Di Sergio Ragaini
Vi sono ideologie che, a seconda della “posizione” in cui si trovano, cambiano completamente. Le ideologie cosiddette “di sinistra” ne costituiscono un esempio lampante: permissive quando sono “contro”, ben poco permissive, e anzi spesso molto repressive, quando sono “per”. Gli esempi possono essere numerosi, e mostrano come queste ideologie si facciano carico di tutto ciò che attacca un determinato Sistema, per poi provvedere ad “epurare” ciò che in passato hanno appoggiato. Tuttavia, questa caratteristica cangiante è tipica anche di altri. E forse oggi ne vediamo qualche esempio. Una cosa, questa, che apre a molti interrogativi.
Ricordo, molti anni fa, quando avevo insegnato per alcune settimane preso l’ITSOS (Istituto Tecnico Statale ad Ordinamento Speciale). Ricordo ancora che si studiava Cinema e Fotografia.
La scuola, quindi, appariva molto alternativa, ed ai ragazzi era lasciata molta libertà in tutti i sensi. Un ambiente creativo e dove, all’interno, non aleggiava quel sentimento di paura tipico di altri luoghi.
Un giorno uno studente mi aveva detto che sarebbe stato bello se tutte le scuole fossero state così. La mia risposta è stata, per alcuni, molto sibillina: “No, perché sarebbero rigidissime”.
Quando lo studente, incredulo, mi aveva chiesto cosa intendessi con questa affermazione, che appunto pareva molto strana, la mia risposta è stata molto esplicita: ci sono ideologie che sono molto permissive quando sono “contro”,mentre diventano ben poco permissive quando diventano “per”.
Le ideologie di Sinistra, secondo me, rientrano in questa categoria: sono estremamente permissive quando sono contro qualcosa, quando quindi, vogliono generare rottura: tuttavia, sono estremamente poco permissive quando sono al potere.
Il caso che avevo citato allo studente ne era un esempio lampante: quella scuola, decisamente di sinistra, era una scuola dove gli studenti erano molto liberi. Addirittura di non seguire le lezioni: infatti, le cosiddette “aule studio” erano sovente vere e proprie “aule bigiata”, dove gli studenti che non volevano seguire le lezioni. La didattica era poi davvero “alternativa”.
Facciamo ora un piccolo confronto con le scuole dell’ex blocco comunista in Europa: pare che, nell’ex Unione Sovietica, lo studente venisse richiamato se semplicemente poggiava i piedi fuori dalla pedana posta sotto il banco. Una bella differenza, credo!
Nel film di Iva Szabo “Dolce Emma Cara Bobe” il passaggio dal mondo comunista a quello filoccidentale si vede molto bene: nel film, osservando l’indisciplina di una classe, un professore aveva osservato: “Si vede che sono cambiati i tempi: una volta sì che c’era disciplina””. E questo dice tutto.
Va quindi sa sé che, se tutte le scuole fossero state così, questo avrebbe significato che quella ideologia ormai era al potere: cosa che ne avrebbe causato la rapida “inversione”, trasformando quelle scuole aperte e democratiche in luoghi dove rigore e disciplina assoluta avrebbero regnato.
Anche in altri casi la situazione poteva essere del tutto evidente: ad esempio, la sinistra è da sempre per la liberalizzazione delle droghe leggere: nei luoghi di sinistra, infatti, come |Centri Sociali e simili, il “fumo” di questo tipo veniva, e viene, molto praticato. Proviamo a spostarci invece in un Paese a Socialismo Reale e immaginiamo una persona in giro con degli spinelli: non oso immaginare cosa, ad esempio, sarebbe potuto succedere nella ex Unione Sovietica, dove una persona, sulla Piazza Rossa, era stata fermata perché aveva acceso una sigaretta!
Insomma: determinati tipi di ideologia sono molto bravi a raccogliere tutto il dissenso, l’alternativo, per farsi bandiera di quello che è, in qualche modo, “contro il Sistema”. Tuttavia, una volta al potere, quelle stesse persone o strutture che sono state portate, forse, “in palmo di mano”, sarebbero le prime ad essere “spazzate via” da un’ideologia che, in quel caso, rivelerebbe il suo peggio in tutti i sensi, mostrando il suo vero volto totalitario e che nega l’accettazione di qualsiasi possibile alternativa alla propria idea.
