Reportage – Rome Wine Expo alla sua seconda edizione: un grande successo di qualità e partecipazione – A Roma dal 4 al 6 marzo

Reportage – Rome Wine Expo alla sua seconda edizione: un grande successo di qualità e partecipazione – A Roma dal 4 al 6 marzo

A cura di Susanna Schivardi e Massimo Casali

#Sullastradadelvino anche quest’anno partecipa al Rome Wine Expo alla sua seconda edizione e riscontra un grandissimo successo, per la qualità dei prodotti proposti e la quantità di pubblico che in tre giorni ha riempito le sale del Grand Hotel Palatino, divorando letteralmente i banchi di assaggio con curiosità e passione.

Evento all’insegna delle etichette non solo nazionali, arrivando fino in Georgia passando per la Francia, dal Nord al Sud d’Italia toccando le principali doc e docg e infine un occhio di riguardo per i vitigni autoctoni laziali, i grandi nomi toscani e il sangiovese del Chianti Classico. Più di 70 aziende presenti, oltre 350 etichette e 200 operatori Horeca e stampa per omaggiare queste tre giornate di assaggi e master class.

I Dof Mati

Uno sguardo lo abbiamo dedicato ad alcune cantine piemontesi che già conoscevamo, partiamo dalle giovani. I Dof Mati e La Piemontina, quest’ultima incontrata alla rassegna de I Migliori Vini Italiani di Luca Maroni. I Dof Mati (in dialetto piemontese le due ragazze)che dedica le sue etichette al gioco degli scacchi, è una giovane azienda, tutta al femminile, condotta da Sara e Valentina che nel 2016 hanno deciso di intraprendere un sogno pazzo e audace, realizzato nelle colline novaresi, esattamente tra Fara e Ghemme, riesumando un vecchio vigneto e realizzando un sano disboscamento, per produrre all’oggi Merlot, Nebbiolo e Vespolina in purezza.

Il Trama Colline Novaresi Doc Nebbiolo 2021, uva raccolta alle prime nebbie, fa un breve passaggio in legno ed esprime le sue classiche note di bacche rosse, prugna secca, frutto maturo, per passare ad una spezia dolce, e nota delicata da invecchiamento. Il Tornato Vino Rosso Merlot 2021 è l’esempio di come il Merlot sappia esprimersi bene anche in Piemonte! Rosso intenso, frutto di bosco, il peperone che incalza, poi passa ad un delicato balsamico, un sorso granitico che rinfresca, molto avvolgente e di facile approccio. Il Bona, Colline Novaresi Doc Vespolina 2020 fa affinamento solo in acciaio, colore rubino trasparente, marasca al naso, spezie in bocca, tannino presente e una freschezza che lascia la bocca molto pulita. Il Matto, Ghemme docg 2018, il pezzo forte della scacchiera, che fugge e scappa e audacemente si difende. Un nebbiolo che ricorda il bosco, note inizialmente scure, marasca e prugna, indizi balsamici, tabacco e finale iodato. Un prodotto territoriale diritto e verticale, si chiude con leggera nota sapida.

La Piemontina

Ai piedi del Monte Rosa, La Piemontina è un’azienda giovane e vivace condotta da appassionati viticoltori che fanno i conti con generazioni passate di tradizione consolidata ma anche con le innovazioni tecniche che sono alla portata delle nuove leve. Tanti gli ettari, 20 vitati, 7 etichette in produzione. Un terreno abbandonato a lungo e poi recuperato con opere di bonifica.

Da terreni morenico-alluvionali e argilloso-tufacei, con inserzioni di caolino, argilla bianca che copre le viti con la polvere preservandole da eccessi termici e scottature. L’argilla rilascia l’acqua con parsimonia e il tufo regala grande mineralità. Il Ghemme Docg, 2018 Nebbiolo in purezza, non smentisce le aspettative e si dimostra un vino elegante e di coerenza gustativa. Colore aranciato, al naso tostatura, frutti di bosco, fluido ma legno ancora troppo presente, ha bisogno di tempo.  La Vespolina Colline Novaresi 2019 rappresenta bene l’azienda differenziandosi leggermente dalle altre “vespoline” del territorio. Ha un colore rosso rubino intenso, al naso pepe e speziatura tenue, in bocca un tannino delicato e armonioso, piacevolmente sapido sul finale.

