Inchiesta del direttore responsabile Emilia Urso Anfuso
In questi mesi sta accadendo qualcosa. Qualcosa che, a ben guardare, non ha tanto a che fare sul tema dell’essere o meno in favore delle cure mediche, quanto su quello, molto più delicato e di cui nessuno parla, del reale significato della frase: “Diritto alla salute dei cittadini“.
Pongo un esempio tra tutti. Ogni cittadino deve avere un medico di base. È un diritto e anche un dovere. Se si fa parte di un sistema paese all’interno del quale esiste un sistema sanitario, hai il diritto di scegliere il tuo medico di riferimento ma a ben guardare hai anche il dover di farne parte: il Fascicolo Sanitario Elettronico, assegnato anche ai bambini, conferma che oltre a un diritto si ha un dovere di comparizione nel database sanitario.
Sarà la persona che ti visiterà quando stai male. Che ti prescrive le medicine più adatte a te. Sarà lo stesso medico che ti invierà presso gli specialisti nel caso in cui tu debba scandagliare meglio su un’eventuale patologia già in corso e che ti prescriverà indagini diagnostiche per approfondire il TUO stato di salute.
L’importanza dell’anamnesi è stata cancellata dalla campagna vaccinale italiana
La conoscenza dello stato di salute di una persona deve essere affidata a un medico di riferimento. Non a caso, quando si fa la scelta del medico di base, è necessario in primis che si proceda con l’anamnesi, la storia pregressa relativa a malattie, eventuali interventi chirurgici a cui ci si è sottoposti, allergie a farmaci o intolleranze, anche di tipo alimentare o ad altre sostanze, e così via. È semplicemente un criterio logico dettato dalla massima tutela della salute, del singolo e pubblica.
L’anamnesi è un punto fondamentale della vita di ogni persona. Fatta a dovere dal medico coscienzioso, permette di creare un archivio storico a cui accedere anche per valutare meglio l’opportunità di prescrivere o meno un farmaco, o quali terapie scegliere per QUEL paziente.
Fino a prima dell’esplosione della pandemia, nessun individuo, men che meno i medici, avrebbe contraddetto questo sacro criterio a tutela della salute del singolo individuo.
È qui che casca il famoso asino… dal momento in cui si è giunti alla campagna vaccinale in Italia sembra esser stato distrutto il criterio di tutela della salute del singolo in nome di una non meglio chiarita tutela della salute collettiva, almeno a fronte della reale situazione in relazione alla curcolazione del virus che può provocare la malattia Covid-19.
Può, non lo fa automaticamente, e questo non lo urla nessuno in tv o sui giornali, anzi…
Chi se ne frega di scrutare la tua storia personale, le tue intolleranze e allergie, i tuoi eventuali “difetti” organici, magari la tua risposta esagerata alla chimica. Corri e vaccinati a occhi chiusi, martch!
L’intolleranza ai farmaci? Il governo non la prende in considerazione ma…
Esiste anche questo, sì, sono un esempio tipico e lo testimonio: il mio organismo non tollera tutte le sostanze farmacologiche ed è necessario valutare bene cosa e se prescrivermi un farmaco a causa di reazioni anche abnormi a farmaci che ho subito, che vanno dalle manifestazioni esantematiche di livello medio e in certi casi grave, all’abbassamento o innalzamento grave della pressione arteriosa e altre “cosette” poco simpatiche.
In alcuni casi mi sono state prescritte dosi pediatriche di farmaci proprio a causa del mio personalissimo organismo. Esiste una certificazione per questo? No.
È il rapporto tra me, la paziente, e il medico di riferimento, e le reazioni che, di volta in volta e nel corso degli anni, non sono certo state certificate dal medico, che al massimo può aver detto a voce: “Togliamo questo farmaco che non fa proprio per lei, vista la reazione” e che nei ricoveri ospedalieri non sono stati oggetto di simposi o di certificazioni particolari: questo i governi lo sanno benissimo. Non so se basti il fatto che da quando esiste la piattaforma online di comunicazione col medico di base corrisponda a certificazione il mio scambio di conversazioni online col mio medico di fiducia. Dovrebbe, visto che ci dicono che siamo in piena “Era di digitalizzazione”, o no?
