Non c’è più tempo: da oltre un anno la pandemia ha reso ancora più dure, e in alcuni casi drammatiche, le condizioni del lavoro dei giornalisti freelance, autonomi e parasubordinati e ne ha drasticamente tagliato i compensi. Eppure gran parte dell’informazione, anche nel periodo dell’emergenza sanitaria, è curata da loro.

Una parte consistente di questi lavoratori dell’informazione risiede nel Lazio. Per questo la Commissione lavoro non dipendente dell’Associazione stampa romana auspica che vengano emanate al più presto dal governo le norme applicative che possano permettere a tutti i lavoratori iscritti alle Casse previdenziali dell’Adepp, e quindi anche ai giornalisti, di avere l’esonero parziale dagli obblighi contributivi.

Già a gennaio Casse dei professionisti aderenti all’Adepp, Inpgi compreso, hanno dato la disponibilità al governo a partecipare alla stesura delle norme attuative. Il tempo stringe e le condizioni di freelance, degli autonomi e parasubordinati si aggravano: è il momento che dai ministeri competenti arrivino atti concreti.

Come, anche, l’estensione ai liberi professionisti e ai parasubordinati delle norme sul bonus babysitter. Con un’attenzione particolare alla definizione delle soglie minime di riduzione del fatturato che permettono di accedere ai ristori previsti per i titolari di partita Iva: dietro le percentuali ci sono cifre in valore assoluto che spesso, soprattutto per i giornalisti freelance, sono già risibili, ed è questo valore che occorrerebbe avere come principale punto di riferimento, per non escludere dai benefici chi, pur non avendo avuto una riduzione percentuale consistente, ha comunque percepito un reddito modesto.