I Dof Mati Nebbiolo 2021

Spostiamoci verso la zona di Barolo, per proporvi Aurelio Settimo, viticoltori in La Morra, azienda storica che vede la prima etichetta come la conosciamo nel 1962, quando ancora il 50% delle uve raccolte venivano conferite ad altre cantine. Aurelio ha la lungimiranza di imbottigliare e mantenere la line adi produzione tradizionale legata al barolo, e oggi è sua figlia Tiziana pronta a prendere le redini di una ferrea esperienza. Apriamo con un Langhe Doc Nebbiolo 2019, 28 mesi di affinamento in cemento e lasciato in bottiglia, si esprime con sentori leggermente speziati, tannini delicati e lunghezza in bocca, rotondo e di corpo.

Con Barolo Docg Rocche dell’Annunziata 2018 entriamo nella lavorazione in legno, 18 mesi di botte grande di rovere francese e austriaco, minimo 6 mesi in bottiglia. Profumo ampio, fiori e frutti rossi, spezie intense, al palato lungo, persistente, tannini eleganti e severi, finale lievemente sapido. Equilibrato.

Sétt AURELIO SETTIMO

A conquistarci il Sétt, vino rosato, da uve Dolcetto e Nebbiolo da Barolo vinificate in bianco, morbidezza e tannicità si coniugano in un colore molto intenso, gusto fresco e note di rosa, al palato piacevole per antipasti e piatti leggeri mediterranei. A contatto con le bucce solo poche ore, affinamento in acciaio per venti mesi.

Pietro Cassina, azienda di 7 ettari condotta dal titolare con la moglie e i figli, nell’alto Piemonte, a Lessona. Il Pidrin Lessona Doc da terreni fluvioglaciali ghiaioso-sabbiosi ricchi di minerali che incidono molto sulle caratteristiche del Nebbiolo. L’affinamento in botti di rovere svizzero per 15 mesi, e poi bottiglia. Il colore tende all’aranciato, fruttato prima poi speziato, morbido, vellutato, attraversato da una piacevole sapidità, molto persistente ed armonico. Cà daj Tàss, Coste della Sesia Nebbiolo doc 2011, affinamentoin botti ovali di rovere austriaco, poi barriques per 12 mesi, al colore il rosso aranciato per un naso di struttura floreale di rosa e violetta per lasciare il passo a spezie evolute, grandi note in bocca di ciliegia e frutti di bosco, speziato il finale lungo e persistente, molto vellutato. Tannino elegante.

Aurelio Settimo Barolo 2018

Terminiamo il Piemonte con Tera Russa, Coste della Sesia Vespolina 2011, parente stretto del Nebbiolo, anche qui affinamento in rovere svizzero per 15 mesi e poi bottiglia, ha caratteristiche di rosso rubino molto intenso che si sgrana col tempo, molto intenso al naso, si sentono fragole, poi pelle, frutta secca, frutti rossi acidi e foglie di autunno. In bocca molto secco, intenso, tannino importante, spezie macinate e goudron.

Pietro Cassina

Vi lasciamo con la prima parte del nostro percorso. Nella prossima uscita avremo modo di approfondire un interessante viaggio nel Lazio, con ben 17 etichette presentate nella master class a cura di Saula Giusto e Catia Minghi. La storia del vino laziale per tanti anni pregiudicata da una tradizione che l’ha ben poco sostenuta e adesso la rivincita, grazie ad una serie di aziende virtuose che hanno fatto della qualità un marchio indiscutibile per la produzione di vini pronti alle sfide del mercato nazionale ed estero.

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Gli Scomunicati è una testata giornalistica fondata nel 2006 dalla giornalista Emilia Urso Anfuso, totalmente autofinanziata. Non riceve proventi pubblici.

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