La domanda è: perché sono state varate misure che non presuppongono alcun tipo di intolleranza a questi farmaci innovativi, se non – ed è paradossale – l’eventuale REAZIONE AVVERSA GRAVE AI VACCINI ANTI COVID-19?
Ecco cosa recita la circolare del Ministero della Salute in merito a questo principio:
“Reazione allergica grave dopo una dose di vaccino o a qualsiasi componente del vaccino. Una reazione allergica grave dopo una dose di vaccino o a qualsiasi componente del vaccino costituisce una controindicazione alla somministrazione di ulteriori dosi dello stesso vaccino o di prodotti che contengano gli stessi componenti. Questo tipo di reazione allergica si verifica quasi sempre entro 30 minuti dalla vaccinazione, anche se sono imputabili a vaccino i casi di anafilassi insorti entro le 24 ore. In caso di reazione allergica grave alla prima dose di un vaccino COVID-19, si può considerare la possibilità di utilizzare un vaccino di tipo diverso per completare l’immunizzazione; tuttavia, vista la possibilità di reazioni crociate tra componenti di vaccini diversi è opportuno effettuare una consulenza allergologica e una valutazione rischio/beneficio individuale“.
Prima ti inoculi, vedi come va, se hai una reazione avversa grave ti rilasciano l’esenzione e nemmeno perpetua… Di fatto fai la cavia per te stesso, ma anche per la collettività: vuoi mettere l’enorme senso di soddisfazione, oltre che di ansia?
Ecco la circolare ministeriale originale: il passo che ho riportato sopra si trova a pagina 5 (Ed ecco il link allo stesso documento orginale per chi preferisce visionarlo solo online: https://www.trovanorme.salute.gov.it/norme/renderNormsanPdf?anno=2021&codLeg=82047&parte=1%20&serie=null)
Massificazione terapeutica incontrollata: che fine ha fatto il criterio di unicità del paziente?
Ogni individuo è un pianeta a parte. E come tale va trattato. Ora, le ragioni che portano il sistema sanitario nazionale a massificare le cure, al di là della situazione pandemica, sono note: i costi della personalizzazione delle cure sarebbe troppo alto da sostenere.
Stante ciò che sta accadendo, cosa dobbiamo attenderci se non che i medici se ne fottano di che tipo di farmaci assumiamo, se sono congrui con il nostro stato di salute, se è giusto assumerli…
Vogliamo provare a fare un bel cocktail di psicofarmaci senza prescrizione, così, giusto per vedere l’effetto che fa? Vogliamo anche sfatare il fatto che “Non si devono prendere farmaci senza prescrizione medica” come è stato sempre raccomandato?
Questo sta accadendo e a molti appare giusto e normale, nel nome della “diffusione del virus” che gli stessi virologi, compreso Matteo Bassetti, ritengono ormai essere di tipo endemico: contraddire se stessi in questa situazione sta diventando un trend, che si abbatte contro il diritto alla salute dei cittadini.
Ecco il link per accedere al sito di La7 e seguire il video della trasmissione in questione: https://www.la7.it/laria-che-tira/video/variante-omicron-linfettivologo-matteo-bassetti-forse-non-vogliamo-vedere-la-luce-e-meno-virulenta-12-01-2022-417359
Se si spinge la collettività a ritenere NORMALE che un medico vaccinatore, di cui non conosciamo nemmeno le generalità, diventi per circa 15 minuti il nostro sacro punto di riferimento e poi addio per sempre, non posso che ribadire che è andato tutto a puttane, scienza, coscienza e capacità di comprendonio collettiva.
