Inchiesta sulla pandemia parte XVII – Aifa, Ema, FDA, Pfizer…tutto ciò che dovete sapere sulla campagna vaccinale di massa (Con documenti originali)

Inchiesta sulla pandemia parte XVII – Aifa, Ema, FDA, Pfizer…tutto ciò che dovete sapere sulla campagna vaccinale di massa (Con documenti originali)

Inchiesta del direttore responsabile Emilia Urso Anfuso

Il metodo adottato dalla politica sul tema della vaccinazione anti Covid-19, col sostegno di virologi, opinionisti e giornalisti, tranne Maurizio Belpietro, direttore di La Verità, e Francesco Borgonovo, vicedirettore del medesimo quotidiano, e aggiungo la sottoscritta (Siamo rimasti in tre, come i tre cavalli e i tre somari…) ha fatto breccia nei primi tempi in quella fetta di popolazione che campa, metodicamente, attendendo che dal governo dicano loro anche di che colore devono essere le mutande che indossano.

Costoro, gente di ogni età, distribuzione territoriale e classe sociale, vive nella condizione di non ritenere utile approfondire temi importanti quali la politica nazionale e internazionale, l’economia e i suoi intricati aspetti, men che meno tematiche scientifiche, che a lor parere è roba da scienziati, al più da virologi che poi passano il tempo in televisione, pure a sciorinare canzoncine…

Vaccinazione di massa e capacità critica

Esiste però un’altra fetta di popolazione, quella che legge, ascolta, tira le somme, si fa un’opinione. Non contenti, oltre all’opinione personale, si nutrono di opinioni altrui, poi si mettono alla ricerca di informazioni e NON lo fanno sui social, o chiedendo lumi al panettiere o al verduraio. NO: queste persone si mettono d’impegno, cercano tra le pieghe della stampa nazionale testate indipendenti che ancor oggi hanno una linea temeraria, quella di realizzare e pubblicare inchieste (La testata che ho fondato e dirigo, quella che stai leggendo ora, e La Verità, sono al momento le uniche due che divulgano anche inchieste, indagini e approfondimenti).

Si fanno un’idea della realtà in cui vivono, attivano la capacità critica, che non significa “criticare” quanto, appunto, attivare il cervello, il proprio cervello, e non farsi trasportare per mano a destra e a manca dove decide l’opportunità del momento e a vantaggio del periodo politico o economico.

Vaccinazione di massa: perché è giusto scegliere

Sul tema della vaccinazione di massa, molti di coloro che hanno dubitato prima di correre a farsi bucare il braccio, hanno deciso di attendere NON perchè siano “No vax”, orrido termine che significa nulla mischiato col niente, in una situazione in cui l’EMA, e non la solita Sora Lella del piano di sopra, conferma come quesi farmaci a mRNA siano comunque innovativi, almeno per ciò che riguarda il tentativo di contrastare gli effetti della malattia Covid-19.

L’Ema mesi fa dichiarò: la sperimentazione proseguirà, come è giusto che sia, visto lo scarsissimo periodo dal momento in cui i farmaci sono stati resi disponibili per la commercializzazione, fino al 2023, o come nel caso del vaccino Moderna, il cui nome è stato modificato di recente in Spicevax, fino alla fine del 2022: ecco il documento originale redatto dall’EMA:

Ed ecco la relazione EMA sul vaccino Comirnarty, quello della Pfizer per intenderci:

I Governi facciano come meglio credono, ha dichiarato l’Ema, ma la sperimentazione deve continuare perché i dati sono troppo scarsi per un’approvazione standard.

Ecco, soffermiamoci sul fatto che EMA abbia poi dovuto dichiarare che i governi potevano avere facoltà di decidere come meglio avessero ritenuto opportuno. Su questo si fonda infatti l’imbarazzante campagna vaccinale di massa, portata avanti con toni che dichiarare autoritari è poca cosa.

