Di Patrizia Semeraro
Resterà aperta al pubblico anche a febbraio la mostra “La Gentilezza della Carta. La sostenibilità è bellezza”, ideata e realizzata da Caterina Crepax per la Fondazione Fashion Research Italy, che avrebbe dovuto chiudersi oggi. Il successo di pubblico ha spinto il Cavalier Alberto Masotti, in accordo con l’artista, a prorogare fino a domenica 27 febbraio l’esposizione che intende riflettere, attraverso la lente della bellezza, sul tema della sostenibilità.
I 18 abiti-scultura, realizzati dalla Crepax in carta prodotta con il 100% di fibre riciclate dalla storica cartiera Cordenons, mettono in scena più di 60 soggetti grafici provenienti dal prezioso archivio di textile design che la Fondazione custodisce nei suoi caveaux e che mette a disposizione del mondo moda e interior design. Disegni tessili antichi e moderni di cui l’artista ha stravolto i connotati accostandoli in un equilibrio di forme e colori che dà vita al suo immaginario multiforme e onirico, dove decorativismi del mondo orientale sono accostati alle bellezze della natura o a grattacieli e mappe di città.
Un universo senza fine di elementi d’ispirazione che, tra le mani della Crepax, si fondono per rinascere in forme nuove. La sua passione è infatti da sempre la carta, che, grazie alla fantasia e alla manualità ereditata dal padre — il celebre fumettista Guido Crepax — riesce a trasformare in vere e proprie opere d’arte.
Una materia funzionale che, con le sue infinite vite, può diventare sempre altro da sé, fino a trasformarsi in sostanza di una immaginazione feconda. Esaltando il fascino dell’Italian style, “La Gentilezza della Carta” restituisce quindi anche una riflessione contro lo spreco. Anche i manichini su cui sono modellati gli abiti sono prodotti dall’azienda Bonaveri, in materiale da fonte rinnovabile e biodegradabile.
La mostra è stata realizzata in occasione dell’inaugurazione di Punto Sostenibilità, il più completo archivio italiano, sia fisico che digitale, di materiali tessili, accessori e soluzioni di packaging sostenibili per la moda: l’ultimo progetto green della Fondazione ospita il meglio dell’innovazione nell’ambito della sostenibilità nel settore moda, dai tessuti riciclati e rigenerati ai complementi in alluminio riciclato, provenienti da un centinaio di aziende su tutto il territorio nazionale in grado di fornire materiali immediatamente disponibili per la produzione in piccola o larga scala.
“Il tema della sostenibilità è da sempre centrale nel mio lavoro – dice Caterina Crepax – e la carta di riciclo e riuso è il materiale che più di altri diventa metafora della gentilezza che dovremmo usare nei confronti del nostro pianeta. Per questo progetto ho cambiato il mio usuale approccio creativo, che normalmente concepisce l’idea finale dell’opera, per realizzare la quale poi cerco carte di ogni tipo, dagli scarti tipografici ai vecchi libri ai pirottini per i dolci. In questa occasione invece il punto di partenza è stato il magnifico Fondo Brandone, e la sfida è stata quella di creare abiti che valorizzassero le splendide grafiche dell’archivio, mixandole per arrivare a un’armonia di colori e forme: in un certo senso per la prima volta mi sono improvvisata, per così dire, stilista, un approccio che mi ha stimolato e divertito moltissimo”.
“Sono passati molti anni da quando ho letto i primi report sull’inquinamento prodotto dall’industria della moda, ma ricordo ancora lo sconcerto che ho provato – spiega il Presidente della Fondazione FRI Alberto Masotti. – Il settore in cui lavoravo e che tanto amavo era la seconda attività più inquinante del mondo e ancora oggi, purtroppo, la strada verso l’evoluzione green è lunga. Mi consola vedere che le nuove generazioni sono più attente a questi temi e ne sentano l’urgenza. Spero che la mostra – che parla ai cuori attraverso il linguaggio universale dell’arte – possa far riflettere e trasmetta un concetto in cui credo profondamente: la sostenibilità è bellezza, è un valore e un dovere imprescindibile”.
La mostra è accessibile durante i tour guidati negli spazi della Fondazione, di norma chiusa al pubblico, ogni sabato e domenica su prenotazione. Tutte le informazioni e la prevendita su www.mybologna.app/FFRI.
Particolare attenzione alle scolaresche a cui sono riservate visite guidate anche durante la settimana.
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