Democrazia sempre più lontana

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Di Sergio Ragaini

Due notizie, entrambi recenti, sicuramente mettono in allarme, in questi giorni, coloro che credono nella democrazia. La prima è la “secretazione” dei verbali del Comitato tecnico Scientifico, cosa che non permette ai cittadini nemmeno di sapere i motivi per cui sono stati segregati in casa per settimane, e la seconda una proposta di legge che metterebbe addirittura in discussione la possibilità di discutere cure sanitarie proposte, non solo nel caso di COVID-19. Entrambe queste proposte sono un atto di negazione della democrazia. In caso le proposte di legge vengano approvate, la deriva dittatoriale prenderebbe forme preoccupanti, e forse davvero irreversibili.

Sono trascorse meno di 24 ore dalla grandissima notizia di una sanzione COVID-19, sanzione respinta dal Giudice di Pace di Frosinone, Emilio Manganiello, per “Illegittimità dello Stato di Emergenza”, che mi arriva una notizia davvero triste. Una proposta di legge, presentata da tre esponenti del Movimento 5 Stelle. Una proposta che, se approvata, e trasformata in legge, potrebbe davvero significare la fine della democrazia in Italia. Infatti, verrebbe quasi definitivamente meno quell’Articolo 21 della Costituzione, in base al quale a tutti è dato esprimere la propria opinione.

Andiamo però per gradi, facendo precedere questa notizia da un’altra. Come ben sappiamo, il TAR del Lazio, con una sentenza del 14 luglio 2020, aveva concesso il rilascio dei verbali del Comitato Tecnico Scientifico.

Questo organismo, che qualcuno chiama anche con la sigla CTS, o anche con il nome inglese di “Task Force”, è il responsabile del fatto che, per settimane e settimane, i cittadini siano rimasti chiusi in casa. Il tutto è stato affidato a dei decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri (i famosi, o per qualcuno famigerati, DPCM): tuttavia, alla base di tutto, ci sono loro, questi “uomini non mascherati”(infatti i loro volti sono noti), i quali hanno, per settimane e settimane, sentenziato quello che le persone dovevano fare. E subito Conte eseguiva, con un DPCM, che obbligava le persone a restrizioni, fino all’obbligo di stare in casa.

Dell’illegittimità di questi DPCM ho già parlato, e la sentenza del Giudice di Pace di Frosinone conferma quello che già affermavo, andando addirittura a dichiarare l’illegittimità dello Stato di Emergenza.

Comunque, è proprio da questo CTS che voglio partire: le sue decisioni sono state prese in base a delle motivazioni ben precise, a delle analisi dei dati, a delle specifiche valutazioni.

Noi sappiamo solo il “che cosa” è stato deciso: o, meglio, l’abbiamo subito su di noi per settimane e settimane: esattamente dall’11 marzo, data dell’entrata in vigore del Decreto “Il resto a Casa”, fino al 3 maggio alle 24. Di fatto, però, dal 4 maggio al 18 maggio le misure restrittive sono state solo un pochino “ammorbidite”, mantenendo però in vigore il divieto di uscire dai Comuni di residenza, e dal 18 maggio al 2 giugno alle 24, invece, è stato mantenuto il divieto di spostamento al di fuori della propria regione. Facendo quindi i conti, le restrizioni sono complessivamente durate 83 giorni. Tenuto conto che, di fatto, la “chiusura della Lombardia” è iniziata il giorno 8 marzo, possiamo quindi fissare a 86 i giorni complessivi in cui sono state in vigore limitazioni di spostamento in Italia. Quindi quasi 3 mesi.

Questo è quanto è accaduto. I motivi per cui questo è stato deciso non si sanno. Compresi quali siano stati i dati su cui questi “esperti”, o presunti tali, si siano basati per decidere tutto ciò, e per operare (o, meglio, portare Conte ad operare con i suoi DPCM).

Per questo motivo il TAR del Lazio, come già dicevo, il giorno 14 luglio, aveva emesso una sentenza in base alla quale rendeva pubblici i verbali del CTS. La data in cui questo sarebbe dovuto avvenire era il 12 agosto.

Tuttavia, il Governo non c’è stato: di conseguenza, pochi giorni dopo, ha impugnato la sentenza presso il Consiglio di Stato. Questo, in tempi davvero sorprendentemente brevi (così brevi che appare davvero strano trovarli nella Repubblica Italiana!) il 31 luglio ha deciso che, “in via cautelativa”, i verbali dovessero essere mantenuti segreti. Riservandosi di decidere in maniera definitiva nella Camera di Consiglio che si terrà il 10 settembre.

