Di Elena Bellistracci
Si è conclusa la Conferenza Internazionale “Integrità nello Sport” co-organizzata da EPAS – Consiglio d’Europa (Accordo Parziale Allargato sullo Sport)e il Dipartimento dello Sport della Presidenza del Consiglio dei Ministri, tenutasi a Roma presso Villa Ruffo il 6 e il 7 dicembre scorsi, quale primo evento del programma sport del Semestre di Presidenza Italiana del Consiglio d’Europa, in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri.
Il Consiglio d’Europa, organizzazione nata nel 1949 con sede a Strasburgo per la promozione del dialogo, della cooperazione culturale e della difesa dei diritti umani, vede oggi aderenti 49 paesi tra cui l’Italia, paese fondatore. L’Italia ha aderito nel 2020 al programma EPAS per lo Sport.
L’obiettivo della conferenza è stato quello di delineare e pianificare le prossime iniziative che l’EPAS, il Gruppo di Copenaghen della Convenzione sulla manipolazione dei risultati sportivi e i loro partner dovranno intraprendere per un approccio sinergico nell’ambito delle tre aree di intervento quali la preparazione delle linee guida sull’integrità nello sport, la lotta alla manipolazione delle competizioni sportive, il sostegno all’introduzione di modelli di buona governance nello sport.
L’evento ibrido ha permesso una importante partecipazione allargata alle maggiori autorità pubbliche di diversi settori coinvolte nella prevenzione del crimine e nella promozione dell’integrità nello sport, organizzazioni partner dei gruppi sportivi, rappresentanti del settore delle scommesse e ONG legate allo sport: Consiglio d’Europa, Ministero dell’Interno, Ministero degli Affari Esteri Italiano, Ministero Finlandese per lo Sport, Ministero dello Sport Israeliano, Santa Sede, Ministero degli Affari Esteri Svizzero, DNA Agenzia Antimafia Italiana, Governo della Macedonia Nord, INTERPOL, Sport Integrity Australia, EGLA, EUROPOL, EFECC, Agenzia Anticorruzione Francese, CONI, CIO, IPACS, I Trust Sport.
Le pratiche illecite nello sport sono tra le principali fonti di preoccupazione e discussione degli ultimi anni: coinvolgimento della criminalità organizzata, riciclaggio, evasione fiscale, corruzione nell’ambito di grandi eventi, violenza, discriminazione di genere, razzismo, doping, partite truccate, scommesse clandestine, traffico di minori, abusi e altri illeciti e cattive condotte. Il potenziamento della cooperazione internazionale nel settore dell’integrità sportiva rappresenta una componente fondamentale non solo per l’efficienza e l’efficacia delle attività di contrasto alla corruzione, ma più in generale per lo sviluppo delle potenzialità dello sport ai fini del progresso civile, sociale ed economico.
Aperta dalla Sottosegretaria di Stato allo Sport Valentina Vezzali e dal Vice Segretario generale del Consiglio d’Europa Bjørn Berge, la conferenza ha consentito di porre ancor più attenzione al rispetto di quei principi che sono alla base dell’Organizzazione e ne hanno orientano anche in momenti emergenziali come quello pandemico, fornendo risposte rispettose dei diritti umani, dello stato di diritto e della Democrazia.
Questo importante evento corale segue la Presidenza italiana del G20, che ha visto adottare gli Alti Principi del G20 sul contrasto alla corruzione nello sport, e ha permesso anche di condividere con i partecipanti degli esempi di sostegno e monitoraggio di buona governance nello sport. Ci si è soffermati inoltre sui diversi metodi di cooperazione che dovrebbero essere stabiliti tra le organizzazioni e i governi nella revisione della buona governance delle organizzazioni sportive, su come coinvolgere un maggior numero di organizzazioni e governi nell’attuazione delle linee guida sull’integrità, sul tema chiave della condivisione delle informazioni e della protezione dei dati nell’ambito della Convenzione di Magglinghen/Macolin.
