Elezioni politiche 2022: il rimpastone

Elezioni politiche 2022: il rimpastone

Editoriale del direttore responsabile Emilia Urso Anfuso

Eravate in speranzosa attesa di poter tornare alle urne per decidere le sorti vostre e del resto della popolazione? Ci siamo. Pare…

Perché ho scritto “pare”? Mi auguro che la torrida calura di questa estate 2022 non stia nuocendo alla già compromessa lucidità mentale di molti. Pandemia, conflitto, impoverimento, prezzi alle stelle potrebbero aver causato danni persino irreversibili.

Orsù, tiratevi su e meditate su quanto sta già accadendo in preparazione di quella che, ne sono più che certa, si presenta già come la più grande rappresentazione scenica della storia della Repubblica Italiana.

Rimpasti: da quelli di governo a quelli nei partiti

Vi siete ormai abituati alle grandi alleanze al governo “per il bene del paese”. Il paese, o meglio il popolo, attende ormai da anni di vedere i risultati benefici di queste grandi alleanze politiche, che formano queste disastrose dirigenze che accettano di interpretare, persino, la parte attoriale dell’opposizione.

Chiarisco meglio: stanno tutti al governo, coerenza quindi insegna che siano coesi e compatti, però ogni tanto qualcuno solleva un dubbio, lo imbastisce prevalentemente sul profilo ufficiale su Twitter, determina qualche ora di speranza tra i contribuenti, poi torna a fare le proprie faccende. Quali esse siano, parlo dei politici nazionali all’ombra di ogni tipo di bandiera, non ci è dato sapere.

Ogni tanto un rimpasto, così, giusto per gradire. Chè altrimenti la minestra fredda ti resta sullo stomaco. Meglio una riscaldatina, un cambio di ministero, un passaggio strategico, e tutto sembra essere cambiato…

Andiamo avanti così da anni e nessuno ha mai sollevato seriamente questa questione.

Il livello di lassismo da parte della popolazione italiana è tale, che ora si stanno persino dilettando ad avviare una nuova strategia: il rimpastone nei partiti.

Lo storico cofondatore di FI, si lui, Renato Brunetta, urlando “Gnè gnè, mi chiamano tappo”! scivola via, strategicamente, dal partito natale per affiancarsi a Enrico Letta, “l’uomo dagli occhi di tigre”, come ha avuto modo di dichiarare durante un’intervista televisiva dalla Annunziata. A dirla tutta ha anche aggiunto che i suoi occhi sono azzurri come “Quelli della razza superiore”. Ok, il caldo fa i suoi effetti ed è palese…transeat.

Qui si possono leggere le bizzarre dichiarazioni di Letta: https://www.secoloditalia.it/2022/07/occhi-di-tigre-e-occhi-azzurri-della-razza-superiore-letta-e-annunziata-al-top-delle-frasi-inascoltabili/

Ammetto una cosa che penso da molto tempo: quando Medvedev, anni fa, a microfoni spenti dopo un’intervista, dichiarò: “Gli alieni? Sono tra noi”…siamo certi che avesse bevuto, come si affrettarono a comunicare certo media? Boh…

Se non conoscevate questa dichiarazione di Medvedev, ve la faccio conoscere con piacere:

https://video.repubblica.it/mondo/il-fuori-onda-di-medvedev-gli-alieni-sono-tra-noi/113132/111532

La Gelmini scivola via e se non fosse per Twitter che ci tiene prontamente informati anche di un refolo di vento che scompiglia una ciocca di capelli di ogni singolo politico, non avremmo sofferto per cotanto coraggio nel lasciare, anch’ella, il partito natio…

Di questo passo, ci troveremo con Salvini alla guida del PD, Letta di Forza Italia, la Meloni può andare dove meglio crede magari in giro per il mondo a bordo di un volo di Stato con l’ormai onnipresente e onniscente Luigi Di Maio a cui mancano pochi ministeri per completare la collezione di quelli che gli sono stati assegnati: è stato ministro di tutto, persino di due ministeri contempiraneamente, lui che tutti chiamate “Il bibbitaro”.

Le cose sono due: o vi piacciono i bibbitari al potere, o tutti i Di Maio d’Italia hanno capito molte più cose di voi che, al massimo, sperate di andare alle urne…

La lucidità perduta degli italiani non giova al sistema paese

Se davvero non vi state rendendo conto di quanto sta accadendo, vi avverto: la bollitura delle rane è giunta al suo termine.