Cosa deve chiedere e pretendere ogni cittadino: poche cose ma fondamentali
Di fronte però a farmaci così innovativi, ancora in terza fase sperimentale (E’ sufficiente leggere i bugiardini di questi farmaci anti Covid-19 per prenderne atto, e li inserisco alla fine di questo mio approfondimento per renderli disponibili ai lettori) i cui effetti non potranno essere noti, come scienza, EMA e Istituto Superiore di Sanità ci insegnano, come si può accettare un’imposizione, a fronte peraltro di quanto scrivo di seguito:
- Il farmaco dovrebbe essere prescritto almeno dal medico di FIDUCIA (E’ così che si chiama, proprio perché di lui CI FIDIAMO perché ci conosce e conosce la nostra storia sanitaria) ma secondo le regole – anch’esse imposte – non è nemmeno pensabile chiedere una cosa così logica ai medici di base
- I medici vaccinatori NON possono essere il nostro punto di riferimento di fiducia dal momento che assumono scarse informazioni sul nostro stato globale di salute, e nello scarso tempo a disposizione non possono conoscerci davvero a fondo
- Inoculare farmaci senza un controllo sanitario che presupponga i criteri appena descritti, e poi “garantire” circa 15 minuti di “Osservazione” post inoculazione a cosa serve, se all’interno dei bugiardini si descrive che, per esempio, certi effetti collaterali – come la miocardite – possono presentarsi anche un paio di settimane DOPO l’inoculazione? Prova poi a ottenere un risarcimento dallo Stato, se per lo Stato Italiano “15 minuti di osservazione” post inoculazione sono sufficienti a mettersi con la coscienza a posto
- Ora molte farmacie possono eseguire le vaccinazioni: le file interminabili le stiamo osservando tutti e in tutte le città. Non si formano solo per i tamponi ma anche per le vaccinazioni: che tipo di tutela della salute ha un cittadino che decide di vaccinarsi presso una farmacia, che magari ti fa pure attendere 15 minuti dopo la puntura, ma se ti senti male, che succede? Si chiama l’ambulanza? E in quanto tempo arriva?
La prescrizione medica ci è sempre stata raccomandata, altrimenti tutti andremmo in farmacia a chiedere di venderci pure le amfetamine, o qualsiasi tipo di farmaco, senza che nessuno ci prepari la prescrizione doverosa.
Per i medici vaccinatori, ma anche i medici in generale e le case farmaceutiche, è stato confermato uno scudo penale, ma il cittadino non può nemmeno sapere il nome di chi esegue il trattamento.
15 minuti di osservazione post inoculazione, ma se si vanno a leggere i bugiardini di questi farmaci si scopre che certe reazioni avverse possono arrivare anche dopo qualche settimana dopo l’inoculazione: cliccando sul seguente link la mia recente puntata che fa parte di questa inchiesta in cui ho inserito anche i bugiardini dei farmaci anti Covid-19: https://www.gliscomunicati.it/2022/01/10/inchiesta-sulla-pandemia-vaccinazione-contro-il-covid-19-leggere-accuratamente-i-bugiardini-prima-di-assumere/
Vaccinazioni in farmacia: ecco come sono cambiate le norme
Un farmacista può ora inoculare vaccini grazie a un recente accordo. Sul “Vademecum per i farmacisti” redatto da Istituto Superiore della Sanità e Federazione Nazionale Ordine Farmacisti Italiani, in collaborazione con Fondazione Francesco Cannavò (ecco il link per accedere al sito di questa fondazione per leggere di cosa si tratta: http://www.fondazionefc.it/) si legge:
“L’approvazione delle recenti norme che ampliano le competenze professionali del farmacista trovano pieno riscontro nell’Accordo che regola l’esecuzione delle vaccinazioni contro la COVID-19 nelle farmacie di comunità e rappresentano una condizione per una decisiva accelerazione della copertura immunitaria universale che porterà il paese fuori dall’emergenza sanitaria consentendo la ripresa dell’economia. L’accordo raggiunto tra Governo, Regioni, Province Autonome e Federfarma e Assofarm, pone infatti le basi per rendere agevole e capillare l’accesso al vaccino in condizioni di piena sicurezza per i cittadini.”
