Atto di successione (Estremi a fondo pagina)

Atto di successione (Estremi a fondo pagina)

Di Lucaa del Negro

Le recenti manifestazioni di piazza che hanno -per così dire- incendiato la Francia, sostanzialmente, non hanno sovvertito nessun provvedimento o Legge emanate dal Governo di Parigi così tanto contestato da milioni di cittadini, finiti -infine- a compiere incursioni anche violente ai danni del patrimonio della collettività, dello Stato.

I numeri in giuoco sono stati e tutt’ora sono cospicui, importanti: il sindacato principale dei lavoratori transalpini, “Cgt”, ha contato solo a Parigi quasi un milione di dimostranti, fonte “RAInews”; addirittura il re Carlo di Inghilterra ha dovuto cancellare la visita ufficiale nel Paese per manifesto pericolo.

Per questo ragionamento che propongo, or ora, non mi interesso delle motivazioni o presunte tali hanno fatto scaturire i sopra citati movimenti, soprassedendo pure alle vittime che tra le forze dell’ordine e dimostranti purtroppo non sono mancate ad onor di cronaca. (Va segnalato che alla data odierna non sono cessati gli allarmi sociali e l’ipotesi di una continua ed aperta lotta in totale assenza di confronto tra le parti, è la sola prospettiva avvertita

La nota di cui non posso esimermi di rilevare e condividere, per questi dati appena raccolti, tuttavia, è che a fronte di un così esagerato dispiegamento di umane forze in campo, in uno scenario che ragionevolmente è sottoscritto al compimento delle attività democratiche -cimento omogeneo alla “partecipazione”, al “dialogo”, alle dinamiche di “maggioranza ed opposizione” ed altri termini eleganti ad ornamento del sistema principe dell’Ordine occidentale- non sia accaduto e non accade nulla, nulla di -appunto- rilevante da compromettere il prosieguo e dicasi pure stillicidio se è il Popolo protagonista che deve giuocoforza subire l’oppressione malgrado tutto. 

Le disposizioni che identificano sudditi tutti quelli che dissentono, sottoposti e vassalli in un certo modo di dire quando già hanno avuto la possibilità di votare, di esprimersi sebbene in maniera del tutto oggettiva a ben vedere i temi e le circostanze che determinano la contesa e di cui non c’è stato rilievo in cabina pre elettorale, continuano a regolare la vita.

Gli ordini -in somma- e i Decreti, perdurano a falcidiare nell’ingiustizia la gente comune e povera, la cosiddetta maggioranza in fin dei conti o, presunta tale, numeri questi impossibili da calcolare, perché il ricorso alle urne non rappresenta un censimento vero e proprio per ragioni ormai anche tecniche.

Diametralmente opposta è la situazione in Italia, dove nessuna protesta ha ostacolato i Decreti ed i provvedimenti anche palesemente riscontrati -nell’immediato seguito- anti costituzionali, lasciando al loro posto gli esecutori materiali e portando alcuni di essi in seguito addirittura al vertice di Organizzazioni dello Stato e sovra nazionali in contraddizione al profitto e all’utilità sociale di queste cariche, laddove il sospetto delle parti discordanti, propone autoritari “giuochi di potere” dal costo esagerato per i contribuenti: identificati in un primo concitato momento (soprattutto al di fuori dal mainstream) come “responsabili”, accertamenti tutt’ora in corso e che vedono prime sentenze del tutto in favore del Popolo senza voce, essi, i “nominati”, insistono a pontificare coperti da nuclei di opinionisti e influencer sotto mentite spoglie, già definiti questi ultimi per chi segue i miei articoletti “DEhBOT”, ovvero [DE](h)umanizedRO[BOT], umani robotici disumanizzati. (IL LINK QUI)

Anche da questa parte, i numeri registrati nelle cabine elettorali non rappresentano il sentimento che aleggia nella Penisola e, sebbene le piazze virtuali dei social network mostrano in maniera straordinaria gruppi di dissidenti anche organizzati e dal seguito piuttosto importante, il dato oggettivo è che l’Italia è entrata nientemeno in guerra senza particolari proclami ed informazione dettagliata alla cittadinanza e agli elettori tutti, nonostante lo Stato abbia specifici articoli di Legge previsti per questa gravità assoluta, fondamento dello Stato di diritto. Si rilegga per sommo esempio l’art. 1, 2° comma e l’art. 11 della Costituzione della Repubblica italiana (!)

C’è -invero, in attesa di smentite…- un dato subliminale da rilevare per questi due esempi proposti: un difetto “tecnico” del funzionamento degli impianti democratici;
una presa sempre più modesta e sofferente della situazione, “tunnel carpale” che colpisce gli arti nonostante la mente vorrebbe stringere, per portare una semplicistica e spiccia analogia con la scienza medica. (Ambedue sono conseguenze dell’età avanzata)

L’esperienza, la saggezza acquisita dai grandi vecchi, propone di attendere la morte con serenità nella letteratura d’altri tempi, nei memorabili scritti romantici che erigevano l’allievo dal maestro, passaggi poetici, alti ed idilliaci, classici a ben vedere oggi l’era dell’ego pseudo-digitale di deviata natura gerontocratica che colpevolmente afferma i suddetti “difetti di sistema” e la “debolezza” dell’opposizione.

Non è molto importante far verifica dei meccanismi usati per il controllo delle masse e delle prove di forza superate abbondantemente grazie agli addestramenti speciali degli eserciti in prima linea, regolari o meno siano essi, (e l’intensificazione della figura dei DEhBOT in evidenza)? Non lo è più?

Potrebbe non esserlo, perché Vladimiro e Estragone, i personaggi del Beckett, -davvero non ve ne siete accorti?- hanno soggiornato con Godot e lo hanno in fine sepolto dopo una lunga vita di stenti e di piccole gioie trascorse insieme.

Lucaa del Negro

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