Anno nuovo, vita nuova?

Anno nuovo, vita nuova?

Rubrica a cura del dottor Claudio Rao

I dodici rintocchi della mezzanotte, il brindisi, un nuovo calendario che sostituisce il vecchio. Una notte in cui tutto cambia. O forse no.

Le nostre preoccupazioni, le nostre gioie, i nostri dubbi e le nostre problematiche restano le stesse dal 31 dicembre al 1° gennaio di ogni anno. Tuttavia, il passaggio da un anno all’altro riveste un valore fortemente simbolico.Le nostre vite sono cadenzate da ritmi ed alternanze. Ne abbiamo bisogno: la notte che succede al giorno, l’alternarsi delle stagioni, la ciclicità che accompagna la nostra crescita e la nostra storia. Il passaggio al nuovo anno poi, ci inscrive in una dinamica universale e ci invita all’umiltà. Ma insieme, sottolinea la nostra appartenenza ad una comunità di otto miliardi di persone. 

Il 31 dicembre è un paletto importante nella clessidra del tempo. Ci offre l’opportunità di dirci che – se nell’anno precedente eravamo come non volevamo – dal 1° di gennaio riusciremo ad essere come vorremmo e, comunque, diversi. Come se il cambiamento di calendario ci concedesse di acquisire il controllo del tempo stabilendo un prima e un dopo.

Per incominciare sarà necessario effettuare una scelta oculata, ragionevole, realizzabile. E – premessa indispensabile – stabilire un bilancio… anche implicito. Autorizzandoci a non essere più come siamo, a non aver più voglia di fare ciò che facciamo. Insomma, ad aprirci al cambiamento. Come se l’alba del primo gennaio segnasse una rinascita, una nuova vita.

Incominciare un nuovo anno significa voler finalmente guardare davanti a noi, distogliendo l’attenzione dal retrovisore. Iniziare un nuovo anno è concedersi un alito d’eternità.

Tutti noi porfessionisti nell’aiuto alla persona, abbiamo potuto verificarlo nei nostri consultanti. Come da genitori lo vediamo nei nostri figli e da nonni nei nostri nipoti. Come gli insegnanti lo percepiscono nei propri allievi.

Ciascuno di noi, in cuor suo, desidera girare qualche pagina, chiudere alcuni cassetti, seppellire definitivamente alcune cose. Tutte cose che un nuovo anno ci offre la possibilità di fare, riaprendo le porte alla speranza.

Un felice 2025, più consapevole e sereno per tutti.

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Gli Scomunicati è una testata giornalistica fondata nel 2006 dalla giornalista Emilia Urso Anfuso, totalmente autofinanziata. Non riceve proventi pubblici.

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