Il metodo sbagliato per convincere alla vaccinazione: urla, risatine e ingiurie

Non solo: a fronte dei toni spocchiosi, autoritari, delle risatine di Sileri, o di Pregliasco in TV, e delle dichiarazioni aberranti, tipo quella di un Bruno Vespa che non ti aspetti, quando dichiara, quasi urlando “Me ne frego dei dati dell’Istituo Superiore di Sanità”, superando, con una frase simile, qualsiasi limite alla coerenza. Per chi l’avesse persa, ecco la performance televisiva di Vespa a sostegno – ortodosso – della vaccinazione di massa:

Se te ne freghi dei dati aggiornati dell’Istituto Superiore di Sanità, stai ficcando in testa agli italiani che l’ISS vale meno di zero – gravissimo – e che i cittadini devono solo ubbidire a te, al governo, ai virologi che cantano canzoncine per convincere i refrattari, e a qualche opinionista televisivo. Grazie Bruno, avevamo davvero necessità di un simile comportamento, che invece di creare affidabilità, genera sgomento, ulteriore caos e dubbi in tutta la popolazione.

A parte questo, da mesi si va avanti col giochetto del “Non è vero”!

Francesco Borgonovo sciorina dati certi durante un talk show? Arriva, immediata, l’ondata di risate, di “Ma che dici”?? “Ma non è vero”! Giuseppe Cruciani tenta di dire cose coerenti sul tema della libertà personale e le discriminazioni create a causa della pandemia? Attaccato ferocemente, ecco un video recente con la Ronzulli e notare anche le dichiarazioni e l’atteggiamento della ristoratrice, che forse oggi è tra i tanti commercianti del settore che urlano contro il super green pass, che sta mietendo ancor più vittime tra gli imprenditori:

Questo è il tipico atteggiamento di chi, urlando e ridacchiando, ha un solo scopo: convincere della propria ragione. Funziona a volte coi bambini, ma non sempre. Ma sappiamo che molti adulti pendono dalle labbra di chi urla e impone, quindi il metodo è funzionante: se l’ha detto addirittura urlando, se gli ride in faccia in TV, ti pare che sia falso ciò che ribadisce?…

Urlando, peraltro, non si rende possibile la comprensione di ciò che viene detto, e i dati reali, gli aggiornamenti, le percentuali e le statistiche, che all’italiano medio piacciono quanto una nottata d’inverno che capita mentre si alberga in uno chalet senza elettricità, coi lupi alla porta, le finestre rotte e il cellulare con la batteria scarica, si autocancellano come per incanto: nessuno sente i dati, solo le urla, e assistono come fossero a teatro, o meglo, invitati a una serata a Zelig…

Sospensione dal lavoro se non ti vaccini? Bella trovata in un paese in cui i lavoratori hanno perso sempre più diritti e capacità economica negli ultimi 30 anni…

Tutto questo è di una gravità inaudita. Perché ciò che accade ora, alla seconda, e poi alla terza dose, accettata da molti solo per non perdere il posto di lavoro. Questo elemento è gravissimo, e non ho letto o ascoltato nessuno dire ciò che va detto a gran voce: già anni prima dell’avvento della pandemia i lavoratori italiani erano alla canna del gas: contratti flessibili, troppi, che dopo l’approvazione della riforma Biagi hanno creato maggior precariato e carenza di sicurezza e garanzie, e poi il lavoro a nero che dilaga sempre più, oltre al fatto che dal 1990 al 2020 gli stipendi medi italiani sono addirittura calati del -2,9%, unico esempio su scala europea dopo la cancellazione del sistema della scala mobile.

E’ l’OCSE a certificarlo, e non la solita Lella del piano di sopra. Ecco l’immagine di uno dei recenti articoli che parla di questo tema, e di seguito il link su cui cliccare per accedere: Il tarlo che divora gli stipendi in Italia: sono più bassi del 1990.

