Proposta Vini – presentazione del Catalogo 2023 – Nuova Fiera di Roma

Proposta Vini – presentazione del Catalogo 2023 – Nuova Fiera di Roma

A cura della giornalista Susanna Schivardi e del sommelier Massimo Casali

Sulla Strada Del Vino racconta le aziende di Proposta Vini, tra nazionali ed esteri un viaggio nel mondo delle eccellenze vitivinicole

In un contesto straordinariamente ampio, noi di SullaStradaDelVino ci siamo avventurati alla scoperta delle nuove proposte per il 2023, che l’agenzia Proposta Vini oggi presenta in questo grande spazio, Padiglione 2 della Nuova Fiera di Roma, dedicato tutto ai banchi di assaggio di aziende provenienti da ogni regione italiana e anche da oltralpe, parliamo della Champagne e della Francia più blasonata.

Federica Schir, responsabile press per Proposta Vini, ci ha gentilmente invitato e non abbiamo potuto declinare perché avere a disposizione così tante bottiglie di pregio non è cosa da tutti i giorni. Tempo tiranno ci ha portato a seguire sentieri ben delineati, abbiamo assaggiato poco rispetto a quanto fosse disponibile, ma quel poco ci è bastato per apprezzare innanzitutto l’organizzazione, sia per la location che si presta grazie alle sue dimensioni, quanto per le scelte delle etichette che non hanno deluso affatto i nostri palati sempre più esigenti.

Ad addolcire la mattinata contribuisce un inizio molto felice al banco di Georges Vesselle, con una selezione di Champagne e Bouzy Rouge. Vi diciamo intanto che la tenuta Vesselle è immersa tra Reims ed Epernay e vanta un savoir-faire ancestrale che risale al XVI secolo. Georges ha dato forma a questo grande sogno e oggi a prenderne l’eredità sono i figli Eric e Bruno, che rendono conto ad uno dei territori più belli della Francia, i vigneti di Bouzy che coprono una grande superficie, sono dedicati per 18 ettari a Vesselle, coperti per il 90% da Pinot Noir. Il Grand Cru fa il suo gioco regalando vini molto eleganti e strutturati, La base, Intemporelles, è 90% Pinot Nero e 10% Chardonnay, molto raffinato, si distingue per un equilibrio coerente e una bella freschezza e mineralità seducente. Vino semplice e di classe.

Il Brut Rosé da uve Pinot Nero vinificate in rosso, Pinot Nero vinificato in bianco e Chardonnay (Grand Cru di Bouzy), e risultato di un assemblaggio con Bouzy Rouge aggiunto prima della presa di spuma, ecco il motivo del forte carattere vinoso intensamente fruttato, e facilmente apprezzabile da tutti i palati.

Il Millesimato Nature 2015 è decisamente quello che più si sposa con il nostro gusto, pas dosè, è delicata espressione del territorio, persistente nelle sue bolle leggere e coniuga armoniosità e freschezza in un connubio avvolgente e dal finale felicemente minerale. Ottimo con crostacei.

Non vi facciamo attendere oltre e per chi non ne avesse mai sentito parlare è ora di aprire bene le orecchie, La Maison de Champagne Encry, registrata come Veuve Blanche Estelle, è un nome impossibile da dimenticare (il proprietario Enrico detto Enry e l’incastro di una c di Champagne compongono il nome). Il tutto, orchestrato da una bella coppia di italiani, si sviluppa in pochi ettari, situati a Le Mesnil Sur Oger, posto nel cuore della Cote de Blancs e classificato al 100% nella classifica dei Cru e uno dei soli 17 Grand Cru champenois, che da solo costituisce la più ampia garanzia di qualità. Il vigneto principale è alla sommità delle colline a ovest del villaggio di Les Mesnil sur Oger, posizione che gode di un microclima capace di preservare le uve da muffe e miceti, inibendo l’utilizzo invasivo di pesticidi, ma anzi attirando, grazie ai feromoni, insetti benefici per le piante. Passiamo alle bottiglie che sono quelle che meglio raccontano questa meravigliosa storia d’amore, e iniziamo con Naissance, un Brut classico tutto Chardonnay. Proviene da un’accurata selezione dai vigneti Grand Cru di Chardonnay della Cote de Blancs. Dorato chiaro e abbagliante, perlage finissimo, al naso mineralità gessosa, risonanze agrumate di limone e infine biscotto e pane tostato. Lasciamoci trasportare da Enrico, il produttore (in foto), che ci versa il Grand Rosé, 95% Chardonnay e 5% Pinot Noir. Dosaggio zero, basse rese e grande attenzione rendono questo vino una boutique nel panorama degli Champagne. Rosato salmone brillante, l’olfatto è lampone e fragola, piccoli frutti rossi rotondi e accattivanti, la bocca lascia la frutta per ridare slancio alla trama minerale per un finale pulito.

