Elezioni USA: ha vinto Elon Musk

Elezioni USA: ha vinto Elon Musk

Editoriale del direttore responsabile Emilia Urso Anfuso

Siamo reduci, chi più chi meno, della lunga maratona elettorale statunitense che, considerando i differenti fusi orari, ha costretto noi europei a una lunga e travagliata veglia.

Alcuni hanno seguito le dirette su reti nazionali, altri – come me – hanno fatto “zapping” tra canali italiani, americani e stampa nazionale ed estera, per leggere tra le righe dei racconti spesso più propagandistici che reali. E’ il sistema, bellezze…

A conti fatti, a chi in queste ore mi chiede cosa ne penso delle elezioni USA rispondo: ha vinto Elon Musk, il massimo sostenitore del Tycoon già 45mo presidente USA, ora 47mo.

La sua campagna di sostegno a Donald Trump sarà ricordata negli annali della storia mondiale. Milioni di dollari erogati, a campione e tramite sorteggio, ai sostenitori di Trump.

X – già Twitter – il social network di cui Musk è proprietario, usato come piattaforma di diffusione – h 24 – della campagna elettorale.

Musk è un genio e questo si sa, ma è geniale persino nel vincere le elezioni presidenziali USA senza prendere la responsabilità e i rischi di esserlo davvero. D’altronde, cos’altro potrebbe desiderare di fare l’uomo più ricco del mondo, che quest’anno ha superato tutti gli altri (pochi) veri ricchi con un patrimonio pari a 251 miliardi di dollari?

Non certo di mettersi a dirigere e gestire uno dei territori del pianeta Terra meno gestibili e vivibili. Sarà piuttosto interessato a fare da “spalla” al presidente USA, ammesso che ne abbia voglia…

Musk ha tutte le carte in regola per governare e non solo gli USA: a parte gli ingenti capitali di cui è proprietario, ha le mani sui settori più sensibili: il web, lo sviluppo tecnologico applicato a tutto ciò che ci circonda, l’astronautica, la piattaforma social giusta per comunicare “democraticamente”, almeno secondo quanto continua a dichiarare.

E Trump? Suvvia, da sempre dietro ai grandi personaggi pubblici si celano quelli che ne muovono i fili. Meglio un Trump sostenuto da Elon Musk che una Kamala Harris alle cui spalle vediamo l’ombra dei Clinton, dei Biden e degli Obama.

Dobbiamo però riflettere su quali saranno le conseguenze della vittoria di Trump non tanto sul territorio e sulla politica statunitensi, quanto sui paesi occidentali alleati – come l’Italia – ma anche sul versante orientale. Di questo potremo prenderne atto solo vivendo.

Nel discorso di Trump subito dopo l’elezione, il neo eletto presidente ha dichiarato: “A star is born today, Elon” cioè “Oggi è nata una stella, Elon (Musk).

Conclusioni

Concludo con una riflessione: se c’è penuria di candidati, non si può far altro che scegliere tra i soliti in lizza.

Considerando come i “democratici” della legislazione statunitense precedente hanno portato avanti, fin dalle prime ore dopo l’insediamento di Biden nel ruolo di presidente, la loro azione politica, con qualche bel bombardamento in ordine sparso, forse per “festeggiare” la vittoria, alla fine, meglio Trump sostenuto da Musk, non potendo scegliere diversamente…

Qualcuno ricorda, per caso, gli altri candidati in corsa…?

Buona riflessione a tutti.

***Immagine di copertina: un frame da questo video su YouTube

DONA ORA E GRAZIE PER IL TUO SOSTEGNO: ANCHE 1 EURO PUÒ FARE LA DIFFERENZA PER UN GIORNALISMO INDIPENDENTE E DEONTOLOGICAMENTE SANO

Gli Scomunicati è una testata giornalistica fondata nel 2006 dalla giornalista Emilia Urso Anfuso, totalmente autofinanziata. Non riceve proventi pubblici.

Lascia un commento

Your email address will not be published.