Vaccinazione obbligatoria? Un po’ di chiarezza sulla risoluzione N° 2361 della Corte Europea

Vaccinazione obbligatoria? Un po’ di chiarezza sulla risoluzione N° 2361 della Corte Europea

Editoriale del direttore responsabile Emilia Urso Anfuso

In questo periodo storico il dibattito più infuocato sul tema della pandemia è quello sull’obbligo vaccinale. Tutto è partito da alcuni medici e operatori sanitari che stanno rifiutando di farsi inoculare il siero, e contro cui è stata lanciata la minaccia di ricorrere persino al licenziamento in caso di reiterata negazione a sottoporsi alla vaccinazione.

Come sempre, l’opinione pubblica si scatena sciorinando le opinioni personali spesso basate sul nulla: sui social c’è chi vorrebbe “l’arresto per chi non si vaccina” e chi andrebbe oltre, suggerendo la pena capitale… fortunatamente queste persone, almeno per ora salvo un ribaltamento incoerente dei ruoli istituzionali che un giorno potrebbero essere assegnati tirando i dati e assegnandoli alle famose Sora Lella del piano di sotto, non hanno voce in capitolo. Da che parte sta la ragione? È possibile imporre l’obbligo vaccinale? Come stanno davvero le cose?

Da qualche tempo si parla della risoluzione N° 2   della Corte Europea, e di due articoli in essa contenuti:

7.3.1. ensure that citizens are informed that the vaccination is NOT mandatory and that no one is politically, socially, or otherwise pressured to get themselves vaccinated, if they do not wish to do so themselves;

7.3.2. ensure that no one is discriminated against for not having been vaccinated, due to possible health risks or not wanting to be vaccinated;

Ecco la traduzione in italiano:

7.3.1. assicurarsi che i cittadini siano informati che la vaccinazione NON è obbligatoria e che nessuno sia politicamente, socialmente o altrimenti sottoposto a pressioni per farsi vaccinare, se non desiderano farlo

7.3.2. garantire che nessuno sia discriminato per non essere stato vaccinato, a causa di possibili rischi per la salute o non voler essere vaccinati;

Attenzione: ciò che è affermato nelle risoluzioni emanate dalla Corte Europea non hanno valore vincolante per gli Stati membri. Ciò significa una cosa ben precisa: un conto sono i risultati dei lavori e delle ricerche che sono poi pubblicati attraverso i documenti ufficiali della Corte, un altro conto è ciò che accade a livello di sistema nelle diverse nazioni. Non esistendo vincolo di attuazione, si suggerisce – semmai – un tipo di comportamento, un tipo di soluzione, ma non è obbligatorio adottare quanto consigliato.

Ai link seguenti è possibile scaricare il documento ufficiale che spiega che le risoluzioni NON sono vincolanti e l’originale della risoluzione N° 2361

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Gli Scomunicati è una testata giornalistica fondata nel 2006 dalla giornalista Emilia Urso Anfuso, totalmente autofinanziata. Non riceve proventi pubblici.

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