La realtà virtuale nei padiglioni di salute mentale: la ASL RM1 guarda al futuro

La realtà virtuale nei padiglioni di salute mentale: la ASL RM1 guarda al futuro

Di Roberta Mochi

Si è tenuto nella mattina di martedì 10 dicembre presso le Corsie Sistine di Borgo Santo Spirito il convegno “La Realtà virtuale nei Dipartimenti di Salute Mentale italiani”, dedicato alla formazione ECM di Medici Chirurghi specialisti in Psichiatria e Neuropsichiatria infantile, Psicologi e TeRP.

L’evento si inserisce nel percorso, ormai tracciato da tempo, che collega la salute mentale con la realtà virtuale, divenuta ormai un’importante alleata per il trattamento clinico di fobie, disturbi e psicosi.

Inizialmente pensata per curare semplici fobie, come l’agorafobia, le vertigini, i disturbi da stress o altri stati di ansia, la realtà virtuale e la realtà aumentata si stanno rivelando estremamente utili non solo per le altre fasi del trattamento, come la diagnosi e la valutazione, ma anche come supporto per la riabilitazione psichiatrica e cognitiva.

D’altronde la grande offerta di software dedicati permette un approccio ampio a disturbi, psicosi e condizioni psichiche. È possibile ad esempio utilizzare programmi che aiutano i ragazzi nella condizione dello spettro autistico a gestire l’inaspettato e le situazioni sociali come, ad esempio, vestirsi, fare la spesa, stare in gruppo.

Ma esistono anche altri programmi che aiutano a superare le varie paure tramite simulazioni accurate, dedicate all’agorafobia, alle vertigini e a tante altre ancora.

La ASL Roma 1 è stata buon profeta, acquistando i primi device di realtà virtuale già nel novembre del 2023: questi visori sono ormai in dotazione al Dipartimento di Salute Mentale che li ha distribuiti fra i presidi sanitari dedicati, come ad esempio il PIPSM di via Francesco de Sanctis dove sono utilizzati per la valutazione degli aspetti neuro-cognitivi di ragazzi nello spettro autistico fra i 14 ed i 25 anni.

Il convegno odierno, che ha carattere nazionale, ribadisce con forza la strada tracciata dalla ASL Roma 1, come sottolineato dal Commissario Straordinario Giuseppe Quintavalle, presente alle Corsie Sistine per i saluti istituzionali.

«Il nostro obiettivo primario come azienda è migliorare la presa in carico dei pazienti, e la realtà virtuale si sta affermando come un ausilio utilissimo per i problemi di salute mentale, che in questo momento storico stanno finalmente acquisendo una priorità maggiore rispetto al passato.

Bisogna soltanto lodare il lavoro del Dipartimento di Salute Mentale e del Dott. Ducci, un condottiero in questa battaglia: è uno dei servizi che più si sta orientando al futuro anche grazie all’implementazione di queste e altre tecnologie, come la tele-medicina. 

D’altra parte noi dobbiamo utilizzare tutto il meglio che il digitale e la tecnologia ci offre: siamo all’alba di una nuova era nel trattamento dei disturbi di salute mentale e l’inserimento di questi strumenti nei nostri percorsi diagnostico-terapeutici si affianca al grande lavoro che stiamo facendo sui territori per ottimizzare le risorse, dimezzare i tempi e facilitare l’accesso alle cure per tutti i nostri pazienti».

Alle parole di Quintavalle fanno eco quelle di Giuseppe DucciDirettore del Dipartimento di Salute Mentale della ASL Roma 1:

«La realtà virtuale è un campo di enormi possibilità per la salute mentale ed un grande alleato per il percorso di cura grazie a dei software pensati per affrontare disturbi specifici, utili anche nella fase di diagnosi.

Ormai non possiamo prescindere da una conoscenza il più approfondita possibile dei disturbi cognitivi e dello sviluppo, e gli strumenti che ci offre la realtà virtuale si stanno rivelando sempre più importanti.

Grazie alla realtà virtuale possiamo fornire diagnosi più accurate, veloci e precise, ma allo stesso tempo elaborare un miglior percorso di cura, servendoci di rappresentazioni talmente accurate che immergono il paziente in un’esperienza che sembra reale.

Tramite queste simulazioni, noi riusciamo ad individuare in maniera più precisa disturbi e psicosi, raggiungendo una platea di utenti più ampia rispetto a prima, come ad esempio i pazienti con disturbi del comportamento alimentare o dipendenze.

Io credo che non dobbiamo perdere questo treno, da parte nostra l’impegno è costante per implementare la realtà virtuale nei servizi della ASL Roma 1, ma stiamo cercando di creare un network e una rete di lavoro anche con altre aziende sanitarie, per condividere approcci, strumenti e conoscenze. È una sfida impegnativa ma non possiamo fare a meno di raccoglierla» 

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