Nature Dosage zero, 100% Chardonnay. Almeno 42 mesi sui lieviti. È una bella donna senza trucco o più semplicemente l’espressione pura del suolo di Le Mesnil-sur-Oger. Ci sono i fossili marini, c’è la finezza e il substrato gessoso del territorio. All’olfatto è minerale e graffiante. Spiccano note di lime, pompelmo e mela verde. In bocca è verticale e prepotente, sfoggia un dinamismo scalpitante, sfumature citrine e iodate che accentuano la tensione minerale. Chiude lungo su note sapide e agrumate che lasciano una bocca piacevolmente fresca e pulita.

Grand Cru Rêverie, il sogno, frutto di 20% di Chardonnay e il restante Pinot Noir. Il perlage fine e persistente, riflessi oro intenso, sentori di fiori bianchi e polpa bianca. Fino alla crema e alla tostatura. Il palato è fresco e intriga, molto piacevole lascia il desiderio di una seconda bevuta.

Dalla Francia ci spostiamo verso la Liguria, precisamente a Bonassola, La Spezia per incontrare Davide Zoppi e Giuseppe Luciano Aieta, che insieme portano avanti un’azienda giovane e che già si è meriata diversi riconoscimenti. L’azienda si chiama Cà Du Ferrà, Casa del Fabbro perché qui un tempo si ferravano i cavalli, e sorge in un posto incantevole, su una placca marina, unicum in mezzo a tanti terrazzamenti tipici della Liguria. Un paesaggio mozzafiato nelle Cinque Terre (Vernazza e Rio Maggiore), che comprende almeno 260 gradi di visuale, si scorgono la Corsica fino all’Elba, le Alpi Marittime dove fa capolino il Monviso, per finire a Punta Ala. Sole e mare, vento che pulisce e forti escursioni termiche donano grande carattere ai vini. Quattro ettari in 4 comuni diversi, per undici vigneti e 9 varietà. Vermentino, Albarola, Bosco, Sangiovese, Merlot, Ciliegiolo, Syrah, Granaccia, e il raro Vermentino nero. Oggi vi parliamo di Bonazolae Colline di Levanto Bianco Dop, che coniuga Vermentino, Albarola e Bosco, vigore e virilità sposate alla soavità del Vermentino. Sapido e armonico, fragranze di macchia mediterranea. Persistente.

Luccicante è il vibrante Vermentino in purezza, frutto di un territorio che si affaccia sul mare e ne prende i riflessi come fili d’argento su una tela. Quel magico momento racchiude anche questo vino dall’anima radicata nel terroir dove si esprime in pienezza, prende i 5 Grappoli Bibenda. In bocca tanta argilla, ferro, terra rossa, minerale, una trama aromatica che si allunga su note cipriche, le grandi escursioni regalano verticalità.

Il rosato Liguria di Levante Rosato Igt Magia di Rosa, 2021, blend di Sangiovese, Vermentino nero, Syrah. Il rosa è tenue, le spezie del Vermentino e Syrah si appoggiano alla spalla solida del Sangiovese, vino vivace, di note fruttate di pesca e leggeri fiori bianchi. Al palato morbido chiede piatti delicati di pesce.

Già da otto anni è in vita uno studio sul Ruzzese (o Rossese), vitigno raro e tipico della zona, tutto documentato sul sito https://ruzzese.wine/ dove trovare le informazioni per approfondire l’argomento e soprattutto recuperare la memoria di un vitigno che altrimenti si sarebbe perso e che esiste da almeno 600 anni!

