Di *Primo Mastrantoni
Il rischio è che i 209 miliardi del Recovery Fund, che dovrebbero essere assegnati all’Italia, non arrivino mai. L’opposizione al bilancio europeo è del premier ungherese, Viktor Orban, e di quello polacco Mateusz Morawiecki.
Come mai? Il Recovery Fund è legato, come noto, a condizionalità, perché sono fondi europei collegati al rispetto delle norme comunitarie, quali l’indipendenza della giustizia, la libertà di stampa, il riconoscimento dei diritti individuali. Ungheria e Polonia si rifiutano di accettare queste norme comunitarie, tra le quali c’è, anche, quella relativa alla redistribuzione dei migranti. Per questi motivi i due Paesi sono stati condannati dalla Corte di Giustizia europea.
Nel nostro Paese le leggi le facciamo noi, dichiarano i due premier. Vero è però, che tali leggi devono confrontarsi con quelle adottate in sede comunitaria, che tutti hanno sottoscritto, comprese Ungheria e Polonia. Insomma, non si può abitare in un condominio, l’Unione europea, e poi fare ciò che si vuole.
Per ritorsione contro le condizionalità, i due Paesi minacciano di bloccare il Recovery Fund. Da notare che i nostrani Matteo Salvini e Giorgia Meloni mostrano simpatie per Orban e Morawiecki.
Ungheria e Polonia sono state sempre beneficiarie positive dei fondi comunitari.
Insomma, vogliono i soldi europei ma non vogliono rispettare le norme europee.
Comodo, no?
* Segretario nazionale dell’Aduc
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