Chi ha voglia di erudirsi anche su questo tema può scaricare il seguente documento ufficiale redatto dall’Ocse e pubblicato nel 2017 (In lingua italiana) Spiega anche perché in Italia fare impresa non solo è difficile, ma è sconsigliabile:

Consiglio vivamente la lettura di questi documenti, e di tutti quelli che rendo disponibili a ogni mia inchiesta. In quest’inchiesta sulla pandemia, la cui prima puntata fu pubblicata il 20 Marzo del 2020, ho inserito moltissimi documenti ufficiali e originali: la loro lettura è un diritto/dovere di ogni singolo cittadino (Per leggere tutte le puntate della mia inchiesta sulla pandemia cliccare sul seguente link: Le inchieste di Emilia Urso Anfuso)

A queste analisi va ovviamente aggiunto l’avvento della moneta unica avviata nel 2001 in Europa. In un nanosecondo gli italiani si sono ritrovati non solo con i salari non rivalutati, ma con la perdita costante del potere di acquisto dovuta a un inganno economico: se a fronte dell’introduzione dell’euro non adegui i prezzi al consumo in relazione a stipendi e pensioni, e se ai cittadini non spieghi a dovere che 1 euro NON corrisponde a 1.000 lire, ecco che hai avviato la distruzione della capacità economica nazionale.

Da un giorno all’altro l’italiano medio si è trovato a pagare il doppio, a fronte di pensioni e stipendi rimasti invariati: non ci voleva un genio per comprendere come sarebbe andata a finire in una manciata di anni, ma la popolazione non ha avuto modo di rendersene conto, presa com’è sempre stata a cercare di correre da una parte all’altra del territorio per lavorare, far fronte alle spese sempre più alte, alla pressione fiscale aberrante, ai troppi accadimenti scandalosi che accadono nel belpaese, e alla negazione, metodica, costante, dei diritti civili, che con l’avvento della pandemia sta solo toccando l’apice di un sistema già in atto da anni.

Vaccinazione globale: Pfizer sbaraglia le altre farmaceutiche e nel 2022 triplicherà il bilancio della vendita dei vaccini

Negli ultimi anni prima dell’avvento della pandemia mondiale, i numeri relativi agli introiti derivanti dalla commercializzazione dei vaccini erano praticamente fallimentari. Le precedenti influenze tipo la H1N1 non avevano alla fine sortito il risultato sperato: avviare un processo di vaccinazione di massa. Inutile girarci intorno, perché se si pretende di discutere sul fatto che lo scopo fondativo delle industrie farmaceutiche sia quello di sanare le malattie, chi lo pensa è evidentemente affetto da qualche patologia che non consente di attivare la cognizione della realtà.

Che piaccia o meno, se da un lato è bene che esistano i farmaci e che le aziende produttrici si attivino per ricercarne di nuovi e sempre più sofisticati, non è possibile non guardare ai loro bilanci, sempre attivi, anzi, attivissimi.

Un tempo si diceva che gli unici due settori che non falliscono mai sono quello alimentare e quello delle onoranze funebri. Io ho sempre aggiunto: e quello dei farmaci. E’ una realtà inoppugnabile: si deve mangiare, ci si deve curare, si deve morire, anche se sull’ultima considerazione preferiremmo tutti poter avere possibilità di scelta.

Detto questo, la corsa allo sviluppo dei vaccini contro gli effetti della malattia Covid-19 è infarcita di diversi elementi.

La biotecnologia entra, a causa o grazie al SarsCov2, prepotentemente in scena per la ricerca e sviluppo di un farmaco in grado di abbattere la pandemia, ma in realtà ha il solo scopo di mitigare gli effetti del malanno che deriva dalla diffusione del virus.

Le industrie storicamente coinvolte nella produzione di vaccini e nella distribuzione a livello planetario sono GlaxoSmithKline, Merck e Sanofi. Eppure, solo Pfizer detiene la pole position. Come mai? La statunitense Merck ha deciso di mollare e di non entrare nel novero delle aziende produttrici. La francese Sanofi e l’inglese GKS, invece, hanno dovuto fare qualche passo indistro a causa di errori nel dosaggio. Nel frattempo la potente Pfizer stringeva un importante accordo con la BioNTech, azienda tedesca che si occupa di biotecnologie, e vince su tutti. Si aggiudica la certificazione e inizia a distribuire fiale su fiale.