Rimaniamo in Liguria e ci fermiamo a conoscere Maixei (nome dialettale per i muretti a secco), una cooperativa all’estremità di Ponente, al confine con la Francia, dove si produce Rossese, come abbiamo detto unico in questa regione, e che in Francia si trova solo in piccole quantità per gli assemblaggi. Ne abbiamo in tre versioni molto interessanti. Il Dolceacqua che fa solo acciaio, e poi il Superiore e il Barbadirame che fanno legno. Il Dolceacqua è molto fresco, dal colore rosso brillante, si percepisce il territorio variegato di arenarie, miste a flysch di Ventimiglia, dal tipico sbriciolamento della pietra. Marne e ciottoli fluviali completano un quadro interessante fatto di pendenze fino al 70% e un dislivello di 600 mt slm.

Il Rossese di Dolceacqua Doc Superiore presenta le note fruttate di viola di bosco, liquirizia e erbe aromatiche che ci aspettiamo dall’affinamento, caldo e vellutato è molto piacevole. Il Dolceacqua Superiore Doc Barbadirame (dedicato ad un pittore locale poi scomparso e che produceva le etichette dell’azienda) ci sorprende per la sua struttura, eleganza e verticalità, la frutta rossa matura, il cuoio, la liquirizia che lasciano il passo a trame fruttate. Vellutato e di corpo con tannino elegante. Davvero un buon vino!

Visitiamo adesso il banco dell’azienda Provveditore, siamo a Barbagli in Toscana, vicino Scansano. A 350 mt slm, un bel panorama verso Saturnia e il Monte Amiata, abbiamo l’incontro di due Doc, Bianco di Pitigliano e Morellino di Scansano. Per i bianchi assaggiamo l’Ansonaca e il Procanico (Trebbiano), ai quali l’azienda dedica la criomacerazione, senza aggiunta di solfiti, utilizzo del solo mosto fiore e la permanenza in bottiglia per assicurare acidità. Il tappo Stelvin assicura longevità, assenza di ossidazione e una certa evoluzione in bottiglia. Ansonaca, dal colore giallo brillante, al naso timo e rosmarino, al palato una salinità spiccata che si sposa bene con un finale fruttato di pera.

Passiamo ai rossi. Il Sassato, Morellino di Scansano Docg 2022, al naso molto fresco e presente in bocca, dai sentori eterei e di bacca rossa. Provveditore, Morellino di Scansano Docg, 2017, con macerazione di circa 10 giorni, affinamento in barriques e almeno 6 mesi in bottiglia. Il colore è rubino intenso, al naso ribes, ciliegia, fichi secchi. Sentori di pepe in bocca che lasciano il passo a cacao e caffè tostato. Il tannino lungo e persistente. L’azienda oggi vive la sua quarta generazione da quando è fondata ai primi del Novecento. Nel 1987 nasce la Doc Morellino di Scansano, e oggi Cristina mette insieme storia e innovazione diversificando le produzioni. Siamo qui con 40 ettari vitati e 5000 piante di olivi, immersi nel verde della Maremma Toscana.

Vi vogliamo fare una piccola anticipazione del nostro prossimo press lunch organizzato da Federica Schir, per parlarvi di Claudio Cipressi, Molise. Quindici ettari vitati con varietà autoctone, 12 di Tintilia del Molise, 1,5 di Montepulciano, 1 di Falanghina e 0,5 di Trebbiano. La selezione maniacale di uve che crescono a 600 mt di altitudine, un’attenzione dettata dalle linee del Bio, cura in cantina su temperature dei mosti e uso moderato del legno per non coprire la naturale espressione del frutto. Assaggiamo il Metodo Classico Blanc de Noir Pas Dosé, 100% Tintilia, giallo paglierino, bollicina fine e persistente, un naso di nocciola fresca e pesca nettarina, per un gusto bilanciato con note minerali. Il Rosé Pas Dosé, colore ramato,presenza di fragoline, nocciola tostata e arancia dolce. Una bella sorpresa da questo vitigno autoctono che merita di essere raccontato.  Tra i rossi fermi Il Collequinto, sempre Tintilia in purezza, mora e fragola all’assaggio, per un sorso vellutato, sul finale sapido e di corpo.  Il Macchianera, un altro rosso di punta, ha un blend di Montepulciano (85%) e Tintilia (15%), che fanno una parte in acciaio e una parte in barrique, per poi essere blendati, con un risultato di grande corpo, dal colore vivo e brillante. Sentori forti di amarena, aromatico e molto avvolgente nella sua eleganza. Sapremo approfondire con maggiori dettagli dopo l’evento a loro dedicato.

