?
Il 31 dicembre agisce come un potente referente temporale spingendoci a pensare (coscientemente o meno): « Prima del 31 dicembre non ero così, ma da domani, 1° gennaio, sarò così e così. Farò questo e quello ». Un cambiamento del calendario che ci permette di dominare il tempo, decidendo di un prima e di un dopo.
Implicitamente – ed anche qui più o meno consciamente – facciamo una sorta di bilancio. Concedersi dei momenti di riflessione, non voler più essere o fare ciò che siamo o abbiamo fatto significa fare il punto della propria situazione ed aprirsi al cambiamento. Ed il rituale delle buone intenzioni ci consente di focalizzare le nostre carenze e i nostri desideri.
Iniziare un nuovo anno significa desiderare di guardare al futuro.
La transizione da un anno all’altro genera un rinnovo di energie. Come in una sorta di rinascita. In un effimero profumo di eternità. Medici e professionisti dell’aiuto alla persona ve lo confermeranno: i loro pazienti manifestano una particolare energia all’inizio di un nuovo anno. Anche coloro che sono affetti da gravi sintomatologie. Come a dire: « Finalmente quest’anno è passato. Ora posso guardare avanti. Il resto era l’ anno scorso ».
Tutti noi abbiamo bisogno di voltare pagina, di chiudere dei cassetti, di stabilire che certe cose sono definitivamente passate, finite. L’inizio di ogni nuovo anno ce ne offre l’occasione.
Anno nuovo, vita nuova?
Lo scoccare della mezzanotte, un giorno volato via, un calendario nuovo appeso al muro? Nulla cambia, eppure è tutto diverso!
Poniamoci qualche domanda per stimolarci a fare del 2024 un anno davvero nuovo e diverso.
- Chiediamoci per che cosa possiamo essere felici. Facciamo un elenco delle ragioni per le quali possiamo ringraziare la vita.
- Domandiamoci (realisticamente) cosa vorremmo cambiasse nella nostra quotidianità e cosa siamo disposti a fare per perseguirlo. Piccole cose, realizzabili, che ci facciano star meglio.
- Pensiamo a quali punti di riferimento vorremmo darci per vivere più serenamente. Quali paletti ci potranno aiutare? Imparare a dire dei no, a voler più bene a noi stessi… I piccoli gesti per cambiare la rotta.
- Immaginiamo un paio di cose che potremmo fare per stimolarci e gratificarci. Frequentare un corso di ballo, imparare una nuova lingua, iscriverci a un atelier di pittura su ceramica, concederci finalmente la crociera da sempre sognata…
- Esaminiamo i nostri sensi di colpa. Valutiamo se si tratta di carenze reali (a cui dobbiamo rispondere) o di falsi problemi (da relegare nel dimenticatoio).
- Misuriamo la nostra resilienza fronte alla nostra rigidità. Riusciamo ad essere abbastanza elastici o siamo eccessivamente critici su noi stessi? Sappiamo riconoscere, apprezzare e valorizzare le nostre proprie qualità?
- Facciamo una lista delle cose che possono favorire il nostro ben-essere. Da un semplice massaggio rilassante a una gita fuoriporta, da un breve soggiorno in Spa a un abbonamento a teatro che ci spingano a programmarci dei momenti tutti per noi.
E ricordiamo il vecchio adagio: «Chi ben inizia è già a metà dell’opera »!
Con l’augurio di un anno… migliore.
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Gli Scomunicati è una testata giornalistica fondata nel 2006 dalla giornalista Emilia Urso Anfuso, totalmente autofinanziata. Non riceve proventi pubblici.
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