Non so cosa accadrà in quell’occasione: sicuramente, il Consiglio di Stato è fortemente legato al mondo politico. In questo, quindi, persone come l’Avvocato Edoardo Polacco sono fortemente pessimiste sulla possibilità che quei verbali saranno mai messi a disposizione dei cittadini.

Quello su cui voglio ora discutere, tuttavia, non è questo fatto, su cui la macchina legislativa farà a breve il suo corso, bensì sul fatto che, purtroppo, questo viola totalmente la Democrazia.

Ci possiamo basare qui sulla stessa parola “Democrazia”. Questa deriva da due parole greche: “Demos” e “Ktaros”, che vogliono assieme dire: “Potere al Popolo”. In qualche modo, quindi, la Democrazia è una forma di governo in cui il Popolo è sovrano.

Ovviamente, essendoci in Italia diverse decine di milioni di cittadini, il Popolo elegge suoi rappresentanti, che agiscono però “In loro nome”.

Anche la Costituzione Italiana, nell’Articolo 1, afferma che “la sovranità appartiene al Popolo, che lo esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”. Poter eleggere i propri rappresentanti, quindi, non è altro che un’estensione della sovranità popolare.

Agire “in nome del Popolo” significa , comunque,che il Popolo, in ogni momento, può controllare quello che i suoi “rappresentanti” fanno ed elaborano. E, in ogni momento, chiedere conto delle loro azioni.

Non a caso, Thomas Jefferson, in una sua famosa frase, affermava che: “Quando è il Popolo ad avere paura del Governo, c’è dittatura; quando è il Governo ad avere paura del Popolo, c’è libertà”.

In questo caso, io vedo questo “avere paura” come “essere controllati”. In qualche modo, in una Democrazia, è quindi il Popolo che controlla il Governo, e chiede conto del suo operato. In una dittatura, invece, è il Governo che controlla il Popolo, e chiede conto del suo operato.

Durante il lockdown questo è apparso molto bene: le forze dell’ordine, che dovrebbero essere al servizio dei cittadini, diventavano invece alla stregua di “Bravi di Don Rodrigo”, che spadroneggiavano, diventando il “braccio armato” dell’ingiustizia e della persecuzione ai danni delle persone.

E ora il tutto prosegue, con mezzi e modalità fuori da ogni democrazia. In alcuni Comuni i parchi pubblici sono stati riaperti solo a giugno, ad esempio, privando le persone di spazi verdi. Alcuni negozi sono stati chiusi per giorni perché i clienti non indossavano la mascherina (la cui efficacia non è assolutamente dimostrata, ma i cui possibili danni sono arcinoti!)… e la lista continua, compresa la “caccia alle streghe” al positivo, che magari non ha assolutamente nulla, con improbabili misurazioni termiche ogni volta che ci si reca in qualche posto pubblico o a qualche pubblica manifestazione.

Tutto questo è nell’ottica della “paura del governo da parte del popolo”. Un governo che, in nome di una presunta sicurezza sanitaria (ora inutile, visto che anche autorevoli esperti come il Prof. Zangrillo, hanno detto che non esiste più alcun pericolo), sta negando i valori della democrazia.

E quanto sta accadendo con i verbali del CTS conferma pienamente tutto ciò: questo comitato ha preso, e potrebbe prendere ancora, visto che siamo, in maniera del tutto illegittima, ancora in Stato di Emergenza, decisioni che potrebbero limitare la nostra libertà, senza che noi siamo tenuti a conoscerne i motivi: dovremmo, invece, obbedire ciecamente ai loro dettami per pura azione fideistica, ai DPCM di Conte. Questo è estremamente lontano da qualsiasi forma di democrazia, e, utilizzando le definizioni date in precedenza, è proprio nell’ottica della “dolce dittatura”, parola utilizzata dall’amica Emilia Urso Anfuso. Anche perché, come ben possiamo vedere, tutto ciàò ha un precedente: gli “Stati Generali” tenutisi qualche settimana fa a Villa Pamphili a Roma, a totali porte chiuse e a telecamere spente, quindi in tutta segretezza. E la storia si ripete.

Tuttavia, è di questi giorni una notizia, che potrebbe essere ancora più grave. Ne parlava in un suo video l’Avvocato Lillo Musso, fratello di quel Dario Musso il quale, durante il lockdown, è stato “condannato” al Trattamento sanitario Obbligatorio, soltanto per essere passato per le vie del suo paese con un megafono, dicendo che… la pandemia non esisteva. E se questi non sono abusi…

la notizia è… una proposta di legge. Sin qui niente di terribile: in fondo, di proposte di legge ci ne sono state, e ce ne sono, tante!

