Di Gisella Peana
Dal 21 al 25 maggio 2022 la città di Bukhara ospiterà il “Festival Internazionale del ricamo in oro e dell’arte della gioielleria”, con conferenze scientifiche e pratiche, concorsi, presentazioni, mostre, spettacoli, programmi teatrali e concertistici con la partecipazione di artisti famosi, eventi culturali ed educativi.
Lo scopo principale del Festival è di far conoscere gli artigiani esperti e di talento che lavorano nel campo del ricamo in oro e della gioielleria e che danno un contributo significativo all’industria di questo settore, alla conservazione e al ripristino di opere uniche in via di estinzione e di incentivare, con contributi finanziari, la loro attività per accelerarne lo sviluppo nel Paese e contribuire alla divulgazione delle particolari tecniche artigianali, nonché alla formazione dei giovani per la creazione di nuovi posti di lavoro. Inoltre, per portare i gioielli su scala internazionale con marchio nazionale, favorire il turismo attraverso la conoscenza delle tradizioni culturali del popolo uzbeko e promuovere il Festival su scala globale.
Durante il Festival saranno presentati un’ampia gamma di modelli di gioielli e ricami in oro, articoli per la casa, mostre di artigiani e designer che riflettono la storia, il modo di vivere, le tradizioni della scuola di artigianato di ogni regione, feste popolari, gruppi folcloristici, spettacoli teatrali, comici, concerti musicali, masterclass di maestri e percorsi escursionistici.
I designer e gli artigiani che parteciperanno al Festival verranno premiati dal Comitato Organizzatore con un diploma, un ricordo e una ricompensa in denaro dai 3.000 ai 5.000 dollari.
Il rettore dell’Università Luigi Vanvitelli, Giovanni Nicoletti, insieme ad altre autorità dell’Ateneo campano, sono attesi a maggio nella città di Bukhara per portare avanti il progetto educativo con le università locali, avendo da poco stipulato un accordo di collaborazione per favorire l’istituzione di un’università nell’antica e affascinante città di Bukhara. L’Istituto italiano supporterà la controparte uzbeka nell’impianto, avviamento e gestione di una nuova sede universitaria con l’obiettivo condiviso di poter formare nell’emergente paese asiatico laureati altamente qualificati secondo gli standard applicati nell’Università Vanvitelli e di creare allo stesso tempo una nuova istituzione in grado di fare formazione e ricerca a livello internazionale.
L’intesa tra l’Uzbekistan e la Vanvitelli si estende inoltre al “Bukhara Medical Center” e al “Bukhara Engineering-technology Institute”, con i quali sono state definite le opportunità di scambio di studenti, docenti e ricercatori.
La delegazione di Unicampania sarà anche ospite del “Festival Internazionale del ricamo in oro e dell’arte della gioielleria” insieme a rappresentanti del Centro Orafo “Il Tarì” di Marcianise, una vera e propria “città del gioiello” campana, una grande organizzazione della quale fanno parte 400 aziende della preziosa cultura e tradizione orafa.
Operativo da 25 anni, il “Tarì” rappresenta un punto di riferimento indiscusso nel mondo orafo nazionale ed internazionale, tanto da giungere ad ingegnerizzare il proprio know how per offrire consulenza di alto livello a consorzi e realtà internazionali nascenti con gli stessi obiettivi. Un mondo che esprime il meglio della creatività italiana, un settore straordinario dell’economia campana,
Questi scambi culturali e di collaborazione sono fondamentali per la crescita dell’Uzbekistan ed orgoglio per l’Italia perché Bukhara è una delle città più antiche del mondo, ubicata nel cuore dell’Asia, proiettata nel futuro e nelle nuove tecnologie, mantenendo il suo fascino nelle antiche tradizioni.
L’Uzbekistan, un Paese meraviglioso, fra Oriente e Occidente, lungo la Via della Seta, tra Cina e Europa, praticamente al centro dell’Eurasia, è nell’immaginario collettivo un luogo fiabesco, che fin da bambini attraverso il “Milione” di Marco Polo, ci ha fatto viaggiare con la fantasia… con la favolosa e antichissima Samarcanda, un tempo la città più ricca dell’Asia centrale e dal 2001 figura nella lista dei patrimoni dell’umanità dell’UNESCO sotto il titolo di Samarcanda – Crocevia di culture, con la sua favolosa architettura, il profumo delle sue spezie, la magia dei suoi tappeti e delle sete pregiate. Tutto questo è l’Uzbekistan che oggi guarda anche al futuro cooperando con le istituzioni educative ed economiche italiane, due culture che si confrontano per un comune rinnovamento e crescita.
***Foto fornite dall’ufficio stampa
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