Sanità: cosa dobbiamo attenderci nel 2021…

Sanità: cosa dobbiamo attenderci nel 2021…

Di Aurélien Tardiveau

 RNA messaggero, vettori virali, vaccini inattivati e altri adiuvanti hanno fatto notizia alla fine dell’anno. E di certo se ne parlerà ancora all’inizio del 2021. L’emergere del gergo medico è stato senza dubbio uno degli elementi determinanti del 2020, al punto da diventare la nostra quotidianità.

Sanità, affari di tutti!

Al di là delle autorità sanitarie, che ovviamente sono state protagoniste, ogni azienda e organizzazione ha integrato nelle proprie modalità operative una componente salute. È un dato di fatto: tutelare l’integrità dei dipendenti, ma anche dei consumatori, è diventata un’esigenza del commercio e dei servizi.
L’ultima dashboard di Deloitte, “State of the Consumer Tracker”, mostra che le preoccupazioni per la salute e la sicurezza ora determinano il modo in cui i consumatori valutano i propri acquisti e prendono decisioni. Lungi dai semplici distributori di gel idroalcolici, molte innovazioni stanno spuntando intorno agli spazi di lavoro – lampade disinfettanti che garantiscono un ambiente salubre, per esempio – o per la sicurezza dei trasporti, con l’adozione di materiali virucidi, caschi con video termico a bordo , Robot UV per spazi pubblici, ecc. Al di là della pandemia di Covid-19, sembra chiaro che l’organizzazione sociale e le relazioni umane saranno modificate in modo permanente.

L’uso dei dati sulla salute

In questo contesto, è anche importante notare che il passaggio al digitale è ora importante e diffuso e che la salute è un tema strategico. L’esplosione di dati disponibili ha agitato gli esperti sanitari per diversi anni, e in particolare come usarli in modo efficace, a beneficio dell’assistenza e in modo sicuro per ogni paziente. Questa tendenza è uno dei punti chiave dell’ultimo barometro di Gartner.
… …
L’elaborazione del linguaggio naturale, l’automazione dei processi remoti, i progressi resi possibili dalla tecnologia cloud e più in generale la portabilità dei dati sanitari multipiattaforma sono alcuni dei punti chiave che rimescolano le carte e impongono il digitale come leva chiave per migliorare l’assistenza.

Monitorare e (meglio) trattare a distanza

L’ultimo rapporto del think tank Forrester lo dice: il 2021 dovrebbe essere l’anno dell’IoT (Internet of Things – Internet delle cose) nella salute. I produttori di dispositivi intelligenti raddoppieranno i loro prodotti nel settore sanitario, affermano gli analisti. Molte persone sono rimaste a casa nel 2020, lasciando le malattie croniche non gestite e i sintomi non rilevati. “Nel 2021, aumenterà il coinvolgimento proattivo utilizzando dispositivi indossabili e sensori per rilevare la salute dei pazienti a casa. L’interesse dei consumatori per i dispositivi sanitari digitali aumenterà man mano che le persone apprezzeranno la comodità del monitoraggio domestico, la comprensione della loro salute e il costo ridotto dei dispositivi sanitari connessi”, osservano gli esperti di Forrester.

Secondo gli specialisti, la telemedicina in generale si espanderà notevolmente. Il volume delle visite a distanza è già notevolmente aumentato e il trend continuerà, soprattutto per gli appuntamenti di routine o minori: un miliardo di queste visite sanitarie virtuali è stato effettuato nel 2020! Va detto che la telemedicina si è affermata come una leva importante per curare i pazienti, in totale sicurezza, ottimizzandone ulteriormente il flusso verso gli operatori sanitari. Si noti che anche le patologie di salute mentale potrebbero essere particolarmente colpite dall’e-Health: fino a un terzo degli appuntamenti potrebbe essere effettuato in modalità virtuale, dal 2021.
Oltre alle consultazioni con un caregiver, la telemedicina potrebbe anche significare la proliferazione di assistenti sanitari autonomi e altri robot di campionamento.

Prevedere e personalizzare l’assistenza

Non del tutto nuova, ma che dovrebbe svolgere un ruolo di primo piano nella gestione più efficace della cura del paziente, la medicina predittiva continuerà ovviamente a crescere, con nuove sfide alla luce dell’impatto della pandemia di Covid19. I progressi nell’intelligenza artificiale applicata alla salute, la blockchain dedicata e l’apprendimento automatico saranno senza dubbio in grado di sviluppare nuovi protocolli e nuovi approcci.
In questa prospettiva, la personalizzazione delle cure, basata sull’approccio genomico, darà un nuovo ambito alla cosiddetta medicina di “precisione” …….

Nuovo modello di sviluppo con il prisma della salute?

L’OMS (Organizzazione mondiale della sanità) ha appena istituito un Consiglio per l’economia della salute per tutti, con una tabella di marcia chiara: porre il principio della “salute per tutti” al centro di come immaginiamo la creazione di valore e la crescita economica. Al momento del suo insediamento nel novembre 2020, il direttore generale dell’OMS Tedros Adhanom Ghebreyesus aveva pronunciato queste parole: “È giunto il momento di scrivere una nuova storia in cui la salute non è vista come un costo, ma come investimento essenziale per economie allo stesso tempo produttive, resilienti e stabili”.

Crescendo già da molti anni, la messa in discussione degli indicatori di analisi dello sviluppo sta avendo una nuova eco con l’inizio della pandemia. Tra gli esperti che lavorano sull’argomento, Eloi Laurent, economista e docente di Sciences Po, Ponts Paris Tech e Stanford University in California, ha appena pubblicato il libro “E se la salute guidasse il mondo? L’aspettativa di vita è migliore della crescita”.

L’autore rileva in particolare che “la metà dei governi del pianeta ha scelto di anteporre la salute della propria popolazione alla crescita della propria economia, per mancanza di cura della vitalità dei propri ecosistemi. La lezione è implacabile: distruggere la Natura è un suicidio sociale e, per inciso, una follia economica al di là delle nostre possibilità”. Collegando la transizione ecologica al benessere umano, il ricercatore prevede un cambiamento radicale nel funzionamento della società basato sulla salute.

DONA ORA E GRAZIE PER IL TUO SOSTEGNO: ANCHE 1 EURO PUÒ FARE LA DIFFERENZA PER UN GIORNALISMO INDIPENDENTE E DEONTOLOGICAMENTE SANO

Gli Scomunicati è una testata giornalistica fondata nel 2006 dalla giornalista Emilia Urso Anfuso, totalmente autofinanziata. Non riceve proventi pubblici.

Lascia un commento

Your email address will not be published.