Secondo un’analisi realizzata da Airfinity, una nuova impresa indipendente con sede in Inghilterra, che si occupa esclusivamente di analisi e informazioni sulla salute e a livello mondiale, la Pfizer nel 2022 triplicherà le entrate alla voce “Vaccini”. C’è da chiedersi cosa sia accaduto dietro le quinte del sistema industriale per far si che questo accadesse: Pfizer ha sconfitto le aziende più forti nella produzione di vaccini, e resta praticamente sola nella corsa, anche, all’aumento dei bilanci di un settore diventato ormai tra i prioritari a livello internazionale: quello della lotta al Covid-19. A pensar male si farà pure peccato, ma…

Rammento, per esempio, come fu distrutta la AstraZeneca, il cui vaccino anti Covid, peraltro, costa molto meno di quello distribuito da Pfizer. Ma queste sono mie riflessioni personali che condivido coi lettori.

La richiesta della FDA: rendere pubblici i dati sul vaccino Pfizer in circa 55 anni

Un altro aspetto è quello relativo alla richiesta da parte della FDA – Food and Drug Administration – l’ente americano che regola i prodotti farmaceutici, di rendere pubblici i dati in suo possesso sull’autorizzazione alla commercializzazione del vaccino di Pfizer ma molto lentamente.

Va bene che si tratta di 329.000 pagine, ma rendere pubblicche solo 500 pagine al mese di un documento così importante per la salute degli esseri umani può sembrare imbarazzante.

La richiesta cozzerebbe con il Foia, la norma internazionale che garantisce l’accesso alle informazioni e ai documenti in possesso delle pubbliche amministrazioni,

La Public Health and Medical Professionals for Transparency, un’organizzazione statunitense composta da 30 tra scienziati e professori universitari, lo scorso settembre aveva presentato una denuncia contro la FDA affinché renda pubblica questa documentazione entro il Marzo 2022.

Di seguito il documento ufficiale relativo alla causa intentata dall’organizzazione contro la FDA:

Di contro, secondo gli avvocati del dipartimento di giustizia del Texas che rappresentano la FDA, la pubblicazione di 500 pagine al mese corrisponderebbe in maniera coerente ai programmi di elaborazione basati sulle regole del FOIA e in uso su tutto il territorio statunitense.

Ecco il documento originale redatto dagli avvocati della difesa di FDA:

Sembra di stare al cinema e di assistere a una di quelle proiezioni tipicamente statunitensi, con i potenti, gli avvocati dei potenti e qualche organizzazione che si pone a difesa della trasparenza e della giustizia sociale, non è vero? Invece è la realtà dei fatti.

FDA ha rapporti con la Pfizer? Alcuni membri del comitato, sì

Ora però arriva il bello: quante sono le persone che lavorano per la FDA che hanno, o hanno avuto, rapporti stretti con le case farmaceutiche? In tutto il mondo è davvero difficile trovare un’organismo garante per l’approvazione dei farmaci che sia davvero indipendente.

FDA ha rapporti con la Pfizer? E di che tipo?

Il seguente documento è relativo alla più recente riunione tenutasi tra i 26 membri dell’FDA e che si è conlcusa con l’approvazione alla vaccinazione anti Covid-19 per i bambini:

Analizziamo qualche nome: Arnold Momo, vicepresidente FDA, nel 2018 è stato un consulente di Pfizer: ecco il documento originale che lo conferma

C’è anche Gregg Sylvester, che è stato addirittura – dal 2013 al 2016 – vice presidente di Pfizer Vaccines. Il suo compito in Pfizer? Il “lancio del vaccino coniugato pneumococcico pediatrico e per adulti di Pfizer, nonché del vaccino contro il meningococco B negli USA”.

Ecco il suo curriculum originale in formato .pdf e il link alla pagina della FDA dove è stato pubblicato il c.v. https://www.fda.gov/media/135869/download

Che dire anche di Geeta K. Swamy, attuale componente del comitato FDA e contemporaneamente “Presidente del Comitato indipendente di monitoraggio dei dati per il programma di vaccini contro lo streptococco di gruppo B della Pfizer»?

Il suo curriculum lo cita tra le altre cose:

Il fatto che deve far riflettere: se un organismo così importante come la FDA ha al suo interno membri che hanno o hanno avuto rapporti stretti con la Pfizer, possiamo almeno porci qualche dubbio sull’indipendenza dell’ente di regolazione dei farmaci statunitense?

