Editoriale del direttore responsabile Emilia Urso Anfuso
Se la modernità fosse buona cosa ce ne accorgeremmo. Concordo sul fatto che col passare degli anni molte comodità abbiano trasformato la vita degli esseri umani su questo pianeta. Con Vittorio Feltri ho più volte affrontato questo tema e alla fine mi ha convinta su questo criterio: spesso mi ha detto testuali parole “Un tempo non esistevano i cessi dentro casa”! Vero, ma esistevano altre cose che oggi forse…ma gli do ragione perché ne ha, almeno sotto alcuni aspetti.
Però, ammettiamolo: a guardar bene, non tutto ciò che innova è positivo ed è sufficiente constatare il livello di stress che attanaglia gli esseri umani, in special modo del mondo occidentale, per rendersi conto che non stiamo procedendo verso l’evoluzione del genere umano bensì alla sua involuzione.
Chiedo a chi sta leggendo queste mie parole: è mai capitato di riflettere su chi, davvero, gestisce il nostro tempo? Non mi riferisco al tempo come epoca storica, parlo proprio del nostro tempo vitale, della nostra vita, dei ritmi…
Gli orari delle trasmissioni TV e la manipolazione del tempo umano
Quando anche in Italia giunse quella strana scatola zeppa di fili elettrici e contenente quello stranissimo tubo che si chiamava “catodico“, il tempo era ancora in buona parte di proprietà degli esseri umani. Sì, sto parlando del televisore…
Fino agli anni ’50, a parte il tempo dedicato al lavoro fuori o dentro casa e che costava ovviamente fatica, si poteva contare su una cosa magnifica: decidere.
Decidere a che ora andare a dormire oppure se chiacchierare coi familiari o ancora, uscire a passeggiare per rinfrescare la mente e sgranchirsi le gambe.
Si poteva trascorrere del tempo facendo qualcosa che piacesse o qualcosa di utile, per se stessi o per gli altri. Si poteva mantenere un hobby e, udite udite!, persino chiacchierare…
Quando arrivò la TV nel nostro paese, mi raccontano gli anziani che all’epoca erano ragazzini o poco più, le trasmissioni iniziavano alle 17:30 e finivano alle 23:30.
Fu nel gennaio del 1968 che le trasmissioni televisive subirono la prima modifica nelle programmazioni, che iniziarvano alle 10:30 per proseguire, pur con alcune interruzioni di programmazione durante il giorno, fino a sera.
A inizio anni ’80 arrivò un nuovo cambiamento: via le pause alle programmazioni e il prolungamento fino all’una di notte. Era l’avvio di un decennio in cui tutti ci si doveva sentire attivi, produttivi. Strano però, perché a maggior carico di stress, invece di far riposare la mente dei contribuenti li si invitava a far notte davanti al teleschermo…
1991: gli italiani scoprirono di poter restare svegli davanti alla TV fino alle 02:30. Lo chiamarono progresso e le trasmissioni notturne regalavano ai maschi italici una sorpresa inaspettata: le donne nude e compiacenti, a tarda ora.
Il web non era ancora conosciuto, quindi per i siti porno sarebbe stato necessario attendere…
Da notare che il 1991 è l’anno precedente al governo Amato, quello che ancora oggi è tristemente ricordato dagli italiani per quel prelievo forzoso avvenuto nella notte del 10 Luglio 1992. Perché accadde? Il governo doveva mettere insieme la ragguardevole cifra di 93.000 miliardi di lire a copertura della Manovra Finanziaria. Mancavano un po’ miliardi e fu deciso di prenderli a forza dai risparmi nazionali.
A livello sperimentale, nel gennaio del 1991 e a causa della Guerra nel Golfo, la Rai decise di trasmettere 24 ore su 24. L’esperimento si concluse nel dicembre dello stesso anno, nel senso che dal 1991 la programmazione rimase così: h24.
Contemporaneamente, in Italia accadeva un po’ di tutto: crisi economica, crisi del sistema politico, soldi pubblici che non bastavano mai, perché troppe tasche pretendevano di impossessarsene. Il sistema fiscale diveniva un mostro con le fauci spalancate, l‘art. 53 della Costituzione fu platealmente dimenticato dai governi, essendo peraltro sconosciuto alla maggior parte dei cittadini.
Si tratta di quel meraviglioso articolo che ancora oggi recita:
“Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività“.
Poesia pura…
Qualcuno potrebbe pensare: “Si, ma che ci azzeccano gli orari delle trasmissioni televisive con la modernità o il nostro tempo di vita“? C’entrano eccome, perché se non si comprende che da decenni le decisioni non sono personali bensì imposte e a livello massivo, allora è vera una cosa: la manipolazione di massa funzionerà sempre e con facilità.
Ingozzarsi di contenuti per non toccare la realtà
Immaginate un maialino, uno di quei rosei maialini paffutelli. Ora prendete qualsiasi cosa che possa essere introdotto nella sua bocca famelica e immaginate di alimentarlo in continuazione: non smetterà di ingozzarsi rischiando di tirare le cuoia.
