Reportage a cura di Susanna Schivardi e Massimo Casali
Tra le proposte del recente Roma Wine Expo a Roma presso l’Hotel Palatino, troviamo il Verdicchio di Matelica in tutto il suo splendore e ve lo andiamo a raccontare.
L’Associazione nata nel 2010 mette insieme i produttori del Verdicchio di Matelica, nelle Marche, e trova collocazione in una location alquanto insolita, il foyer del teatro G. Piermarini, per mettere in sinergia vino, prosa e teatro, e ricordare che il Verdicchio di Matelica è unico nel suo genere e irripetibile, D.O.C. dal 1967 e D.O.C.G. dal 2009.
Ci troviamo nella Valle dell’Esino, che è l’unica valle da nord a sud preclusa al mare e con clima continentale. Escursioni termiche notevoli assicurano grande acidità al Verdicchio che è il passaporto per l’invecchiamento. Vini che resistono in bottiglia, nei primi anni donano sentori di frutta e leggere note sapide, con gli anni si evolvono e si trasformano esaltando le sfumature minerali. Alcune bottiglie esprimono idrocarburo e diventano molto interessanti. I terreni sono marnosi, argillosi, alcuni limosi fino al carattere calcareo. Verso Sud tendono ad essere argillosi e limosi e salendo il terreno è sciolto e scheletrico e tende quindi al calcare. Le vigne vanno dai 200 ai 650 metri. Gli ettari vitati sono intorno ai 400 e le aziende sono una ventina di cui sedici aderenti all’Associazione.
Azienda Agricola Villa Collepere, Grillì 2021, lavorazione in solo acciaio con criomacerazione, e poi tanta bottiglia per smussare la forte parte acida. Ci troviamo a circa 400 metri, su versante argilloso/calcareo. Il colore giallo paglierino, il naso molto fine, sapido, note di biancospino, iris, frutto giallo acerbo. In bocca è magnifico, molto pietroso, sapido, intenso, marino, ricco di macchia mediterranea. Angelo, la riserva 2018, è un Cru, da Verdicchio sovrainnestato su una pianta di Montepulciano, fa acciaio per due anni e poi almeno sei mesi di bottiglia. Una leggera macerazione sulle bucce gli dona corpo e struttura, e l’invecchiamento si rivela ottimo. Vino dalle nette sensazioni di frutta matura, mandorla fresca, erbe aromatiche come camomilla. La trama è fitta e persiste su una spinta sapida ingentilita da una lievissima nota glicerica.
Tenuta Colpaola, siamo a 650 metri, con un Verdicchio del 2021, giallo dorato alla vista, al naso materico, in bocca sapido, si avvertono erbe selvatiche, fiori di campo, timo, mela asprigna. Una spinta minerale lo rende molto piacevole sul finale che non abbandona il palato.
Tenuta Grimaldi, vede la prima annata del Verdicchio nel 2020, lavorazione in solo acciaio, le uve sono vendemmiate per zone, su parcelle isolate e poi vengono blendate. L’annata 2021 invece viene lavorata da vigne giovani di 7 anni, con integrazione di un 23% in botte grande, per aiutare una certa complessità. Il giallo è paglierino brillante, al naso fresco, si percepisce pietra focaia, frutta fresca al palato, e poi esplosione di mineralità. Intensa la sapida persistenza che chiude il sorso.
Società Agricola Gagliardi, azienda su terreni limosi e sabbiosi, comprende undici ettari vitati dove, oltre al Verdicchio, possiede Merlot e Ciliegiolo. Verdicchio di Matelica Doc 2021, giallo paglierino, al naso rotondo, ammandorlato, mela golden, in bocca minerale, dai sentori agrumati di cedro, con finale amaricante di frutta secca. Maccagnano, Verdicchio di Matelica Docg, è il prodotto di punta dell’azienda, dal 1993, viene lasciato per un anno in botti di cemento vetrificato e poi un anno di bottiglia. Si esprime con grande intensità e struttura olfattiva. In bocca una trama minerale molto elegante.
Casa Lucciola, azienda biodinamica, sorge su 450 metri con caratteristiche argillo-calcaree, è un’azienda piuttosto giovane. Un Verdicchio che viene sottoposto a fermentazioni spontanee, sosta su fecce fini, affinamento lento in vasche di cemento. Acciaio e bottiglia fanno il resto e il vino che ne viene fuori è un prodotto autentico in linea con la visione filosofica e produttiva della famiglia Cruciani che lavora da sempre nella massina attenzione a non alterare gli equilibri naturali. Il giallo dorato alla visiva, si esprime con sentore di mela cotta al naso, venature erbacee, vegetali, in bocca si allunga con leggera tostatura, nicchie di frutto giallo, punta glicerica che ingentilisce la persistenza sempre minerale.
Non possiamo omettere Tenuta Piano di Rustano che ricordiamo sempre con grande piacere. Torre del Parco, un Verdicchio che è quadro esatto di un terreno dalla trama definita capace di rendere i vini inconfondibili. Giallo paglierino, al naso un effluvio di frutta gialla, ananas, pompelmo, mela, e poi i fiori, biancospino e iris. Molto elegante all’olfattiva, ingentilito da una piacevole nota agrumata sul finale, freschezza e mineralità lo rendono impeccabile.
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Gli Scomunicati è una testata giornalistica fondata nel 2006 dalla giornalista Emilia Urso Anfuso, totalmente autofinanziata. Non riceve proventi pubblici.
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