Il 25 Settembre? Non sarà “L’ora del giudizio” come sento e leggo da parte di molti cittadini incazzati come bufali. Macché: sarete talmente confusi, non riuscendo più a individuare un solo punto fermo all’interno dei partiti, da mettere una croce su una scheda come avete sempre fatto d’altronde: senza sapere perché e nella migliore delle ipotesi, per “il meno peggio”.

Non avrete, lo so già, il coraggio di far saltare questo sistema paese ormai in stato di cancrena, non avrete la capacità di dire collettivamente: “Proviamo davvero a risollevare l’Italia”. Attenderete di giocare a sorte per l’ennesima volta, sperando in qualche Santo che mandi sul pianeta Terra l’eventuale “salvatore della patria”. Ma i salvatori della patria non possono esistere in una nazione popolata di persone che non riescono a capire, ormai da anni, da che parte è la ragione, quali siano i diritti inalienabili dei contribuenti e come si potesse dire “NO, ora tu ti dimetti perché non stai facendo bene il tuo lavoro”.

D’altronde, basta osservare come si vive in un comprensorio, in un condominio. Ognuno pensa ai fattacci propri, se la gente può togliere qualcosa agli altri lo fanno, se ti disturbo coi rumori non devi nemmeno azzardarti a lamentarti perché ormai, specialmente in Italia, vige la legge dei bulli, non degli onesti e dei coerenti. Non di chi rispetta le regole e di conseguenza pretende di farle rispettare.

Vi sblocco un ricordo o vi faccio scoprire una cosa che non conoscete, nel caso: in Belgio anni fa sollevarono i politici dai ruoli governativi. La popolazione fece in modo di risollevare le sorti del paese e ci riuscirono.

Conosco bene il Belgio per averci vissuto, so che è un territorio minuscolo, ma non fate l’errore di pensare che è l’espansione territoriale italiana a non permettere soluzioni simili perché non regge: semplicemente, il popolo italiano non lo sa fare.

Stop alle promesse elettorali: la fiducia è una cosa seria

Qualsiasi scelta opererete il 25 Settembre, o quando sarà, non solo non cambierà nulla: potrà solo peggiorare la condizione di tutti ed è la storia di questo paese.

Vi siete abituati a regalare la vostra fiducia al buio. Da anni, da troppi anni, vi accontentate delle parole e delle promesse e non avete mai tentato di fare il contrario: chiedere ai leader di partito di spingere sul governo in carica per mettere in atto le promesse elettorali.

Lo facciano prima, non dopo.

Non possiamo farlo perché non siamo al governo“! Falso. Ci stanno tutti al governo. Non lo fanno per una sola ragione, anzi un paio: sanno che vi siete abituati alle promesse. Sanno anche che vi è già passato di mente che, se un governo vuole può agire. Lo hanno ampiamente dimostrato durante il biennio della pandemia, quando finalmente molti di voi hanno scoperto l’unico strumento legislativo in mano al premier italiano, il Dpcm, ma che utilizzano solo quando e se vogliono loro.

Provate, almeno una volta, a chiedere di farlo per farvi riacquistare fiducia.

Chiedete per esempio di concretizzare subito una misura coerente con le necessità dei veri disabili: 290 euro al mese servono a comprare un chilo di pane al giorno. Se poi l’invalido sfora introiti annui oltre i 4.900 euro arriva la mannaia dell’Inps. Però il reddito di cittadinanza è fissato, giustamente, sulla somma che determina la soglia di povertà: 780 euro mensili.

E’ coerente? No. Molti veri invalidi civili non possono lavorare e al massimo possono sperare in una somma ridicola ogni mese. Cos’è, un palese voto di scambio dedicato ai falsi invalidi. Perché la coerenza ci dice che se sei in stato di invalidità e non nuoti nell’oro, le cose sono due: o lo Stato aumenta il mensile oppure lascia la somma com’è, ma toglie il ridicolo limite reddituale.

Mi fermo a questo esempio, perché considerando i miliardi che stanno buttando nel cesso dal 2020, almeno un problema simile potevano sanarlo.

Lo so, non avrete mai il coraggio di chiedere prove concrete prima delle elezioni, ed è un peccato per tutti…

In chiusura mi permetto di rammentare a tutti uno dei miei libri che è sì molto apprezzato ma poco messo in atto: al suo interno non troverete teorie e opinioni personali, perchè ho spiegato per filo e per segno come può un popolo tornare a farsi rispettare: lo trovate su Amazon.

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Gli Scomunicati è una testata giornalistica fondata nel 2006 dalla giornalista Emilia Urso Anfuso, totalmente autofinanziata. Non riceve proventi pubblici.

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