Il problema è “cosa” è stato proposto. E quello che è stato proposto potrebbe davvero minare definitivamente i presupposti democratici. Infatti, è stata proposta nientemeno che una modifica del Codice Penale. Sin qui ancora nulla di terribile: in fondo alcuni reati vengono spesso “depenalizzati”, quindi escono dal Codice Penale. In questo caso, però se ne vogliono fare entrare di nuovi. E quello che si vuole fare entrare fa rimanere a bocca aperta.

Infatti i reati che si vogliono aggiungere sono: “Istigazione alla rinuncia o al rifiuto di trattamenti sanitari”, “Isolamento sociale o affettivo” e “Istigazione a disobbedire alla legge elettorale”.

La proposta, che appare davvero qualcosa di inimmaginabile, viene da tre esponenti del Movimento 5 Stelle, tutte e tre donne: Jessica Costanzo, Elisa Siragusa e Virginia Villani.

Cercando di capire cosa questo significhi, c’è davvero da rimanere allibiti e senza parole. Partiamo, quindi, dal primo dei reati la cui introduzione è stata proposta, l’istigazione alla rinuncia o al rifiuto di trattamenti sanitari. L’articolo 32 della Costituzione sancisce, ricordiamolo, il diritto alla libertà di cura. E ricordiamo anche che il citato articolo 21 sancisce la libertà di opinione.

Questa proposta va a cancellare tutto questo. Andando ancora oltre. Infatti, addirittura, cerca di punire la sola “idea” di proporre cure alternative a quelle ufficiali. In pratica, se ad esempio ad una persona viene dato un trattamentro con statine, nota categoria di farmaci ipolipemizzanti (che quindi abbassano il colesterolo),  e dai numerosi effetti collaterali, il solo consigliare di stare attenti ad assumere trattamenti di questo tipo, e di cercare altri pareri, apparirebbe come un reato. Anche fare degli eventuali video che ne sconsiglino l’uso lo sarebbe. Visto poi che qui non si parla di “trattamenti sanitari COVID-19, bensì di “trattamenti sanitari” e basta, viene automatico che, se questa proposta diventasse legge, esisterebbe una sola medicina, quella di Stato, e tutte le altre sarebbero d’ufficio abolite. Una cosa simile preluderebbe quasi a rendere obbligatorio “qualsiasi” trattamento sanitario, e a rendere indiscutibile la sua applicazione. Insomma: gli operatori olistici, che propongono “alternative”, e non solo “trattamenti paralleli”, anche se medici (quindi perfettamente in regola col poterli proporre anche come alternativa!), rischierebbero di trovarsi sotto processo per questo, che a tutti gli effetti diverrebbe un reato.

Nella situazione attuale, invece, anche l’affermare che “la mascherina fa male” o dire che “non serve metterla in un determinato posto” sarebbe ascrivibile ad un reato di questo tipo. Infatti, come anche il Dottor Luca Speciani ricordava a Milano, il 25 luglio, la mascherina è un trattamento sanitario. Di consegfuenza, rifiutarla, o consigliare di rifiutarla, ricadrebbe in questo reato. E così per tutte le disposizioni del citato CTS, opporsi alle quali sarebbe parimenti reato.

Il reato di “istigazione a disobbedire alla legge elettorale” fa davvero rimanere interdetti. Infatti, cosa vuole dire una simile cosa? Vorrebbe dire che dire che “l’attuale legge elettorale è sbagliata” diverrebbe un reato? Vorrebbe dire che decidere che “occorre cambiare legge elettorale” diverrebbe un reato? Vorrebbe dire che mettere in discussione la legittimità di un senatore o di un deputato sarebbe reato, o addirittura che solo il parlarne male lo sarebbe?

Tutte queste possibilità potrebbero purtroppo prendere forma: infatti, un attacco eventuale ad un deputato o a un senatore potrebbe essere visto come “!istigazione a disobbedire alla legge elettorale” che ne ha permessa l’elezione. Insomma;: non si potrebbe più criticare nessun parlamentare, altrimenti si “istiga a disobbedire alla legge elettorale”. E nemmeno cercare di cambiarla sarebbe più possibile. Quindi, con questa legge i parlamentari “blinderebbero” la loro presenza in Parlamento, diventando di fatto intoccabili, e nessuno potrebbe fare nulla contro di loro.

