Di Emanuele La Fonte
Il Premier Giuseppe Conte e il ministro della Salute, Roberto Speranza, hanno siglato il nuovo dpcm che contiene le misure a contrasto del Covid e che saranno valide per i prossimi 30 giorni.
Ecco il contenuto del decreto:
Chiusura anticipata di bar e ristoranti
Ristoranti e bar devono abbassare le serrande alle 24:00 ma già a partire dalle ore 21:00 vige il divieto di consumare in piedi. Ciò significa che solo i locali che abbiano tavoli, al chiuso o all’aperto, potranno servire la clientela. Le sale da ballo e le discoteche, all’aperto o al chiuso, restano chiuse ma sono permesse le fiere e i congressi.
Vietate le feste private al chiuso o all’aperto
Feste private vietate sia al chiuso o all’aperto con una “forte raccomandazione” a evitare di ricevere in casa, per feste, cene o altre occasioni, più di sei familiari o amici con cui non si conviva.
Obbligo di indossare le mascherine in luoghi chiusi e all’aperto
La norma è contenuta all’articolo 1 del dpcm e stabilisce che “è fatto obbligo sull’intero territorio nazionale di avere sempre con sé dispositivi di protezione delle vie respiratorie, nonché obbligo di indossarli nei luoghi al chiuso diversi dalle abitazioni private e in tutti i luoghi all’aperto a eccezione dei casi in cui, per le caratteristiche dei luoghi o per le circostanze di fatto, sia garantita in modo continuativo la condizione di isolamento rispetto a persone non conviventi, e comunque con salvezza dei protocolli e delle linee guida anti-contagio previsti per le attività economiche, produttive, amministrative e sociali, nonché delle linee guida per il consumo di cibi e bevande”. Resta escluso chi fa attività sportiva, i bambini sotto i 6 anni, i soggetti con patologie e disabilità incompatibili con l’uso della mascherina. Inoltre è “fortemente raccomandato” l’utilizzo dei dispositivi “anche all’interno delle abitazioni private in presenza di persone non conviventi”.
Vietate le gite scolastiche
Si torna al divieto di gite scolastiche. Stop anche al calcetto e agli altri sport di contatto svolti a livello amatoriale.
Stadi
E’ consentita la presenza del pubblico ma “con una percentuale massima di riempimento del 15% rispetto alla capienza totale e comunque non oltre il numero massimo di 1000 spettatori” all’aperto e 200 al chiuso. Va garantita la distanza di un metro e la misurazione della febbre all’ingresso. Le regioni e le province autonome, in relazione all’andamento della situazione epidemiologica nei propri territori, possono stabilire, d’intesa con il ministro della salute, un diverso numero massimo di spettatori in considerazione delle dimensioni e delle caratteristiche dei luoghi e degli impianti; con riferimento al numero massimo di spettatori per gli eventi e le competizioni sportive non all’aperto, sono in ogni caso fatte salve le ordinanze già adottate dalle regioni e dalle province autonome.
Sport
Sono vietate tutte le gare, le competizioni e tutte le attività connesse agli sport di contatto aventi carattere amatoriale. Gli sport di contatto sono consentiti, si legge nella bozza del dpcm, “da parte delle società professionistiche e ? a livello sia agonistico che di base ? dalle associazioni e società dilettantistiche riconosciute dal Comitato olimpico nazionale italiano (CONI), dal Comitato italiano paralimpico (CIP), nel rispetto dei protocolli emanati dalle rispettive Federazioni sportive nazionali, Discipline sportive associate ed enti di promozione sportiva, idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio nel settore di riferimento o in settori analoghi”.
Cinema e concerti
Permane il limite di 200 partecipanti al chiuso e di 1000 all’aperto e il vincolo di un metro tra un posto e l’altro e di assegnazione dei posti a sedere. Sono sospesi gli eventi che implichino assembramenti se non è possibile mantenere le distanze. Di concerto con il Ministro della salute, le regioni e le province autonome possono stabilire un diverso numero massimo di spettatori in considerazione delle dimensioni e delle caratteristiche dei luoghi. Restano salve le ordinanze già adottate dalle regioni e dalle province autonome.
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Gli Scomunicati è una testata giornalistica fondata nel 2006 dalla giornalista Emilia Urso Anfuso, totalmente autofinanziata. Non riceve proventi pubblici.
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