[DE](h)umanizedRO[BOT] ovvero: umani robotici disumanizzati (seconda (semplicistica) parte) -> #DEhBOT

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Di Lucaa del Negro

I riscontri delle nozioni indicate nella prima parte (QUI il collegamento) sono una fila continua di verità incontrovertibili, un esemplare bagno di sangue, si potrebbe dire in alternativa a stillicidio, comune termine che insisto a riscrivere, utile lamento per introdurre questa parte seconda, dove quel “te lo avevo detto” è maledettamente sempre presente nella testa dei non (più) scrittori, dei non (più) giornalisti, dei non (più) intellettuali, la neo-aggregazione di pensiero militante, (termine in attesa di verifica) ovvero unità bellica al momento non presente e non organizzata.

Le moltitudini di umani robotici e disumanizzati, nella lussuria e nell’agiatezza idealizzata e sempre coperti da nuclei disp[ae]rati di astinenti ed insofferenti da lievi patologie psichiche fondate sulle psicosi indotte con accuratezza tecnica e programmata -le ultime generazioni che nella scuola dell’obbligo vengono singolarmente cresciute in un’atmosfera controllata per determinarne la figura in società vincolate al di fuori di qualunque obiettivo non previsto, sprovvisti di competenza e di tutte le possibili classi di merito, sono il primo esempio- hanno campo libero, oggi.
(Se questa affermazione la si vuol porre a discussione, si tenti dapprima una spiegazione geopolitica che invalidi questa personale teoria, si provi a dimostrare che non esiste un pensiero militare unico in Occidente e si dimostri infine di aver seriamente pensato alla “terza via”, sul nuovo fronte delle “guerra fredda” (o bipolarismo globale) oppure a politiche incentrate sulla pace ad oltranza, tecnica codesta che nulla ha a che fare -per questa proposta- con le scienze teologiche).

La “perdita di ideali” è una emerita castroneria: la originale “Società dello spettacolo” è evoluta a tal punto che i (
#DEhBOT) aizzati per questa idiozia da ripetere sottoforma di revisionismo, sono stati resi evanescenti e privi di sostanza ma sempre presentati realmente per questo scopo recondito, laddove la coscienza civile emergente che dal sospetto indi dalla propria difesa (di identità soprattutto) matura(va) nel dissenso costruttivo fino alla ricerca di un compromesso di adattamento, è stata scambiata con una rappresentazione scadente e priva(ta) di memoria storica accertata e condivisa, leggi anche dibattuta.
I robotici sono a piede libero.

Alcune razze di disumanizzati -da imparare a riconoscere- non sono consapevoli dell’autodistruzione cucita sotto la pelle. (I virus biologici e abiotici che abbiamo dovuto ammettere sono un  esempio come lo sono worm e trojan -per esemplificazione informatica- o meglio filamenti/algoritmi di deep learning scritti (secretati) ad hoc nel codice sorgente di Apple e Android e in tutte le attività “social” per primo indizio).
La missione a loro congegnata, è esattamente quella che consiste nell’anestetizzazione (narcosi pilotata verso l’omologazione dapprima ed insensibilità poi, leggi “abitudine al disappunto”) dell’opinione (pubblica e personale) attraverso l’eclatante uso della “diversità”: più “opzioni” per arrivare a stabilire “zero opzioni”.
Quanti Partiti politici e quanti suffragi abbiamo avuto a disposizione e ne abbiamo/avremo ancora per sostenere un Governatorato a pensiero unico come quello attuale e quelli che si stanno preparando?
(Sorvoliamo il termine “opposizione”: entreremo nel ridicolo…)

E’ una situazione difficilissima, probabilmente epocale: “tutto” quanto è a nostra disposizione, tutte le scienze umane -per inciso- andranno riviste per poter finalmente guerreggiare ad armi pari contro queste contagiose entità malate e depravate?
Se la teologia ci viene in aiuto per ostacolare l’indifferenza ed il suggerimento è che i tentativi di “rivisitazione” (al di fuori dell’ermeneutica) sono blasfemia pura, occorre prestare molta attenzione: entreremo in un novo mondo da sopravvissuti.
L’alternativa è di soccombere -se non mi correggerete- perché l’affronto al sistema che vedo crescere intorno, è sostenuto attraverso mezzi in prestito, con armamenti (in questo imprevisto ragionamento cerebrale) che il sistema contrario produce; il danaro è sempre e costantemente indispensabile ed i flussi non solo mancano del tutto (dovessimo accettare una vittoria pirrica e sottolineo “accettarla” in onore delle generazioni passate ed ancora in vita) ma continuano a pervenire al nemico da parte proprio di tutti, ammesso e -ovviamente- non concesso si abbia contezza del nemico e delle sue forme del male.

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Lucaa del Negro

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