Addio a Ciriaco De Mita. Una vita nella e per la politica

Addio a Ciriaco De Mita. Una vita nella e per la politica

Di Chiara Farigu

Si è spento stamattina  nella casa di cura Villa dei Pini di Avellino dove era ricoverato dal 5 aprile scorso a seguito di un attacco ischemico. Da tempo le sue condizioni di salute destavano preoccupazioni. Lo scorso febbraio era stato sottoposto ad un intervento chirurgico dopo la frattura del femore in seguito ad una caduta in casa.

Soprannominato l’highlander della politica italiana, tre anni fa, alla veneranda età di 91 anni si  ricandida alle amministrative e, sbaragliata la concorrenza, viene eletto nuovamente sindaco di Nusco,  il piccolo comune dell’Alta Irpinia dove era nato il 2 febbraio del 1928, con oltre il 60% delle preferenze.

Più che un comune, un feudo demitiano, quello di Nusco. Paese  che non ha mai lasciato, neanche quando faceva politica nei palazzi che contano. Un legame viscerale e indissolubile con la sua terra da dove, negli anni ’80, quando era presidente del Consiglio e segretario nazionale della Democrazia Cristiana, guidava l’Italia.

Amministrare nuovamente il suo territorio, era più che una sfida politica, per lui che in quel campo aveva davvero pochi rivali. Il suo voler ‘restar in campo’ era dettato soprattutto dal desiderio di voler ‘combattere la stupidità’, disse a elezione avvenuta. Allusione di certo riferita alla politica odierna, dove abbondano gli slogan e scarseggiano i fatti.

Tracciare la sua ricca biografia è impresa davvero ardua per il sempre democristiano De Mita:  è stato più volte ministro e Presidente del Consiglio tra il 1988 e il 1989.

Una vita nella e per la politica.

Raccontava di aver corso persino il rischio di divenire anche Presidente della Repubblica, dopo la scomparsa di Pertini. Un ruolo non adatto a lui, sosteneva in quanto non possedeva ‘il giusto stile’. ‘ A me piace l’analisi, il pensiero, mi piace chiacchierare. Un Presidente della Repubblica non può chiacchierare’.

Oggi è il giorno del cordoglio e del ricordo di un uomo che, nel bene e nel male, ha dettato la sua linea, lasciando diverse impronte, di vizi e virtù, ammesso che ve ne siano, nella politica della cosiddetta prima repubblica.

*Abbiamo stipulato un accordo con l’autrice per la ripubblicazione di alcuni suoi articoli. Il pezzo originale a questo link

**Immagine di copertina da NapoliVillage

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