Ho avuto modo di guardare dei video in cui mostrano oche costrette a ingozzarsi per produrre il patè de fois gras. Tentano con forza di liberarsi dell’imbuto ficcato a forza nel becco per non subire il supplizio. Differenze nel mondo animale.
Tornando al tema centrale: all’aumentare dei problemi in seno al sistema nazionale è metodicamrnte corrisposto l’aumento di contenuti video fruibili a tutte le ore.
L’avvento di Internet ha soffocato qualsiasi tentativo di ribellarsi al modello imposto: prova a starne lontano e sei fuori da tutto, lavoro e vita privata.
Se decidessi da domattina di non pubblicare su Twitter o su Instagram, tempo un giorno l’umanità dimenticherebbe il mio nome e il mio passaggio nella vita terrena.
…A parte il fatto che dovrei esser tanto ricca da non aver necessità di lavorare: chi glielo dice ai colleghi o agli editori che oltre a WhatsApp e alla casella di posta elettronica esiste persino un telefono? Non scherziamo!
Vita privata? Ho ricevuto messaggi di auguri e condoglianze via WhatsApp pure da certi cosiddetti “parenti” non più giovani: Farenheit 451 misto a 1984 di Orwell, l’opera magna.
So di impiegati che lavorano nella stessa stanza, fianco a fianco, che comunicano tra loro via chat. Passi se costoro stiano intessendo una storia clandestina, sono affari loro, ma mi dicono che questo accade “normalmente” ma non è normale!
La TV e Internet sono lo strumento di controllo sulla vita, le abitudini, lo stress, la stanchezza o, a seconda dei punti di vista, la felicità di chi abita questo pianeta. Può piacere o meno, ma non sei tu, lettore, a decidere quando dormire, se sei felice, quando devi essere depressso e persino se e quando fare sesso.
Si sappia: l’impotenza nel genere maschile è provocata dall’abuso di pornografia. Il calo dei livelli di dopamina, causato dalla visione di immagini e video di livello quasi grottesco, abbatte ogni speranza di virilità nel maschio. A tutto questo, la scienza farmacologica ha contribuito fornendo dosi crescenti di “aiutini” o di antidepressivi, nei peggiori dei casi.
Anche la sfera sessuale non ti appartiene, il problema è che non te ne accorgi.
Quanto tempo dura una notizia?
In passato le notizie duravano. Spiego meglio: accadeva un caso di cronaca nera? Se ne scriveva per mesi sui giornali, si mantenevano aggiornati i lettori, che ne parlavano a loro volta tra loro. Mesi, a volte anni. I figli conoscevano questi casi grazie ai genitori e ai nonni che accennavano loro i fatti accaduti.
Oggi: arriva una notizia bomba. Dovrebbe prendere l’attenzione generale, essere dipanata nel corso del tempo, noi giornalisti, tutti intendo, dovremmo star lì a lavorare alacremente per aggiornare la popolazione… Macchè: scoppia il caso. Ne parlano tutti per qualche giorno, ma soltanto se nel frattempo non conviene parlare d’altro, tante volte i lettori o i telespettatori dovessero appassionarsi al resoconto e magari avere un’opinione sulla storia.
Perché esista ancora il termine “Opinione pubblica” appare ignoto ai nostri giorni, ma tant’è…
Se la notizia bomba prende una brutta piega, per fare un esempio il recente caso Soumahoro, o quello più indietro nel tempo, di Bibbiano, patatrac! Arrivano altre notizie “urgentissime” a sconvolgere i ritmi mentali dei cittadini, ma sopratutto, a coprire le notizie centrali.
E’ il sistema attuale, bellezze.
(Per chi nutrisse interesse a sapere che fine abbia fatto il caso Bibbiano: https://www.ecodelchisone.it/news/2022-12-14/caso-bibbiano-angeli-demoni-venerdi-processo-reggio-emilia-46617)
Chi comanda sul tuo tempo?
Chi comanda sul tuo tempo e di conseguenza sulla tua vita, cara lettrice o caro lettore? Non tu. Non sei proprietario che del tuo corpo, ma nemmeno più di tanto a pensarci bene: pandemia da SarsCov2 docet.
Non comandi sul tuo tempo perché ti è imposto come devi trascorrerlo. Non decidi nemmeno sui tuoi umori, sulle sensazioni che provi, che sarebbero sicuramente migliori se tu solo potessi decidere qualcosa, almeno qualche piccola cosa della tua vita.
Il consiglio sarebbe quello di spegner tutto e vedere l’effetto che fa. O di non spegnere nulla, men che meno il cervello…
Buona salute, anche mentale, a tutti…
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Gli Scomunicati è una testata giornalistica fondata nel 2006 dalla giornalista Emilia Urso Anfuso, totalmente autofinanziata. Non riceve proventi pubblici.
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