Un ruolo vitale è svolto dall’IPACS (International Partnership Against Corruption in Sport), una rete informale di organizzazioni intergovernative, organizzazioni sportive internazionali e governi. Viktoria Slavkova, coordinatrice del gruppo europeo dell’IPACS, è intervenuta con incisività: “I principi di buona governance quali trasparenza, integrità, democrazia, responsabilità e controllo ed equilibrio dovrebbero applicarsi sia alle autorità governative incaricate dello sport che alle organizzazioni sportive non governative. La natura stessa dello sport, basata sul fair play e sulla concorrenza equa, richiede che tutte le pratiche e i comportamenti non etici nello sport debbano essere contrastati con forza ed efficacia. I governi europei hanno indicato 6 importanti raccomandazioni su 50 Benchmark con cui iniziare, che verranno a breve pubblicate ufficialmente”.
Stanislas Frossard, Consiglio d’Europa, Segretario Esecutivo dell’EPAS ha riassunto i punti salienti raggiunti dai due giorni di confronto, ridefinendo la direzione intrapresa e le linee guide sull’integrità. “L’approccio olistico sull’integrità ha portato ad un cambio di paradigma, controvertendo quello consueto verticistico. […] La conferenza internazionale su “Integrità nello Sport” ha legittimato nuove logiche per la comunicazione e l’azione basandosi su un approccio vincente multi-stakeholder. Quattro gli andamenti sovrastanti che segnalo: in primis, la conferenza ha mostrato che è alto l’appello per la richiesta di standard internazionali, che sono chiave per l’integrità nello sport andando oltre le criticità domestiche; un secondo aspetto è la prevenzione del crimine che ci porta a considerare le leggi penali dove spesso lo sport è al margine, motivo per cui dovremmo lavorare con UNODC per performare leggi idonee e mirate. Terzo, dobbiamo aumentare la consapevolezza e lo sviluppo delle competenze nell’affrontare crimini finanziari sia per le azioni di confisca, che di lotta al riciclaggio del denaro, insistendo nella collaborazione internazionale. Quarto punto sono le segnalazioni protette che vanno sostenute, perché si è visto quanto aiuti a migliorare la prevenzione e la lotta al crimine, così come il coinvolgimento degli atleti e il grande ruolo del giornalismo investigativo.”
Michele Sciscioli, Capo del Dipartimento per lo sport della Presidenza del Consiglio dei Ministri ha dichiarato: “Questo è stato un anno speciale, oltre al G20 abbiamo ora anche la presidenza de Consiglio d’Europa e siamo stati come Paese al centro dell’azione: abbiamo rimarcato i benchmark IPACS e continueremo a collaborare e ad andare avanti con programmazioni per proteggere l’integrità nello sport. In questi anni abbiamo molto cooperato e sostenuto. Abbiamo sostenuto il CIO e le Federazioni nazionali, abbiamo cooperato con il Ministero degli Esteri, della Giustizia, dell’Interno. Cooperazione e sostegno a livello internazionale inoltre sono strumenti fondamentali e l’Italia svolge un ruolo rilevante a tutti i livelli: con EPAS, in cui siamo dal 2020 e IPACS, due ambiti dove vogliamo continuare a contribuire negli anni a venire”.
“Abbiamo voluto dedicare particolare attenzione a quei settori che possono favorire il dialogo, l’inclusività, il richiamo alla comune identità – ha dichiarato in proposito a chiusura della prima giornata di lavori il Ministro plenipotenziario e Direttore per le Nazioni Unite e i Diritti Umani, Ministero degli Affari Esteri italiano Gianluca Alberini, a conclusione dei lavori – tra i quali vi è sicuramente lo sport, da sempre veicolo di partecipazione, aggregazione, inclusione. Penso che tante siano le immagini e i momenti che vengono in mente a ciascuno di noi nell’evocare questo fondamentale ruolo dello sport. Io vorrei ricordare le immagini riprese da tutti i media mondiali, delle due ragazze che giocavano a tennis dai rispettivi tetti di casa durante il lockdown in Italia. Come abbiamo visto in quell’occasione, lo sport ci permette di comunicare anche quando il vuoto ci divide”. Momenti di condivisione e riflessione su argomenti e settori diversi ma legati tra loro dalla comune appartenenza alla sfera valoriale del Consiglio d’Europa e dei suoi Stati Membri.
L’Accordo Parziale Allargato sullo Sport (EPAS) è un forum intergovernativo arricchito da un organo consultivo composto da rappresentanti del mondo dello sport e della società civile. Con la recente adesione dell’Italia, della Turchia e dell’Ucraina, l’EPAS conta ora 40 Stati membri (compresi alcuni Stati non membri del Consiglio d’Europa come il Marocco, Israele e la Bielorussia) e 29 organizzazioni sportive.
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