L’unica verità che conoscete è quella che ricevete alla TV…

L’unica verità che conoscete è quella che ricevete alla TV…

Editoriale del direttore responsabile Emilia Urso Anfuso

L’unica verità che conoscete è quella che ricevete alla TV“. La frase non è mia. Fu detta dall’attore australiano Peter Finch, mirabile protagonista della pellicola “Quinto potere” per la regia di Sidney Lumet.

A mio modesto parere, questo film dovrebbe entrare a far parte dei programmi scolastici internazionali a partire dalle scuole elementari. Ammetto, però, di essere una persona che nutre strane idee: pur essendo una giornalista, ritengo che far emergere la realtà sia il motivo per cui si sceglie di abbracciare e svolgere questa professione…

La frase è contenuta nel monologo che l’attore interpreta nelle vesti del del conduttore televisivo Howard Beale, il protagonista di questa storia cinematografica. La trama è interessante, in quanto pone un faro sul funzionamento dei media.

La trama o le trame?

Beale resta vedovo e nello stesso periodo rischia di perdere il posto di conduttore televisivo. Il motivo? Il calo degli ascolti. Se lavori in televisione devi reggere ritmi stressanti ed è sufficiente un calo dello share per ottenere il benservito. Non conta ciò che sei, ciò che sai fare e cosa hai fatto in passato: conta il qui e ora e contano, fondamentalmente, le percentuali di ascolto.

A un certo punto, il conduttore annuncia in diretta televisiva che ha deciso di suicidarsi. Licenziato in tronco ma…la notizia fa aumentare lo share. Torna in TV ma la sua conduzione cambia, inizia a parlare di cose mai sentite prima dai telespettatori. Il successo lo travolge e per tutti diventa “Il pazzo profeta dell’etere”. Lascio segreto l’epilogo della trama, non amo spoilerare e non tutti hanno visto questo film che ho più volte deciso di rivedere nel corso del tempo.

Ad alcuni potrebbe sembrare semplicemente la trama di un film. A molti appare essere la premonizione cinematografica di ciò che accade nella realtà attuale. A me sembra che mai nulla sia cambiato: da che mondo è mondo esiste la manipolazione della realtà. Semmai, cambiano i mezzi attraverso i quali essa viene sapientemente manipolata.

E’ il (nuovo) sistema, bellezza…

Come può un cittadino apprendere la realtà se il solo mezzo che ha a sua disposizione sono i media? Domanda a cui apppare difficile rispondere, ma non troppo.

Effettivamente, chi non opera nel settore dell’informazione e della comunicazione ignora certe strategie utilizzate al fine di portare le masse verso un certo tipo di pensiero o ad abbracciare collettivamente una decisione intrapresa a livello politico.

Ma davvero le cose funzionano così“? Si, le cose funzionano ANCHE così.

Tempo fa mi è capitato di partecipare ad alcune riunioni tra cittadini di varia estrazione sociale, cultura e capacità intellettiva. I temi centrali che abbiamo affrontato sono stati quelli relativi alla pandemia, alla società attuale, ai cambiamenti epocali.

Ho parlato molto, durante questi incontri, e ho sempre notato una cosa: ciò che a me appare banale anche grazie alla professione che svolgo da anni, per gli altri è una vera e grande scoperta. Partendo da questo presupposto, posso dire una cosa: coloro che sono forniti di intelletto difficilmente cadono nelle reti della propaganda, che viene veicolata – per ovvie ragioni pratiche – attraverso i media che rappresentano il mezzo di divulgazione dei governi.

Non dovrebbe funzionare così ma è così che funziona da anni. L’indipendenza è ormai persa. Tutto e tutti devono essere sul libro paga dei governi, pena l’oscurità e l’oblio eterni…

Perché la maggior parte dei media cala la testa di fronte al potere?

Ci si potrebbe porre la domanda: “Tutti i media sono compromessi in questo sistema“? Non tutti, ma la maggior parte. Il motivo, però, non va cercato nella disonestà degli editori o dei giornalisti, non del tutto almeno.

Se i governi fanno pressione sui media affinché conducano le masse verso un determinato pensiero, al punto da farlo diventare unico, i media hanno una sola scelta: accettare. I finanziamenti, pubblici o privati che siano, sono necessari per mandare avanti le attività aziendali, che in questo caso sono rappresentate dalla stampa dei giornali – il cui costo è notevole e non bastano certo i denari raccolti con le vendite delle copie, che precipitano di giorno in giorno – dalla complessa organizzazione delle grandi redazioni (gestione delle sedi, stipendi etc) e da tutto ciò che è necessario a fare impresa.

Mancando la linfa vitale – il denaro – come potrebbe il settore dell’informazione andare avanti? Semmai, i cittadini potrebbero fare qualcosa di più per tentare di rimuovere la patina di opacità che rende ormai impossibile la trasparenza nell’informazione.

Piaccia o meno, è la popolazione ad avere il coltello dalla parte del manico. Il problema, in un paese come l’Italia, è rappresentato dal fatto che la maggior parte dei cittadini non hanno mai nemmeno lontanamente pensato di avere questo potere.

Consiglio la lettura di questo mio editoriale pubblicato nell’agosto del 2022: affrontai il tema dei colleghi giornalisti – rarissimi in verità – che si sono ribellati al sistema di informazione imposto dalla politica, come nel caso di Maria Luisa Busi: https://www.gliscomunicati.it/2022/08/24/inchiesta-sulla-pandemia-xx-puntata-media-controllati-dalla-politica-e-perdita-del-diritto-allinformazione/

Analfabetismo funzionale: parliamone…

Incapaci di comprendere le informazioni che si incontrano nella vita quotidiana. Sono i sintomi di una patologia: l’analfabetismo funzionale.

