A cena con Paragone…

A cena con Paragone…

Di Claudio Rao

il rampante fondatore di italexit a cuneo per una cena di lavoro con simpatizzanti e sostenitori. sostegno al candidato sindaco lauria, chiave di vòlta del cambiamento.

Sono giorni intensi per i Vip della politica. Le prossime elezioni amministrative (ben più che i sottaciuti Referendum) sono per molti di loro un’occasione di farsi i conti in tasca. Soprattutto per chi, come il mediatico senatore Gianluigi Paragone, grintoso cinquantenne, leader di No Europa per l’Italia – Italexit, spera di acquisire ancora maggior peso sulla scena politica italiana.

Secondo un recente sondaggio del Corriere della Sera, infatti, Italexit per l’Italia, raggiungerebbe il 4,2% nelle preferenze degli Italiani; perfino il 4,5% stando a Il Fatto Quotidiano.

Così, dopo Vittorio Sgarbi, Giorgia Meloni ed Enrico Letta tra gli altri, anche Gianluigi Paragone ha fatto tappa a Cuneo. Una tappa nella quale i fans hanno potuto avvicinarlo per un selfie e perfino condividere una cena in un grazioso ristorante locale.

Gianluigi Paragone e Claudio Rao

Ai microfoni di noi giornalisti, prima di parlare al pubblico presente che gremiva la piccola piazza Boves cara ai Cuneesi, ha rilasciato alcune dichiarazioni. « Quello di Draghi è uno dei peggiori governi della Repubblica – ha detto, riferendosi alla situazione delle imprese. È un governo tecnocratico, capace addirittura di comprimere le libertà oltrechè i diritti ». Poi, sollecitato sull’alleanza locale con altre forze politiche quali “Io Apro Rinascimento” di Sgarbi, ha precisato: « Non so se è proponibile in altre zone d’Italia per le amministrative. Per le politiche il percorso sarà diverso. Un percorso che vedrà Italexit sicuramente come protagonista.

Gli ultimi sondaggi ci danno a 4 e ½ %, il che significa che la radicalità dei temi e la coerenza con cui li stiamo portando avanti viene premiata dalla cittadinanza. Alla fine giochiamo “palla a terra”, per dirla in gergo calcistico. Stiamo difendendo la piccola impresa, stiamo difendendo i lavoratori e stiamo difendendo le libertà. Le libertà – ha insistito – perchè non è ammissibile che a persone sane sia preclusa la possibilità di andare a lavorare; non è possibile che nelle famiglie si debba giocare a sorte per avere un contratto di lavoro; e poi non è possibile avere un ministro dell’Interno che manda in giro le forze dell’ordine a controllare i green pass e non caccia invece quella delinquenza che purtroppo nelle città si sta facendo sempre più problematica ». Incalzato da alcuni colleghi delle testate locali, ha precisato che questa configurazione di alleanze plurime a sostegno dei candidati sindaci non deve leggersi in chiave politica nazionale in quanto « le amministrative hanno sempre una storia a sè » ed ha indicato che « la vera partita sarà giocata alle politiche, dove sono sicuro che lasceremo il segno ».

Paragone leader a tutto campo, dunque, che – anche se convinto paladino di un prezioso candidato sindaco nella scacchiera locale – non ha dismesso gli abiti di colui che intende incidere più ampiamente sulla vita politica del Paese.

Nel discorso dalla tribuna, poi, si è voluto più grintoso e mordace, senza mai perdere di vista il contatto con il “suo pubblico”, anche attraverso gesti forti ed incisivi come quello di sedersi sul palco per essere più prossimo ai suoi ferventi ascoltatori.

« Sono orgoglioso di essere un conservatore – ha precisato. Io non voglio essere moderno dentro una modernità che sa tanto di nuovo feudalesimo, dove i padroni tornano ad essere padroni con la pì maiuscola. Sono le multinazionali, è il potere finanziario, è il potere di chi fa parte di lobby ! – ha tuonato ».

Prima di concludere e nell’attesa di un incontro più informale attorno ad una cena condivisa, il leone ruggente si è soffermato polemicamente sul significato della parola “speranza”, senza risparmiare frecciatine al veleno per Conte e le sue responsabilità come Presidente del Consiglio nella gestione della pandemia (video 1).

Infine, un’amara constatazione sulla perdita del potere d’acquisto delle famiglie e i fendenti con cui, a suo avviso, la politica ha ferito un popolo che “non dimenticherà” (video 2).

***Foto e video di Claudio Rao

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Gli Scomunicati è una testata giornalistica fondata nel 2006 dalla giornalista Emilia Urso Anfuso, totalmente autofinanziata. Non riceve proventi pubblici.

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