Diritto di accesso alle cure: la proposta di riforma dell’associazione Luca Coscioni

Diritto di accesso alle cure: la proposta di riforma dell’associazione Luca Coscioni

Di Fabio Miceli

sabato 10 ottobre l’annuncio del Ministro della Ricerca Gaetano Manfredi, il cui impegno, sul tema della ricerca, “è di investire quindici miliardi di euro in cinque anni, questo è l’obiettivo che abbiamo come Governo, vista l’estrema necessità di investire, dato che la ricerca non è un è un problema dei ricercatori, ma è un bene comune ed è interesse collettivo”. 

A Manfredi oggi si aggiunge anche il Ministero degli Esteri, per voce del vice Ministro Emanuela Del Re, intervenuta nel corso del XVII Congresso dell’Associazione Luca Coscioni, realtà attiva a livello mondiale a tutela del diritto alla salute e alla scienza, intitolato proprio “Il Diritto a godere della scienza”. Del Re, dopo aver ribadito l’azione delle istituzioni a favore della ricerca, ha allargato il campo all’intero tema della scienza. “E’ importante ribadire la centralità del diritto alla salute e assicurare l’accesso a tutti, alle cure e al vaccino. Il nostro impegno a livello internazionale sta andando in questa direzione. Il Diritto a godere della ricerca e del progresso scientifico nel quadro giuridico internazionale è previsto dalla ‘Dichiarazione dei diritti umani’ e dal ‘Patto internazionale su diritti economici sociali e culturali’. Inoltre il Commento Generale pubblicato dal ‘Comitato dell’ONU sui diritti economici e sociali’ lo scorso aprile raccomanda il diritto di avvalersi del progresso scientifico e racchiude due aspetti essenziali: il diritto a godere della scienza e il partecipare all’attività scientifica. In Italia poi l’Art 9 Costituzione Repubblica promuove sviluppo cultura e ricerca scientifica e tecnica, mentre l’articolo 33 raccomanda “arte scienza libere, come libero è il loro insegnamento”. 

L’Associazione Luca Coscioni saluta il doppio impegno preso dai due ministri, proponendo una riforma del sistema: “Considerato che l’Italia si mantiene costantemente alle ultime posizioni in Europa come investimenti in ricerca e sviluppo (l’1,4% del PIL, quattordicesima in Europa, contro il 3% o più di paesi come Germania, Danimarca o Svizzera), i 15 miliardi di investimento nella ricerca appena annunciati dal Ministro Manfredi sono sicuramente un segnale positivo, nel riconoscimento della ricerca come bene comune. Auspichiamo che nei prossimi mesi, in tutte le agenzie delle Nazioni unite e nei suoi contatti bilaterali, l’Italia torni a esser capofila delle necessarie azioni transnazionali per concretizzare gli impegni presi nei mesi scorsi”.  Per ridare centralità strategica e credibilità politica alla ricerca scientifica e valorizzarne la sua funzione sociale ed economica, occorrerebbe promuovere una riforma organica del sistema della Ricerca in Italia, a partire dalla strutturazione dell’Agenzia Nazionale della Ricerca. Un organismo che preveda in primis una revisione delle modalità di finanziamento e valutazione dei progetti di ricerca, con una contestuale profonda riorganizzazione dell’Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca (ANVUR) e contempli una modifica delle modalità di reclutamento del personale di ricerca, che superi la legge Gelmini e favorisca la mobilità nazionale ed internazionale dei ricercatori”.

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