Una patologia che, a sua volta, è scatenata da altri fattori: scarso livello di comprensione di un testo scritto, basso livello nella capacità di calcolo. L’Italia è il paese messo peggio a livello europeo.

Secondo la più recente indagine realizzata da Piaac-Ocse e datata 2019, nel nostro paese il 28% circa della popolazione nella fascia di età tra i 16 e i 65 anni è analfabeta funzionale. Dietro di noi la Turchia, dove il 47% della popolazione è affetto da questa vera e propria patologia che interessa le facoltà intellettive.

Tornando ai dati realtivi all’Italia, si scopre che nel 2019 solo lo 0,6% dei quindicenni italiani aveva raggiunto un alto livello di preparazione scolastica su una media europea pari a 1,1%.

In considerazione del fatto che a causa della pandemia la maggior parte dei giovani è rimasto a casa e che la DAD – la Didattica A Distanza – ha funzionato poco e male, anche a causa della carente copertura delle connessioni internet e dei pochi supporti informatici presenti all’interno delle case italiane, queste percentuali sono destinate ad aggravarsi con la pubblicazione della nuova indagine.

Dati simili possono solo confermare una cosa: è troppo facile turlupinare chi non è nemmeno in grado di comprendere ciò che legge. Figurarsi ragionare su temi seri e di difficile comprensione, come quelli medici e sanitari, per esempio, oppure economici e politici.

La conseguenza diretta è che la maggior parte delle persone si limitano a fare “Click” su “On” sull’apparecchio televisivo, ascoltano ciò che “dicono in TV“, assimilano le informazioni diffuse via media e ritengono di aver “capito tutto” e di “essere informati sui fatti”. Click…

Nessun dubbio aleggia nelle loro menti. Nessuna riflessione sulla possibilità che si, viviamo in un sistema complesso che diviene sempre più difficile da gestire. Il dubbio è delle persone intelligenti: chi non dubita semplicemente ha smesso di ragionare. …o non ha mai imparato a farlo.

Cliccando sul seguente link si accede al documento originale relativo all’indagine realizzata da Piaac-Ocse sull’analfabetismo funzionale: https://www.oecd.org/skills/piaac/Country%20note%20-%20Italy%20(ITA).pdf

P.S. Offendersi è un diritto inalienabile. Ammettere di essere affetti da un limite è da persone intelligenti. Appunto…

Il matrimonio perfetto

L’incontro tra il sistema di propaganda e gli analfabeti funzionali genera ciò che tutti desidereremmo ottenere: il matrimonio perfetto. Purtroppo non accade in coppia, se non raramente, bensì con sempre maggior frequenza tra cittadini e sistema.

Quello stesso sistema che utilizza ormai da tempo quelle finestre di Overton di cui ho parlato anche in questo mio recente editoriale: Le finestre di Overton – come imparare a chiuderle per non congelare il cervello.

Questo matrimonio perfetto a sua volta è in grado di generare. Non figli bensì aberrazioni, come accettare l’improponibile, far diventare lecito l’illecito, sonnecchiare di fronte a eventi che altrove scatenerebbero sanguinose rivoluzioni

Se in tutto il mondo la complessità dei sistemi è di difficile comprensione e gestione per gli esseri umani, in Italia lo è ancor di più ma con un’aggravante: l’insostenibile leggerezza della supina accettazione.

Incapaci di comprendere si fanno maltrattare arrivando ad applaudire. Sipario.

Di seguito: uno stralcio del monologo dal film Quinto Potere:

Quindi ascoltatemi. Ascoltatemi! La televisione non è la verità! La televisione è un maledetto parco di divertimenti, la televisione è un circo, un carnevale, una troupe viaggiante di acrobati, cantastorie, ballerini, cantanti, giocolieri, fenomeni da baraccone, domatori di leoni, giocatori di calcio! Ammazzare la noia è il nostro solo mestiere. Quindi, se volete la verità andate da Dio, andate dal vostro guru. Andate dentro voi stessi, amici, perché quello è l’unico posto dove troverete mai la verità vera! Sapete, da noi non potrete mai ottenere la verità. Vi diremo tutto quello che volete sentire mentendo senza vergogna: noi vi diremo che… che Nero Wolfe trova sempre l’assassino e che nessuno muore di cancro in casa del dottor Kildare! E per quanto si trovi nei guai il nostro eroe, non temete: guardate l’orologio, alla fine dell’ora l’eroe vince. Vi diremo qualsiasi cazzata vogliate sentire! Noi commerciamo illusioni, niente di tutto questo è vero! Ma voi tutti ve ne state seduti là, giorno dopo giorno, notte dopo notte, di ogni età, razza, fede. Conoscete soltanto noi. Già cominciate a credere alle illusioni che fabbrichiamo qui. Cominciate a credere che la tv è la realtà, e che le vostre vite sono irreali. Voi fate tutto quello che la tv vi dice: vi vestite come in tv, mangiate come in tv, tirate su bambini come in tv, persino pensate come in tv! Questa è pazzia di massa! Siete tutti matti! In nome di Dio, siete voialtri la realtà. Noi, siamo le illusioni. Quindi spegnete i vostri televisori, spegneteli ora. Spegneteli immediatamente! Spegneteli e lasciateli spenti! Spegnete i televisori proprio a metà della frase che sto dicendo adesso, spegneteli subito!”. “Questa non è più una nazione di individui indipendenti, oramai. È una nazione composta da duecento e oltre milioni di esseri transistorizzati, deodorizzati, più bianchi del bianco, tutti profumati al limone: dei tutto inutili come esseri umani, e rimpiazzabili come pezzi di un’auto.”

***Foto di copertina: un frame dal seguente video su YouTube dal film Quinto Potere

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