Rubrica settimanale a cura del dottor Claudio Rao
Nella nostra rubrica di consigli per tutelarci meglio dalla manipolazione e dai manopolatori, continuiamo la nostra riflessione sull’importanza di un atteggiamento non equivoco e più chiaro. Innanzitutto con noi stessi.
Ammettiamolo, magari sottovoce. Nessuno di noi è perfettamente innocente, senza macchia e senza paura; senza rimpianti. Avere una coscienza tranquilla non è, secondo il celeberrimo paradigma evangelico, il “Chi è senza peccato scagli la prima pietra!”, ma la chiara percezione delle nostre responsabilità, dei nostri momenti di debolezza e di défaillance.
È soprattutto la capacità di accettare che il nostro atteggiamento possa subire diverse interpretazioni, rispetto alla sua intenzione originaria. Cosa che ci aiuterà a difenderci meglio al momento opportuno.
Inoltre è la determinazione di restare al timone del nostro comportamento senza mai perdere di vista le nostre motivazioni per essere in armonia con noi stessi. Vedere le cose nel loro contesto con distanza e lucidità, infatti, ci suffragherà non poco fronte ai tentativi di manipolazione.
Ecco tutto il senso del titolo di questa settimana. “Essere chiari con noi stessi” significa conoscere le nostre motivazioni di base, valutare il nostro grado di lucidità, mantenere il conrollo dei nostri principali obiettivi. Ma andiamo con ordine.
Le mie motivazioni. Abbiamo tutti i nostri punti deboli: ci piace essere amati, ammirati, rispettati… Alcuni di noi lo desiderano più di altri, tanto da essere disposti a concessioni e cedimenti per ottenerlo. Altri invece vogliono integrarsi per rientrare negli schemi che permetteranno loro di essere meglio accettati e di accettarsi meglio.
Alcuni preferiscono una confortevole dipendenza, mentre altri privilegiano tranquillità e solitudine. Altri ancora, infine, cercano di colmare un vuoto o di colmare il vuoto di qualcuno.
Le motivazioni che ci animano sono complesse e spesso gli obiettivi inconsci o inconfessabili. Punti deboli per noi che possono diventare punti di forza per i nostri manipolatori. Prenderne coscienza, capire l’idea che abbiamo di noi stessi e degli altri (magari aiutati da un buon professionista – per i casi più delicati) mi sembra fondamentale per bypassare la manipolazione.
Il mio grado di lucidità. Altrettanto importante è capire che il mondo ideale che abbiamo in mente non esiste nella realtà. Senza cedere alla tentazione di un cinismo inutile e distruttivo, dobbiamo constatare che ognuno, tendenzialmente, vive per sè. Siamo tutti sufficientemente egoisti per anteporre il nostro benessere e quello dei nostri cari a tutto il resto. Manipolando la realtà per ottenerlo. Certo, questo non giustifica quelli che lo fanno a nostre spese, ma ci aiuta ad afferrare meglio certe situazioni.
Essere lucidi ci permette due cose. Primo: aspettarci di tutto, essendo l’uomo capace di tutto per ottenere ciò che gli sta a cuore. Secondo: essere realisti. Il che non sgnifica necessariamente essere tristi e amari. Al contrario, ci permette di apprezzare gli atti di autentica generosità senza secondi fini di cui siamo oggetto. E magari di ispirarcene.
La coscienza dei miei obiettivi. Cerchiamo di non confondere gli obiettivi “inconsci” come essere amati e ammirati con quelli “consci”. Può capitarci di lasciarci manipolare per ottenere qualcosa che desideriamo eccessivamente, tanto da ignorare i nostri valori. Chiediamoci allora quali ragioni ci hanno spinto ad accettare (sia pure passivamente) tale manipolazione: avere più soldi? Ottenere maggior prestigio o “potere”? Farci notare da qualcuno?
In sè sono cose non necessariamente negative. Ciò che può essere discutibile è quanto siamo pronti a cedere per ottenerlo e la modalità per raggiungere il nostro obiettivo. Già, perchè – consapevolmente o inconsapevolmente – possiamo collaborare attivamente con i nostri manipolatori! Come Chiara.
« Quando ho incontrato Silvio, conducevo una vita noiosissima. Avevo un lavoro tranquillo, una vita routinaria, degli amici un po’ noiosi, una madre invadente e un cagnolino capriccioso. E pensare che nella mia infanzia sognavo di fare cose straordinarie, vivere amori tumultuosi… come le eroine dei miei romanzi! Ero una romantica rassegnata. Silvio mi è apparso sùbito come un elemento destabilizzante: era un solitario, molto furbo e avventuroso. Sembrava “il pirata” che sognavo di incontrare. È stato un colpo di fulmine. Ma dopo un paio d’anni ero totalmente esausta. Avevo rotto con mia madre, il mio conto in banca era in rosso e i miei amici solo un vago ricordo. Non so se mi abbia manipolata perchè le assomigliassi o per avere una compagna di avventura, so solo che l’ho lasciato fare perchè riusciva a farmi sognare! Ora sono nuovamente sola e… sono comunque felice di questo ricordo. In fondo non è stato poi così drammatico ».
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Gli Scomunicati è una testata giornalistica fondata nel 2006 dalla giornalista Emilia Urso Anfuso, totalmente autofinanziata. Non riceve proventi pubblici.
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