Rubrica a cura dell’avvocato Carlo Boetti Villanis-Audifredi
La gestione della successione ereditaria può risultare complessa, soprattutto quando si entra nel merito della comunione ereditaria e della relativa divisione dei beni tra gli eredi. Questo processo implica non solo l’individuazione della quota spettante a ciascun coerede, ma anche l’eventuale procedura necessaria per procedere alla divisione materiale dei beni.
In questo articolo, si approfondiranno i concetti principali della comunione ereditaria e come avviene la divisione dei beni, evidenziando il ruolo del Tribunale in caso di divisione giudiziale.
Lo Studio Legale Boetti Villanis-Audifredi declina ogni responsabilità per un utilizzo improprio delle informazioni qui riportate da parte di eventuali fruitori privi della necessaria consapevolezza e competenza tecnica.
Comunione ereditaria: accordi e divisione
La comunione ereditaria si verifica quando il patrimonio di un defunto viene trasmesso agli eredi, i quali acquisiscono diritti sui beni in modo “pro indiviso”. In altre parole, ciascun erede non diventa proprietario esclusivo di uno specifico bene, ma ne detiene una quota condivisa con gli altri eredi. Questa situazione è simile a quella di una comproprietà, dove il diritto di ciascuno si estende a tutti i beni inclusi nell’eredità.
Nel caso della successione testamentaria, il defunto potrebbe decidere di lasciare i beni indivisi tra gli eredi, senza specificare quale bene debba appartenere a ciascun coerede, e ciò si determina in ogni caso nell’eventualità della successione legittima. In tale scenario, è necessario trovare un accordo tra gli eredi per la gestione dei beni in comunione, stabilendo chi e in che misura avrà diritto di usare i beni e di partecipare alle decisioni sulla loro amministrazione. Ogni coerede dovrà contribuire proporzionalmente ai costi di gestione ordinaria e straordinaria. Se non si raggiunge un accordo, la divisione ereditaria diventa necessaria per assegnare a ciascun erede la proprietà esclusiva di uno o più beni, in modo che possa disporne liberamente.
In caso di disaccordo sulla amministrazione e gestione dei beni in comune, si potrà nominare, o far nominare dal Tribunale un amministratore che opererà, più o meno, con le stesse funzioni di un amministratore di condominio; se neppure con l’amministratore si riesce a gestire la comunione ereditaria, oppure se si desidera procedere alla divisione, si potrà procedere come segue.
Divisione dei beni: come funziona la procedura
La divisione ereditaria può avvenire in due modalità principali: stragiudizialmente o giudizialmente.
- Divisione stragiudiziale: se gli eredi riescono a trovare un accordo sulla divisione, la procedura può essere completata in modo amichevole, senza necessità di ricorrere al Tribunale; naturalmente per i beni immobili la divisione dovrà essere oggetto di un atto notarile.
- Divisione giudiziale: qualora non si raggiunga un’intesa, la divisione dovrà essere effettuata tramite un’azione legale.
In entrambi i casi, è fondamentale prima determinare il valore complessivo dei beni in comunione e il valore della quota ereditaria spettante a ciascun coerede. Questo richiede un’accurata valutazione dei beni, che potrebbe necessitare l’intervento di consulenti qualificati.
Prima di intraprendere la via legale, è obbligatorio tentare una mediaconciliazione. Questo processo, che avviene davanti a un ente accreditato, permette di cercare una soluzione amichevole tra le parti e, se riuscito, offre anche vantaggi fiscali. Se il tentativo di mediazione fallisce, si può procedere con la divisione ereditaria in Tribunale.
Nel caso di divisione giudiziale, i beni saranno assegnati a ciascun coerede attraverso la creazione di “lotti” di valore corrispondente alla quota ereditaria spettante. Se i beni non sono divisibili in natura, il Tribunale può disporne la vendita all’asta, distribuendo il ricavato tra gli eredi in proporzione alle rispettive quote.
Ruolo del Tribunale nella divisione giudiziale
L’azione di divisione giudiziale si propone al Tribunale competente e prevede la nomina da parte del Giudice di un consulente tecnico che si occupa della valutazione dei beni e della creazione dei varii lotti, ognuno corrispondente al valore della quota di ciascun erede. Nella divisione il Giudice tiene conto delle richieste degli eredi e delle motivazioni di ciascuno, con l’obiettivo di garantire che la divisione rispetti il più possibile le aspettative e i diritti di tutti i coeredi.
Nel caso in cui i beni siano indivisibili fisicamente, i beni saranno oggetto di una vendita/asta giudiziaria. Il ricavato sarà quindi suddiviso tra gli eredi in proporzione alle rispettive quote ereditarie.
La comunione ereditaria e la successiva divisione dei beni rappresentano processi che richiedono attenzione e competenza legale. Quando gli eredi non riescono a trovare un accordo, la procedura può diventare complessa, ma esistono soluzioni legali per risolvere le controversie e giungere alla divisione dei beni. Per chi necessiti di assistenza nella divisione ereditaria, lo Studio Legale Boetti Villanis-Audifredi offre consulenza specializzata e supporto in ogni fase del processo.
È possibile contattare lo Studio per fissare un appuntamento e ottenere il supporto legale nella gestione delle successioni ereditarie.
***Abbiamo stretto con l’autore un accordo per la divulgazione di questi approfondimenti. L’articolo originale è pubblicato sul sito dello Studio Boetti Villanis-Audifredi al seguente link: https://www.boetti-villanis.it/successione/comunione-ereditaria-divisione-beni/
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