Il corrispettivo italiano, AIFA, più di una volta è stato coinvolto in situazioni poco chiare e trasparenti, lo dice la storia e i fatti di cronaca. O dobbiamo fingere che non sia vero?

Uno scandalo AIFA per tutti è del 2013:

2014: riforma Lorenzin e Italia capofila delle strategie vaccinali nel mondo

In ultimo ma non per finire: nel 2014 a capo del Ministero della Salute avevamo Beatrice Lorenzin, colei che impose la riforma vaccinale denominata col suo cognome.

La Lorenzin fu inviata negli USA per prendere un importantissimo incarico, quello che da quel momento fece diventare la nostra nazione “Capofila per le strategie vaccinali a livello mondiale” (Dal sito AIFA: https://www.aifa.gov.it/-/l-italia-capofila-per-le-strategie-vaccinali-a-livello-mondiale)

Dal 2014 a oggi ne ho parlato più volte, sia a livello di indagine giornalistica, sia all’interno del mio libro-inchista sui vaccini “Vaccini: se sei informato puoi scegliere” Su Amazon in doppio formato: https://www.amazon.it/Vaccini-sei-informato-puoi-scegliere/dp/1521585318/ref=sr_1_7?qid=1640274994&refinements=p_27%3AEmilia+Urso+Anfuso&s=books&sr=1-7)

Eppure, solo di recente gli italiani hanno saputo di questo incarico. Chissa cosa legge la popolazione mentre accadono cose così importanti? O forse la popolazione ha ormai davvero poco tempo per leggere e apprendere, chissà…

La Lorenzin portò con sè l’allora presidente AIFA Pecorelli, che dopo qualche tempo fu costretto a dimettersi. Motivi? CONFLITTO DI INTERESSI DI LIVELLO 3, il più grave.

In pratica, Pecorelli da quanto si apprese, fu costretto alle dimissioni per una allora presunta partecipazione a due Fondazioni e a una società di venture capital. Ecco cosa riportava IlSole24ore il 17 Dicembre 2015: https://st.ilsole24ore.com/art/notizie/2015-12-17/aifa-si-dimette-pecorelli-063643.shtml?uuid=ACgsECvB

Conclusioni

Sapete come nasce un’inchiesta? Da una serie di elementi che scattano nella testa di un giornalista, nel caso delle inchieste giornalistiche, ma credo anche degli investigatori delle Forze dell’Ordine.

Si osserva un caso, si legge, si ascolta, si iniziano a cogliere incongruenze. Una, poi un’altra. Allora interviene quella spinta a indagare, ad andare oltre, a verificare. Inizia l’opera di verifica, i dati concordano o no? Le dichiarazioni sono coerenti con la realtà oppure no?

Da queste prime domande, e verifiche, ecco che inizia un lavoro di analisi costante, di approfondimento, di studio, di ricerca, di scambio di idee con esperti dei vari settori, di incrocio dei dati, di altre verifiche.

I documenti pubblicati sono sempre originali, parlo delle mie inchieste, le riflessioni sono quelle che scaturiscono dalle incongruenze che fanno poi scattare la ricerca delle prove.

Un grande lavoro, lo ammetto. Ma in una nazione che ancora oggi, almeno sulla carta, è a regime democratico, sperate sempre che vi siano persone come me che continuano a fare davvero il loro mestiere. Far emergere fatti e verità è un dovere, e non è solo un diritto dei cittadini poterne prendere visione: è anche un dovere di un popolo che, altrimenti, avrebbe una sola voce da ascoltare. In tutto il mondo, una sola voce da ascoltare NON corrisponde a un regime democratico e a una nazione in cui viga la libertà di informazione. Non a caso, dato del 2021, l’Italia è crollata al 41mo posto su scala mondiale per la libertà di stampa. Allerta rossa…

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Gli Scomunicati è una testata giornalistica fondata nel 2006 dalla giornalista Emilia Urso Anfuso, totalmente autofinanziata. Non riceve proventi pubblici.

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