Insomma: questo è il primo passo per la vera dittatura: un parlamento che si autoprotegge da qualsiasi attacco, e blinda la Legge Elettorale, in maniera che nessuno possa mettere in discussione il suo operato, e nemmeno provare a farlo.

Il terzo reato proposto, quello di “isolamento sociale o affettivo”, è molto ambiguo. In epoca COVID-19 potrebbe, però, avere un significato quasi opposto: vale a dire opporsi all’isolamento o al distanziamento. Quindi, apparentemente, questo reato pare difendere i deboli e gli oppressi, mentre in realtà potrebbe essere ribaltato per giudicare reato l’opporsi al distanziamento sociale o all’isolamento di persone magari solo “presunte positive al COVID-19”.

Le persone cambiano, e, come dico spesso io, ci sono forze politiche che, quando sono “contro”, sono in un  modo, mentre quando sono al potere divengono completamente diverse.

Questo Movimento “a 5 stelle”, anni fa, si batteva contro la somministrazione di psicofarmaci ai bambini. Ricordo un video di Beppe Grillo, il quale attaccava duramente anche solo l’idea di somministrare Ritalin a bambini iperattivi. Oggi, questo movimento appare voler perseguire chi i trattamenti li rifiuta, e chi invita a farlo. Di conseguenza, se questa proposta diverrà Legge, essere un “No Vax” e invitare a non vaccinarsi, magari proprio contro il COVID-19, sarà un reato penale.

Le persone cambiano, purtroppo, e qui molto in peggio!

Concludendo, e gettando una panoramica sulla situazione, ci sono oggi molti movimenti che si oppongono a tutto questo. E sono già in corso azioni per impugnare decisioni quali l’Emergenza Sanitaria. Purtroppo, però, queste azioni hanno i tempi lenti della democrazia.

Il Governo, sfortunatamente, ha preso i “tempi e i ritmi veloci della dittatura”, che permettono di volare. E resi ancora più veloci dal fatto di essere in “Stato di Eccezione”, cosa che gli permette una ancor maggiore libertà di movimento. E così va avanti, come un treno ad alta velocità. Un treno che, avanzando, ci allontana sempre di più dalla democrazia.

Ora siamo in agosto: un periodo pericoloso, da questo punto di vista. Infatti, da parte delle persone l’attenzione va diminuendo. Di conseguenza, il governo avrà possibilità di viaggiare, quasi a nostra insaputa (in fondo, come detto, la segretezza va di moda!) su progetti di legge come quelli evidenziati. Facendoci trovare, forse, a settembre, delle sorprese non gradevoli.

Occorre anche per chi si oppone a tutto questo, e vuole la democrazia, cominciare a prendere altri ritmi. Altrimenti, di questo passo, ci verranno messi altri “bavagli”, oltre alle mascherine. E, allora, tornare indietro sarà davvero difficile. Quanto sta accadendo ora potrebbe essere solo l’inizio!

Riferimenti:

La notizia del ricorso del Governo al Consiglio di Stato contro la sentenza del TAR, relativa al rendere pubblici i verbali del CTS, si trova su diversi giornali. Ad esempio su:
https://www.repubblica.it/cronaca/2020/07/30/news/coronavirus_i_verbali_degli_esperti_e_battaglia_sul_segreto-263250508/

Sulle eventuali motivazioni che potrebbero avere portato Conte al ricorso al Consiglio di Stato si può andare su:

Riguardo alle proposte di legge di cui parlavo nell’articolo se ne parla su:
https://www.ilgazzettinovesuviano.com/2020/08/02/arriva-il-reato-di-istigazione-alla-rinuncia-o-al-rifiuto-dei-trattamenti-sanitari/?fbclid=IwAR1eT1aOaqf0pbM0VDV46WjW9kV6mJTJygpz-JHSgDobS2O_Bu2dRPcwNCE

Sul Sito della Camera dei deputati, all’indirizzo:

https://www.camera.it/leg18/126?tab=2&leg=18&idDocumento=2592&sede&tipo&fbclid=IwAR26SWF5TNwQ0fNH-TwBPtu5yN0w61jrcf_pAxh0RQ1pGQeuNuwq1hc-Txs

si trova il testo della proposta

Come dicevo nell’articolo, l’avvocato Lillo Musso ha parlato di questo in un suo video. Lo si può trovare all’indirizzo:https://www.youtube.com/watch?v=Z-kIsqCPHHw&feature=share&fbclid=IwAR3IXyyDtXNpGWqUgGbhrUVTv7B8QVFiQFQLv0g43XkrKx37jFkGGMnKqoA

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