Chirurgia estetica: Nell’anno della pandemia basta agli eccessi, sì all’equilibrio delle forme

Chirurgia estetica: Nell’anno della pandemia basta agli eccessi, sì all’equilibrio delle forme

Di Marco Parotti

Seno, occhi, riduzione del grasso, naso e girovita. La chirurgia estetica in Italia conferma le sue “preferenze” secondo le statistiche internazionali dell’ISAPS, la società internazionale di chirurgia plastica estetica. Una tendenza che è rimasta anche nell’anno della pandemia quando, nonostante l’emergenza sanitaria, il ricorso al chirurgo estetico ha “tenuto”, grazie anche a protocolli di sicurezza applicati con rigore. 

«A fronte di un calo abbastanza significativo per i trattamenti di medicina estetica, dal mio osservatorio ho registrato un certa tenuta delle richieste per gli interventi estetici», afferma Patrizia Gilardino, chirurgo estetico di Milano. «Alle mastoplastiche additive, che sono rimaste l’intervento più richiesto insieme con le blefaroplastiche, una conferma è arrivata dalle liposuzioni, dalle rinoplastiche e dalle addominoplastiche».

Una “top five” che rispecchia quanto rilevato anche dall’ISAPS nelle statistiche 2019 che sono state recentemente pubblicate. Interventi diversi che però sono accomunati da un unico approccio: «La naturalezza». Spiega Gilardino: «Sono sempre meno le richieste per risultati che possono apparire come innaturali o eccessivi. Sempre più quanti optano per risultati migliorativi, nel rispetto degli equilibri e delle forme del proprio corpo». Addio quindi a quinte e seste misure di seno? «La struttura fisica della paziente è il punto di riferimento per un intervento di mastoplastica additiva», prosegue la specialista. «Non bisogna esagerare, anche per non rischiare di incorrere in complicazioni successive: ad esempio, l’uso di protesi troppo grandi – e pesanti – potrebbe dare delle problemi di postura e alla colonna vertebrale. Anche se oggi sono disponibili protesi più leggere che in passato, l’approccio è e rimane comunque più conservativo».

Se per l’area degli occhi, quindi le blefaroplastiche, sostanzialmente la naturalezza del risultato è sempre stato il punto di riferimento, non così per il rimodellamento del naso. «Al di là dei problemi di carattere funzionale, oggi a una rinoplastica si chiede che migliori l’aspetto, senza però rendere evidente l’intervento. Anche in questo caso, il risultato deve essere in armonia con le proporzioni del viso».

Sulla liposuzione, Gilardino è categorica: «Se il problema è il sovrappeso, la strada da seguire deve iniziare con una dieta e con stili di vita sani e regolari; non certo con un intervento chirurgico», sottolinea. «Anche in questo caso però, un intervento di liposuzione deve avere come risultato l’armonia delle forme, quindi si andrà a togliere gli accumuli di grasso che alterano questo equilibrio. L’obiettivo non è la magrezza, ma l’armonia.

A completare la “top five” degli interventi più richiesti, c’è l’addominoplastica. «È un intervento che mira alla riduzione della pelle in eccesso nella zona del girovita. Situazioni che riguardano pazienti che hanno avuto un’importante perdita di peso, oppure in seguito a gravidanze. Anche qui, la naturalezza del risultato è il punto di riferimento: si tratta infatti di togliere quanto in eccesso per restituire l’equilibrio delle forme».

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