Ecco cosa si legge alla voce “Consenso informato”:
“CONSENSO INFORMATO: accettazione volontaria che ogni paziente ha il diritto di esprimere rispetto al percorso diagnostico/terapeutico che gli viene proposto da un medico o da un professionista sanitario autorizzato che fornisce le informazioni necessarie a una decisione consapevole. Attraverso il Consenso Informato si tutelano i diritti fondamentali del paziente e, in via generale, la dignità dell’essere umano, in coerenza con i principi sanciti nella Costituzione Italiana all’articolo 13, che garantisce l’inviolabilità della libertà personale e all’articolo 32, in base al quale nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di Legge”.
Per leggere l’intero documento originale e scaricarlo sul proprio PC cliccare sul pulsante rosso di download:
Ribadisco una cosa importante: mai sarò contro la ricerca scientifica, ma sempre sarò contro ciò che è palesemente contrario al diritto alla salute di ogni singolo cittadino, questo sia chiaro a tutti.
Non sto affatto facendo discorsi paradossali basati sul nulla, ma mi interessa la salute pubblica, evidentemente molto più di chi massifica e obbliga senza un criterio umano accettabile.
Se a questo si aggiunge l’incapacità di molti cittadini di guardare un poco oltre ciò che impone il sistema politico, senza rendersi conto che persino i medici possono sbagliare una cura, (questo accade fin dalla notte dei tempi) e che informarsi è un diritto, ma anche un dovere nei confronti della collettività, ecco che si compie uno dei più grandi sfregi alla tutela dalla salute, anche della collettività, e quindi si getta nel fango quel criterio di “Tutela della salute pubblica” tanto urlato dal governo, nei talk show e su certa stampa.
4 consigli a chi governa l’Italia
Ai governanti italiani, ai virologi che vanno spesso in televisione, agli opinionisti televisivi, interessa davvero la salute del singolo e quella della collettività?
Bene, lo dimostrino coi fatti. Solo questo io dico. Volete che tutta la collettività si fidi di voi e delle vostre raccomandazioni?
Benissimo, allora seguite questi miei consigli:
- Fate in modo che ogni cittadino, preventivamente, sia informato del tipo di farmaco che sarà inoculato
- Garantite che le dosi successive eventuali saranno dello stesso identico tipo di farmaco: l’eterologa no, grazie, in considerazione del fatto che ogni singolo farmaco di questo genere è ancora in terza fase sperimentale e non se ne conoscono a fondo gli effetti, figurarsi a mischiarli…
- Permettete al cittadino di poter scattare almeno un’immagine del farmaco che gli viene inoculato (E’ a garanzia del singolo ma anche del sistema sanitario e farmaceutico se ci pensate, così che se un lotto fosse venuto fuori male, si può ritirare, come accade da sempre: si chiama ONESTA’ verso i cittadini e TUTELA della salute pubblica)
- Sia permesso al cittadino di ottenere la prescrizione medica dal medico di riferimento: è incoerente non permetterlo, lo dice la scienza, lo hanno sempre fatto i medici, lo hanno sempre raccomandato tutti i medici, gli specialisti, i medici ospedalieri…
In massima sintesi: si faccia in modo che la popolazione si fidi e non che gli sia chiesto di gettarsi da un aereo a occhi chiusi col paracadute ma senza spiegare prima il suo funzionamento.
Perché è questo che sta accadendo, e non è possibile che si prosegua su questa strada.
La genotossicità di questi farmaci confermata da Pregliasco in televisione
Col termine “Genotossicità” si indica la capacità di una sostanza di danneggiare il DNA delle cellule. Non lo dico io, non lo dice la Sora Lella del piano di sopra. Lo dice la scienza, e lo conferma attraverso la spiegazione del significato del termine: (cliccare sull’immagine sottostante per accedere alla pagina del sito dell’EFSA per leggere la descrizione)
Cosa c’è di male a chiedere semplicemente di sentirsi tranquilli, invece di correre al primo hub vaccinale perché in televisione o sui giornali si urla in massima sintesi: “Idioti! Dovete vaccinarvi e basta! E’ tutto sicurissimo, state tranquilli”! senza dare alcuna informazione approfondita e corretta e che porterebbe a una riflessione maggiore, e a una maggiore decisionalità, nel bene e nel male, da parte dei cittadini?
