DI Anna Lisa Minutillo
In un paese che scricchiola per molte motivazioni resta qualcosa di buono, di intoccabile, considerato un valore, ma anche bistrattato alla prima occasione.
Parliamo dell’amicizia, di quanto sia in grado di dare ad ognuno ma anche di quanto venendo a mancare rende i giorni che prima erano colorati di nuovi stimoli e di arricchenti confronti, grigi e spenti.
Si sa che i parenti ce li ritroviamo nelle famiglie per scelte altrui, mentre gli amici, beh quelli no: li scegliamo in base al nostro istinto, all’empatia che si viene a creare, ed a volte anche in base alle diversità che arricchiscono senza nulla pretendere in cambio.
Ma siamo sicuri che sia sempre così?
A volte siamo proprio noi a dare una smisurata considerazione agli amici per poi scoprire che loro non hanno la stessa considerazione che noi diamo loro.
A volte li perdiamo per strada come fossero “oggetti” che dopo l’utilizzo diventano ingombranti rifiuti di cui sbarazzarsi velocemente, senza una parola di commiato, senza un chiarimento, senza nulla di ciò che per tempo invece ci aveva uniti.
Un valore aggiunto che va coltivato, che richiede investimento di tempo, qualcosa che non si deve dare per scontato e che a differenza dell’amore non ha bisogno di affinità fisiche per crescere ma al tempo stesso è in grado di mettere in movimento differenti sentimenti che se non condivisi rischiano di spegnersi .
Secondo uno studio effettuato dall’Università del Kansas occorrerebbero almeno 200 ore per consolidare un’amicizia, un tempo che forse però a ben guardare non basta.
In un sondaggio Ipsos risulta che è proprio l’amicizia la cosa più preziosa per gli italiani perché spesso è difficile da trovare.
L’ amicizia è anche un investimento di testa e di cuore, di emozioni e di tempo che dobbiamo essere disposti a mettere in gioco, anche se di tutto si tratta tranne che di un gioco. In giovane età tendiamo ad essere circondati da numerosi amici, crescendo si verifica il fenomeno inverso: pochi amici ma buoni siamo soliti dire.
Diventiamo selettivi, ricerchiamo maggiore complicità e sintonia, anche se questo non vuol dire affatto che stiamo spegnendo la parte riservata ai sentimento, solo che cerchiamo di usarla meglio.
Diventa un antidoto valido per combattere la solitudine in cui ci si viene a trovare, ma come molte cose l’amicizia per essere duratura ha delle regole silenziose che andrebbero rispettate.
Quando questo non accade può terminare ma prima ci lascia la delusione, crea ferite, e soprattutto può mutare il nostro modo di relazionare con le nuove persone.
Una delusione direttamente proporzionale agli anni di frequentazione, ai momenti condivisi, alle risate ma anche ai momenti di bisogno che abbiamo condiviso con chi era nostro amico.
Gli amici vanno presi ed accettati per ciò che sono, non vanno trasformati nella proiezione dell’ideale che ci si era costruiti della loro immagine.
E’ proprio nelle differenze infatti che risiede la ricchezza di un’amicizia, quindi criticare o giudicare le differenti angolazioni non serve a far crescere un rapporto ma equivale a demolirlo.
Gli amici non devono essere trascurati e quando non è possibile per ragioni di distanza, ad esempio, frequentarli nella quotidianità, non bisogna mai far mancare la nostra presenza.
Che sia un messaggio o meglio una telefonata che ci porti ad informarci di come sta, poco importa. L’importante è che avvenga .
Gli amici vanno ascoltati e supportati soprattutto nei momenti di bisogno, in modo costante ma mai invadente. Questo cementa un rapporto e non fa sentire l’altro utile solo per momenti di svago.
Donare il proprio tempo ad un amico è il regalo più prezioso che possiamo fare, ma spesso tendiamo a sostituire questa cosa con regali materiali che alla fine non danno certo il calore di un rapporto umano.
Glia amici vanno coltivati dall’età adolescenziale, in modo che i rapporti possano crescere, evolversi e maturare attraverso le esperienze di vita condivise.
Gli amici non hanno età e diventa doppiamente arricchente avere anche persone anziane per amiche. Questo diventa un doppio scambio: aiuta l’anziano a non sentirsi solo, a mantenere la sua parte cognitiva viva e presente, ogni volta che ci rende partecipi dei racconti della sua esperienza di vita.
Per le persone più giovani ascoltare i loro vissuti diventa una fonte di apprendimento a costo zero ma dal valore enorme.
Gli amici possono anche non essere numerosi, ma è nella qualità piuttosto che nella quantità che possiamo optare una scelta ragionata. In questi ultimi anni si considera “amici” molto facilmente persone che condividono con noi gli spazi social, ma a ben guardare: cosa sappiamo davvero di chi sta dall’altra parte della tastiera? .
Amico/a è un termine spesso super inflazionato. E’ indubbiamente vero che possiamo entrare in una buona sintonia con gli amici “conosciuti” attraverso i social, possiamo scambiare pareri e confrontarci.
Ma i momenti condivisi nella vita reale hanno un sapore differente, possono essere arricchiti dal contatto fisico, dalla mimica facciale, dal suono della voce.
Momenti concreti che non possono essere sostituiti dagli smile che usiamo sui social o nelle varie app che scarichiamo sui cellulari. Un : “come stai “ ? detto a voce è un po’ diverso dalla “faccina” pensierosa inviata in un nano secondo.
Gli amici hanno bisogno di tempo, non di fretta ma di costruttiva lentezza per creare e consolidare relazioni che non bisogna dare per assunte.
Il tempo che si dedica agli amici non è mai tempo sprecato ma un tempo di qualità attraverso cui si cresce e si fa crescere oltre che i sentimenti di stima e di affetto, anche a livello interiore, le persone che fanno parte di questo tempo.
Gli amici inoltre hanno anche bisogno di sentirsi chiedere scusa quando per mille svariati motivi non ci si è intesi, ma soprattutto hanno bisogno di sentirsi dire : “mi dispiace” quando non siamo riusciti ad arrivare loro correttamente e magari li abbiamo feriti con un’uscita poco felice, con una parola di troppo, con un momento di distrazione in più.
Un patrimonio quello dell’amicizia che nasce per caso, che ci accompagna nel tempo, che ci tende la mano quando abbiamo bisogno ma che richiede cura, impegno e disponibilità.
Gli italiani la ritengono il bene più prezioso, un bene che va tutelato perché oltre a migliorare noi migliora il contesto sociale in cui viviamo. Un caldo abbraccio nei momenti in cui il freddo sembra piombare addosso senza preavviso, i colori nei giorni grigi, il fragore delle risate che riempie i momenti di malinconia, ma anche la bella scoperta di trovare una mano che afferra la nostra e che troveremo sempre se non la lasceremo andare alla prima difficoltà incontrata e non chiarita.
***Abbiamo stipulato un accordo con le autrici del blog scrignodipandora.altervista.org per la libera ridiffusione di alcuni loro articoli. Il pezzo originale di Anna Lisa Minutillo è pubblicato qui: scrignodipandora.altervista.org
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