La lampada cattura insetti…

lampada zanzare

Di Nicola Girau

A casa mia è entrata una di quelle lampade folgora insetti, la parte più sadica di me ne ha sempre voluta una. Non ho zanzariere, quindi a casa mia mosche e zanzare fanno un po’ come cazzo gli pare a meno che non rimanga blindato.

Cosa praticamente impossibile per un fumatore con quattro gatti il cui principale divertimento è:
-“aprimi voglio uscire”
“ho cambiato idea voglio rientrare”
“stavo scherzando voglio stare fuori”
“adesso voglio uscire io”
“adesso vogliamo rientrare in due”
“non è vero! Uno dentro uno fuori. E zampettiamo entrambi sul vetro per passare dall’altra parte!”…

Una condanna…Tienile le porte finestre chiuse, con quattro piaghe del genere…
Quindi lampada folgorante e tutto aperto.

L’ho attaccata, ho creato il buio assoluto per indurle maggiormente in tentazione e sono qui che aspetto.

Paziente. Immobile.

Sono seduto al buio da due ore come un coglione mentre fisso sta cazzo di sedia elettrica per insetti in perfetto silenzio,  solo per avere il morboso piacere di sentirla sfrigolare quando ne sta friggendo una, maledetta bastarda che hai osato entrare in casa mia sfidando la sorte.

Non è vero che ha beccato mezzo moscerino anziano stanco di vivere, una zanzara suicida, una moschina cieca che passava di lì per caso…

Niente. Intonsa. Il nulla più totale, i gatti mi guardano nel buio come fossi un idiota e hanno ragione.

Ma io non demordo.
E non voglio una semplice zanzara, io voglio una mosca.
C’è più sostanza da folgorare.
Io non mollo.
Anche per orgoglio…

Ho il netto presentimento che se accendessi la luce troverei mosche e zanzare a godersi un rave party organizzato dentro casa mia, e non mi resterebbe altro che ricorrere alla vecchia fidata paletta rossa con cui ne ho sterminate tante, accompagnandole al creatore con frasi alla Clint Eastwood tipo “dì le tue preghiere”…o “non vedrai la luce del sole domani”.

Alle due e mezza di notte. No, non accenderò mai la luce.
Dai che adesso ne folgora una, me lo sento…

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Gli Scomunicati è una testata giornalistica fondata nel 2006 dalla giornalista Emilia Urso Anfuso, totalmente autofinanziata. Non riceve proventi pubblici.

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