Tra le tante meraviglie di oggi vi proponiamo alcuni assaggi francesi, siamo a Bordeaux e come non proporre un buon taglio bordolese, con l’azienda Maison Salin Chateau Trianon, Saint-Emilion Grand Cru. L’azienda risale addirittura al XVII secolo all’epoca del re Luigi XIV, lui stesso amante fervido del vino che chiamava il nettare degli Dei. Chateu Trianon è un omaggio a questa dependance suntuosa della reggia di Versailles, dove il re amava rifugiarsi. Trianon offre un bouquet meraviglioso dal blend di Merlot, Cabernet Franc e Cabernet Sauvignon, un corpo complesso, frutti neri maturi, la bocca soave e ampia, note affumicate, i tannini croccanti lasciano presagire un’ottima longevità. Finale esplosivo.

 Eccezionali gli assaggi di Domaine Saget La Perriere, a Pouilly Sur Loire, ambasciatore autentico dei vini della regione, e iniziamo con Rock’m Roll Chenin Blanc 2021, dall’etichetta arrogante ma che nasconde un vino malizioso, accattivante nei suoi sapori agrumati, vivace con la frutta croccante, stile unico rafforzato dal finale amaro dello Chenin. Sauvignon Blanc 2022, un eccellente vino bianco, coerente e in linea con le aspettative da un Sauvignon di grande pregio. La Perriere Blanc Fumé 2021 ci convince per la sua straordinaria carica sapida, e ovviamente la tipica polvere da sparo dei vini di questa parte della Loira. Una trama di lime e mela verde che termina con una sferzata di cappero inconfondibile. Delizioso.

Altro taglio bordolese per noi, ci avviciniamo a Maison Salin Chateau Marquis de Terme, due annate 2016 e 2014, vini da terreni con grandi sassi, trama drenante, complessi, dalla bella acidità e morbidezza nonostante le stagioni calde. Alla degustazione, lo Château Marquis de Terme 2016 rivela un naso fruttato caratterizzato da aromi di frutta nera, ribes nero, more. I tannini combinano eleganza, freschezzae vellutato e ne fanno un vino fine e delicato in bocca. Il finale presenta una complessità sublime grazie all’affinamento in barrique.

Quest’anno Proposta Vini ha introdotto l’evento con una nota sul catalogo che prende spunto da una riflessione dello scrittore Harari sulla naturale predisposizione dell’essere umano a spettegolare. Il chiacchiericcio spicciolo, quello della strada, quello fatto di immediatezza e vicinanza, ci accomuna tutti senza distinzione di genere e classe. Proprio nel segno di questa naturale predisposizione il vino si accompagna perfettamente a completare una cornice di per sé vitale e leggera, il vino accomuna, unisce e soprattutto facilita la comunicazione. Dal 1984 nel settore, l’agenzia Proposta Vini si prepara alle grandi sfide ogni anno per promuovere prodotti e aziende che sappiano davvero raccontare i territori di provenienza, che essi siano italiani o esteri, per guidare in una scelta ottimale ristoratori, enotecari, winelover, e quanti lavorano col vino o semplicemente ne godono la bellezza e la bontà. Catalogo amplissimo con nomi di eccellenza dove trovare i vini del cuore e acquistarli a prezzi vantaggiosi.

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Gli Scomunicati è una testata giornalistica fondata nel 2006 dalla giornalista Emilia Urso Anfuso, totalmente autofinanziata. Non riceve proventi pubblici.

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