Di Claudio Rao
Il transumanesimo (o transumanismo) è la vera minaccia per le prossime generazioni che sono chiamate a rilevarne la sfida. Di che cosa si tratta? Potremo definirlo “l’oltre l’umano”, la robotizzazione dei corpi, la computerizzazione del corpo fisico. Certo, parte da intenti lodevoli ed anche condivisibili: « l’uso delle scoperte scientifiche e tecnologiche per aumentare le capacità fisiche e cognitive e migliorare aspetti come la malattia e l’invecchiamento » (Wikipedia). Ma con quali limiti politici, etici e morali in un mondo completamente dominato dal profitto?
Economia e finanza hanno ormai preso il sopravvento su diritti umani e costituzionali, strumentalizzando la stessa politica. I diritti umani inalienabili, riconosciuti internazionalmente, costituiscono infatti un limite non indifferente agli inestimabili interessi commerciali e finanziari che operano dietro le quinte dei governi e parlamenti.
La probabile evoluzione di questo liberismo a tutto campo sarà la mercificazione delle persone, la trasformazione in oggetti degli individui che – declassati a cose – diventeranno dunque commerciabili.
Per fare ciò tuttavia è necessario un escamotage. Occorre qualcosa che renda plausibile e perfino auspicabile questa tragica metamorfosi sociale. Qual è dunque la trovata? Il Cavallo di Troia della mondializzazione?
Il bene individuale, fronte al quale l’etica collettiva deve piegarsi per non apparire disumana e perfino reazionaria (leggi: fascista, nazista, intollerabile, portata al pubblico ludibrio – è la tecnica ormai usuale per chiudere il becco ad ogni, ancorchè ragionevole, segno di dissenso).
Le élites intellettuali e morali che dovrebbero prevedere e prevenire sembrano anestetizzate. Pensiamo al recente trapianto cardiaco avvenuto negli Stati Uniti con il cuore di un maiale geneticamente modificato, onde evitare rigetto. Avvenuto con la benedizione delle autorità religiose israelitiche e musulmane.
Quando avverrà un analogo trapianto di cervello di maiale su un umano, quali saranno le reazioni? Fantascienza futurista? Ancora per poco, temo.
Pensiamo all’eugenetica liberale che si propone come “offerta di servizi di genetica per i cittadini”, affidata – ovviamente – al mercato. Contro di essa si è pronunciato un funzionario dell’ONU, Catalina Devandas-Aguilar, che ha espresso forti perplessità su test prenatale, aborto selettivo, genetica pre-impianto. Simili teorie ed orientamenti sono i cavalli di Troia del transumanismo come la “maternità surrogata” ad esempio. Tutto monetizzato, secondo un listino prezzi naturalmente. E riservato alle élites, mentre la popolazione fornirà il materiale.
Dove sono i femministi, i progressisti fronte a tutto ciò? Che fine ha fatto quella Sinistra che sbandierava i diritti umani e il valore inalienabile della persona umana? Dov’è il baluardo dell’autorevolezza morale della Chiesa cattolica fronte a queste derive?
Ormai il liberismo a 360°, quello che guarda solo ai guadagni e che trasforma gli esseri umani in merce, ha permeato trasversalmente tutte le società e trionfa perfino sull’ovvietà del rispetto umano. Pensiamo a banalissime iniziative come il “Break Friday” che di nazione in nazione, spinge a un consumismo senza limiti società esangui, Paesi con un debito estero esorbitante.
Contrariamente all’evidenza, non è tanto l’Islamismo radicale che annienterà la civiltà cristiana, quanto piuttosto il post-umano californiano.
Pensiamo all’ideologia wokista che sta obnubilando le menti di molti intellettuali (rinvio alla lettura all’articolo “Il woke, oppio degli intellettuali” pubblicata da « Il foglio » del 9 agosto 2021). Alla base, il wokismo indica lo stare all’erta contro le ingiustizie razziali o sociali. Cosa condivisibilissima. Il suo utilizzo e orientamento ideologico e quasi fideistico, tuttavia, ne fa un rischio di “razzismo al contrario” – per dirla un po’ brutalmente – che smantella le statue, rivisita la Storia, modifica i programmi scolastici e via dicendo.
La Sinistra tradizionale, baluardo contro questo genere di eccessi, ricordiamolo, è definitivamente spirata: a Berlino nel 1989 con la caduta del muro, a Pechino, nello stesso anno, col massacro di piazza Tienanmen e al tramonto dell’impero sovietico nel 1992. Non che fossero modelli a cui ispirarsi, intendiamoci. Tuttavia, il progressismo, avendo definitivamente perso i suoi referenti e non avendo leader all’altezza della situazione, è andato alla ricerca di una nuova ideologia e l’ha trovata nei campus americani con la “cancel culture¹” e il wokismo, appunto. Nella direzione del transumanismo.
Simili osservazioni potrebbero evocare la società totalitaria descritta da Orwel nel 1984, eppure le riflessioni attente e disincantate, dati alla mano (che si vogliono equidistanti dalle teorie complottiste e dalle narrazioni del pensiero unico), non lasciano sperare in un roseo avvenire.
Il transumanismo sembra effettivamente essere la civiltà del dopo-civiltà. Cosa ci impedirà, per esempio di vietare la fecondazione in vitro di una ragazza con lo sperma di suo nonno morto da decenni? O il clonaggio delle cellule da un cadavere? O la creazione di esseri attraverso la miscellanea di cellule animali ed umane?
Ricordiamo che nel laboratorio Neuralink, specializzato in neurotecnologie e fondato da Elson Musk (l’uomo più ricco del mondo – che può permettersi d’inviare razzi nello spazio) sono stati impiantati delle microchips nell’encefalo di una scrofa chiamata Gertrude. L’animale ora è in grado di « mangiare senza aver fame e camminare senza saperlo » come affermato sul leal.it in un articolo del settembre 2020. È dunque possibile ingenerare ricordi di cose mai fatte o cancellare senzazioni legate ad eventi vissuti attraverso un semplice impulso comandato da uno smartphone! Chi e in base a che cosa impedirà di effettuare simili impianti sugli esseri umani ?
Ciò che temo è che la cancel culture e l’ideologia woke siano semplicemente delle tappe nel percorso di questo transumanismo. Dei brillanti cavalli di Troia che fanno appello alle “ultime risorse dell’umano” (curare, risanare, suffragare, potenziare organismi debilitati e malati) per asfaltare la strada a questo nuovo mondo tutt’altro che fantascientifico perchè ormai alle porte.
Solo un’attenta presa di coscienza di queste dinamiche e una vigilante presenza di organismi di controllo realmente indipendenti, in mano ad una politica degna della missione etica e storica che è chiamata ad esercitare, potranno arginare e contenere questa ideologia tentacolare, ritardandone il più possibile l’avvento, permettendo di controllarne e monitorarne l’evoluzione.
Una sfida titanica per le generazioni dell’immediato futuro.
¹ Per Cancel culture si intende l’atteggiamento all’interno di una comunità che determina il ritiro del sostegno a un personaggio che ha espresso opinioni razziste o è accusato di molestie sessuali. In sostanza, un atteggiamento di colpevolizzazione di coloro che hanno detto o fatto qualcosa di politicamente scorretto. In quest’ottica, incoraggia a cancellare le tracce di un passato caratterizzato da valori e ideali anacronistici per i contemporanei (cultura patriarcale, discriminazioni etniche, etc).
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Gli Scomunicati è una testata giornalistica fondata nel 2006 dalla giornalista Emilia Urso Anfuso, totalmente autofinanziata. Non riceve proventi pubblici.
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