Quando anni fa ero stato con un amico, che doveva presentare un film, ad un festival di “Liberazione” (Rifondazione Comunista) nella zona di Lecco, avevo notato che, all’interno dello spazio della festa, vi erano stand olistici, che proponevano tecniche quali i “Fiori di Bach” e altro ancora. La mia riflessione, già allora, era stata che, una volta al Potere questa ideologia, quelle sarebbero state tra le prime cose ad essere cancellate: infatti, ci sarebbe stata una sola Medicina di Stato, e qualsiasi dissenso sarebbe stato negato. Inoltre, queste tecniche hanno una matrice spirituale, e mal si sarebbero potute accordare con un Regime che fa del materialismo la sua bandiera.
Eppure erano lì, come simboli dell’essere “contro il Sistema”. Di conseguenza trovavano le porte aperte: porte che, una volta che questa ideologia fosse stata non più “contro” ma “pro”, sarebbero state istantaneamente, o quasi, chiuse.
Insomma: credo proprio che sia evidente come determinate ideologie cambino completamente quando sono al potere o quando sono contro qualcosa.
Spesso questo è tipico anche di strutture rivoluzionarie: sono fatte, appunto, per essere “di rottura”: infatti, funzionano proprio per rompere con qualcosa di esistente. Come diceva anche il maestro Osho, il rivoluzionario è fatto per distruggere qualcosa. E va bene così. Una volta completata la distruzione, però, occorre “passare la mano” a qualcuno che sia, invece, in grado di costruire. Altrimenti il processo di distruzione continua. Un’impresa di demolizioni, ad esempio, una volta che la demolizione è completata deve lasciare il passo a un’impresa di costruzioni. Altrimenti, questa impresa continuerebbe a demolire anche edifici in buono stato, generando solo distruzioni.
Esempi quali la Rivoluzione Francese sono, credo, piuttosto evidenti: dopo avere operato una distruzione del preesistente, i rivoluzionari si sono letteralmente uccisi tra di loro.
In altri casi l’aggressività residua si è proiettata all’esterno, generando, purtroppo, distruzioni al di fuori. L’invasione del Tibet da parte della Cina potrebbe esserne un valido esempio.
Insomma: qualcuno deve intervenire, in questi casi, per decidere che l’opera di demolizione è finita, e si deve iniziare quella di costruzione.
Per questo fatto ideologie come quelle di Sinistra sono sicuramente affascinanti quando sono contro: tuttavia, quando sono al Potere, rivelano secondo me molto bene la loro natura distruttiva, vessatoria, incapace di dialogo con chiunque.
Ad esempio, la parola “fascista” viene spesso utilizzata per attaccare tutto ciò che non va a corrispondere con la loro ideologia. Come diceva anche anni fa mia madre, per la sinistra “se non sei comunista sei fascista”. E credo che sia così. Ovviamente, chi si riempie la bocca con questa parola, non sa nemmeno bene cosa davvero significhi,e, soprattutto, ignora che è qualcosa che si connota in un determinato periodo storico, ormai terminato da oltre 75 anni. Quindi, parlare oggi di fascismo è un nonsenso, visto anche che,m verosimilmente, quasi nessuno di quelli che lo hanno vissuto in maniera più o meno attiva è ora ancora in vita. Tuttavia, qualcuno ancora ne parla, etichettando con questo termine tutti coloro che sono “colpevoli” semplicemente di non abbracciare una certa ideologia.
Chi etichetta le persone in questo modo, tra l’altro, non considera che, per quanto questo periodo (intendo il Fascismo) abbia avuto dei punti sicuramente oscuri, talvolta anche molto oscuri, è stato comunque, oggettivamente, decisamente migliore di altri totalitarismi del passato. Ad esempio, come si potrebbe paragonarlo agli orrori della dominazione spagnola, di cui il Manzoni parla nel suo celeberrimo: “I Promessi Sposi”? Oppure a regimi terribili come quello cambogiano di Pol Pot, dove i “Kmer Rossi”, i suoi seguaci, commettevano ogni possibile atrocità, ben oltre l’assurdo e la follia? O lo stesso Stalin, che ha ucciso, con le sue “grandi purghe”, circa 20 milioni di persone?
Ovviamente i paragoni non reggono: tuttavia, il Fascismo è per queste ideologie l’archetipo stesso della negatività, del peggio in assoluto: quel simbolo, insomma, a cui ascrivere tutti coloro i quali non sono allineati ad un pensiero dominante.
Chi si esprime in questo modo dimentica però una cosa: Mussolini era persona di sinistra, appartenete alla corrente massimalista del partito Socialista, che allora era un partito di estrema sinistra (ricordiamo che il PSIUP, Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria, poi credo unitosi a Democrazia Proletaria, era a sinistra dell’ex Partito Comunista Italiano), ed era un fautore della lotta di classe: in fondo, pare fosse entrato in guerra durante la Prima Guerra Mondiale proprio per questo fatto: per trasformarla in lotta di classe, sancendo la sconfitta definitiva del Socialismo.
