Situazione legale in Italia e in Europa (CBD)

Situazione legale in Italia e in Europa (CBD)

Il commercio del cannabidiolo (CBD) in Europa e in Italia risulta essere in evoluzione continua. Dopo le restrizioni del passato, i prodotti contenenti CBD stanno diffondendosi sempre di più. Allo stesso tempo, le leggi che regolamentano la produzione, la vendita e l’acquisto del CBD sono soggette a modifiche e lasciano intravedere ulteriori sviluppi.

La situazione legale relativa all’utilizzo della cannabis in Italia a livello medico ha subito moltissime restrizioni e mutamenti nel corso degli anni. All’epoca del 1990, sono state introdotte sanzioni più leggere per quanto riguarda le “droghe leggere”, come ad esempio la cannabis, le quali non vengono più considerate come reati penali. Tuttavia, nell’anno 2006, una modifica a tale situazione è stata apportata attraverso l’emanazione della legge Fini-Giovanardi, la quale è stata promossa da Silvio Berlusconi. È importante sottolineare che nel 2014, tale legge è stata dichiarata incostituzionale, portando di conseguenza la cannabis a rientrare nella categoria delle “droghe leggere” in base al sistema giuridico italiano.

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Italia e CBD

L’Italia ha legalizzato la cannabis a livello medico nel 2007, con molte di restrizioni. Inizialmente, la coltivazione legale richiedeva una particolare autorizzazione dal Ministero della Salute, comportando un processo burocratico complesso. Con ciò, nessun imprenditore privato è riuscito a commercializzare in questo settore e il CBD doveva essere preso dall’estero. In questo modo, come si può immaginare, è proibitivo per moltissimi pazienti.

Ma andiamo al dunque: attualmente, la situazione legale in Italia si trova in una zona piuttosto grigia secondo la legislazione. Negli ultimi anni, le leggi italiane sul CBD hanno creato un clima di incertezza. Nel 2016, la legge 242 ha stabilito che la canapa industriale, o “cannabis light” fosse legale a condizione che il contenuto di THC fosse meno dello 0,2%. Successivamente è stato chiarito che se il contenuto totale di THC fosse superiore allo 0,2% ma inferiore allo 0,6%, il coltivatore non avrebbe affrontato conseguenze legali. Tuttavia, la questione non è rimasta ferma al governo e la legislazione continua a evolversi, lasciando spazio a possibili modifiche future.

È necessaria una prescrizione?

Per quanto riguarda i prodotti derivati, per l’uso medico è necessaria una prescrizione adeguata. Se non avete una prescrizione dal vostro medico, potrete acquistare solo quei prodotti che hanno un contenuto di THC inferiore allo 0,6%. Inoltre, questi prodotti acquistabili senza prescrizione devono essere venduti come additivi alimentari.

Tuttavia, è importante sottolineare che l’uso del CBD non è ancora completamente regolamentato e non esistono normative specifiche riguardanti la sua produzione e commercializzazione. Di conseguenza, permangono ancora molte ambiguità riguardo all’utilizzo del CBD in Italia. Generalmente, è consigliabile acquistare prodotti di alta qualità da produttori che certificano i loro prodotti e offrono piena trasparenza sul contenuto di THC prima dell’acquisto e dell’uso.

Il resto dell’Europa

Ma come è la situazione in tutta Europa? Prendendo in considerazione che il mercato dell’olio di cannabidiolo e, in generale, il mercato del cannabidiolo (CBD), si prevede una crescita al ritmo del 31,2% e del 15,3% tra il 2023 e il 2032, è interessante dare uno sguardo ai paesi in cui il suo commercio è consentito, a quelli in cui è ancora illegale e alle nazioni in cui le leggi sono poco chiare. Tuttavia, è importante considerare che questi dati sono aggiornati fino ad oggi e la situazione potrebbe cambiare in qualsiasi momento.

Rispetto all’Italia, molti stati europei presentano alcune variazioni sulla legalità del commercio e del consumo di CBD. Per quanto riguarda l’Unione Europea, la diffusione e l’uso del CBD risultano completamente legali. Quindi, tali prodotti come l’olio di CBD di Justbob possono essere venduti senza problemi legali se estratti dalla pianta di Cannabis Sativa. Sono numerosi i paesi dell’Unione Europea che consentono l’acquisto di prodotti a base di CBD, a condizione che contengano lo 0,2% di THC.

In Spagna, il CBD è considerato legale a condizione che il contenuto di THC non superi lo 0,2%. Tuttavia, il commercio di prodotti infusi di CBD è vietato. Possono essere venduti solo cosmetici contenenti cannabidiolo, a condizione che riportino l’apposita etichetta “prodotto tecnico”.

Austria e Croazia prevedono che gli estratti di cannabis siano legali, ma solo se il contenuto di THC non supera rispettivamente lo 0,3% per l’Austria e lo 0,2% per la Croazia.

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Gli Scomunicati è una testata giornalistica fondata nel 2006 dalla giornalista Emilia Urso Anfuso, totalmente autofinanziata. Non riceve proventi pubblici.

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