Questa imposizione globale, senza altro metodo se non quello della coercizione, ma anche della divisione sociale, dell’odio diffuso contro ipotetici “untori” che sarebbero tutti coloro che non si sono sottoposti alla vaccinazione, pur continuando a essere NEGATVI ai test, è la conferma di tutto ciò che non va come deve.
Ora ascoltate le dichiarazioni di Fabrizio Pregliasco sul tema della fenotossicità e in risposta alla domanda del professor Giovanni Fraiese il cui curriculum è questo per chi non sapesse chi è: http://www.uniroma4.it/?q=node/1020
Dal minuto 2:15 egli conferma, senza fare una piega, ciò che le stesse case farmaceutiche ammettono, e cioè il rischio che, questi farmaci, possano sviluppare nel tempo una modificazione del DNA e in alcuni casi portare malattie oncologiche: ecco anche il link al video su YouTube https://www.youtube.com/watch?v=DG-RIuyBkaM
A fronte di dichiarazioni simili, come si può star tranquilli? Dal minuto 3:00 l’europarlamentare Donato eccepisce sul “Principio di precauzione” e Pregliasco risponde CONFERMANDO che in virtù del fatto che questi farmaci sono ancora così giovani…Lo stanno confermando ma non ammettono dubbi, riflessioni, deroghe al trattamento obbligatorio.
Prendiamo esempio dagli altri paesi che si stanno scusando coi lettori e coi cittadini
In Germania un giornalista di Die Bild ha chiesto scusa pubblicamente per la terribile campagna mediatica che ha demonizzato i bambini presentandoli come i maggiori diffusori di Covid-19:
Ecco il video delle scuse pubbliche: e se non si aprisse il video, ecco il link al video su YouTube https://www.youtube.com/watch?v=CGgBLb6WcPk
Altre testate giornalistiche si stanno scusando coi lettori per la campagna mediatica che non è stata basata sulla trasparenza: ecco
Da noi: Burioni continua allegramente a schiaffeggiare tutti, a suon di ingiurie, dati che non corrispondono alla realtà e bambini messi al rogo e trattati come “Maligni amplificatori biologici”, ma lui è avvezzo a trattare da “Sorci da chiudere in casa” chi ha qualche perplessità sull’inoculazione, e robetta simile: ecco il Tweet scritto da Burioni qualche tempo fa sul suo profilo e la contro replica della collega giornalista Maria Giovanna Maglie:
Al seguente link un articolo che parla della dichiarazione di Burioni in merito ai bambini malefici untori:
Conclusioni
Un pizzico di onestà intellettuale avrebbe fatto del bene a tutti, in special modo alla politica nazionale, che ora, anche a fronte dei tanti problemi legati alla mala gestione dei green pass, delle restrizioni atte solo a obbligare tutti in maniera autoritaria, sta perdendo credibilità anche tra i cittadini più ortodossi, quelli che si sono resi conto tardi che se non fai la terza dose, non sei libero di circolare perché ti tolgono il certificato verde, e se non fai la quarta, idem e se…
Concludo con una terribile notizia di cronaca legata a quanto sta accadendo: una signora in stato di gravidanza ha perso il bambino. Il motivo? In Pronto Soccorso non l’hanno accettata perché non aveva fatto il molecolare…Davvero si sta verificando tutto questo? Si stenta a crederlo, nella “civilissima” Italia…
Ecco il link alla notizia e la stampa in formato .pdf:
Volendo, ecco un’altra notizia che fa accapponare la pelle: il governo garantisce ingresso in pronto soccorso a chi è senza GreenPass, allora perché accade questo?
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Gli Scomunicati è una testata giornalistica fondata nel 2006 dalla giornalista Emilia Urso Anfuso, totalmente autofinanziata. Non riceve proventi pubblici.
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