Inoltre, quasi nessuno sa che, durante la rivolta dei braccianti, era stato arrestato, in quanto inviava lettere di minaccia ai proprietari terrieri, e per questo fatto era stato condannato a un anno di reclusione: la pena è poi stata ridotta a cinque mesi. Un esempio come questo, però, dice come Mussolini fosse uomo di “lotta” a favore delle classi più deboli: un vero “uomo di sinistra”.
Se ben osserviamo il periodo fascista, notiamo che, soprattutto all’inizio, le riforme di Mussolini hanno puntato molto sull’aiuto alle classi più deboli: settimana corta, colonie estive, nuovi contratti per il lavoratori (contratti “erga omnes”), bonifica delle paludi pontine, e non solo: ad esempio, la zona tra il Veneto e il Friuli, quella che ora comprende Lignano Pineta e Lignano Sabbiadoro, era zona paludosa, prima della bonifica attuata in epoca fascista, che ha reso questi luoghi belle località turistiche. Inoltre, l’attuale Statale Briantea, ovviamente oggi insufficiente, che collega Bergamo con Como, è stata opera del Fascismo.
Probabilmente, chi dà dei fascisti a chiunque, ignora tutto questo, ed il fatto che, soprattutto all’inizio, Mussolini, prima che il suo operato “degenerasse” anche in nome di deliri di onnipotenza, ha agito da vero socialista. Tuttavia, chiedere ad un’ideologia tutto sommato miope di capire questo è chiedere troppo.
Esistono però, fortunatamente, anche esempi in cui questa ideologia ha saputo attuare il “passaggio” dalla distruzione alla costruzione, Portando avanti azioni positive.
Un esempio è in un comune vicino a dove vivo ora, e precisamente nel comune di Corbetta (MI). Qui, è stato proprio il Partito Comunista ad iniziare una serie di opere di riqualificazione, che hanno portato il Comune, ora amministrato dal centrodestra, ad essere ben tenuto e pulito.
Il bel parco al suo interno, a detta di un mio amico, che aveva fatto parte del Partito Comunista, è stato proprio voluto dai Comunisti, qui davvero attenti al bene della collettività.
Insomma: qui abbiamo un esempio del saper “passare” dalla distruzione alla costruzione.
Tuttavia, si tratta di realtà piccole, dove è più facile fare emergere la persona rispetto all’ideologia, e dove, comunque, l’ideologia del fare opere “per la collettività” è stata perfettamente portata avanti.
Quando questa ideologia si affaccia su larga scala le cose possono cambiare, e la matrice totalitaria emerge purtroppo in pieno. Oggi, purtroppo, con il PD al governo, questo emerge in maniera abbastanza evidente.
Tuttavia, quanto ascritto alla sinistra si può anche generalizzare: chiunque si ponga “contro”, spesso propone idee ed intraprende azioni in contrasto con chi è al potere. Queste azioni, però, sono dettate solo dal fatto di opporsi, e non dalla reale convinzione della loro bontà effettiva.
Su questo mi fermo, lasciando la porta aperta a qualsiasi possibile riflessione. Riservandomi di riprendere l’argomento in un prossimo articolo.
Riferimenti:
Può essere interessante leggere le “Tesi di Aprile” di Lenin, la vera “partenza” della Rivoluzione Russa. Le si trova, scaricabili in formato Pdf, all’indirizzo:
https://www.alternativacomunista.it/dmdocuments/Lenin-%20Tesi%20di%20aprile.pdf
Per chi vuole conoscere la “partenza” dell’Ideologia Comunista, può essere interessante leggere il monumentale “Il Capitale” di Karl Marx. Lo si trova scaricabile in formato Pdf all’indirizzo:
http://www.gianfrancobertagni.it/materiali/filosofiacritica/capitale1.pdf
Il “Manifesto del Partito Comunista” di Karl marx e Friedrich Engels, del 1848, rappresenta la base pratica dell’ideologia comunista. Lo si può trovare in formato Pdf all’indirizzo:
http://www.centrogramsci.it/classici/pdf/manifesto_marx-engels.pdf
Si può anche leggere, di Antonio Gramsci, “Lettere dal Carcere”. Lo si trova in formato Pdf all’indirizzo: https://www.liberliber.it/mediateca/libri/g/gramsci/lettere_dal_carcere/pdf/gramsci_lettere_dal_carcere.pdf
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