Rubrica a cura del dottor Claudio Rao
Secondo la Guida degli psicologi online¹,«la relazione di coppia è un legame affettivo tra due persone che si basa sull’amore, la fiducia, la condivisione e il sostegno reciproco. È un rapporto intimo e profondo che coinvolge l’intera sfera emotiva e psicologica di entrambi i partner».
In effetti, la vita di una diade « contempla la dipendenza tra due persone indipendenti, dove l’una ha bisogno dell’altra non solo per la soddisfazione dei propri bisogni, ma per crescere attraverso l’esperienza con l’altro ».²
Come sappiamo, la vita di coppia è costellata di cambiamenti e difficoltà che possono mettere a dura prova l’unione della diade. Ci sono dei segni inequivocabili del tramonto definitivo di una storia? Assolutamente sì, e non sono i dubbi amletici interiori o condivisi che ci aiuteranno a rendercene conto. Per quanto sorprendente possa sembrarci, la nostra intuizione può rivestire il ruolo di ottima consigliera suggerendoci ciò che il cuore non è ancora pronto ad accettare. Il fatto stesso di arrivare a porsi la domanda, è già di per se stesso un segnale piuttosto chiaro.
Ma quando finisce una vita di coppia? Secondo « la sociologa Gabriella Turnaturi, quando lei o lui iniziano un viaggio fuori dal “noi” e che prescinde dal “noi” ».³
I segni della fine di una storia
Ci sono dunque alcuni segnali inequivocabili della crisi irreversibile della vita a due. Premesso che la complicità, la fiducia reciproca, la comunicazione ed il rispetto sono i muri maestri della relazione, ne ho enucleati sette, fronte ai quali solo un percorso ad hoc con un professionista specialista nella terapia di coppia potrà probabilmente invertire la rotta.
- La fine connessione emotiva tra i partner. Se non c’è o viene a mancare, le prospettive sono ampiamente compromesse.
- La decadenza della fiducia reciproca. Essa costituisce uno dei pilastri che consente alla coppia una relazione sana ed appagante.
- La compromissione della comunicazione. Se manca o viene a decadere, il segnale di frattura è inconfondibile.
- La mancanza di rispetto. Elemento essenziale in amore come in amicizia, il rispetto recoproco resta un pilastro indispensabile nella vita di una coppia.
- Il / la partner non fa più alcun sforzo. Se, malgrado il nostro impegno, il nostro compagno non fa più nulla per “salvare la coppia”, è ora di mollare gli ormeggi.
- L’evitamento di un partner nei confronti dell’altro. Una strategia per evitare situazioni che creano malessere. Un campanello d’allarme da non ignorare!
- Una differenza incolmabile. Ovvero se vi sono cose che non riusciamo né possiamo più perdonare o sormontare. Il rancore è un terreno sul quale non si può coltivare nulla di buono.
– https://www.guidapsicologi.it/
² U. Galimberti, Nuovo Dizionario di Psicologia Psichiatria Psicoanalisi Neuroscienze, Feltrinelli, 2021, pag. 741.
³ Ibidem, pag. 743.
Le bugie da evitare, le cose da non dire
La sincerità reciproca sempre e comunque è uno dei giuramenti che gli innamorati si fanno da sempre. Ma ci sono cose da non dire, frasi o menzogne da evitare assolutamente sotto pena d’inquinare gravemente la relazione.
Eccone alcune tra le più gravi e insidiose.
- « Riuscirò a cambiarlo/a » è la convinzione alla quale cedono molte coppie, convinte che con la complicità del tempo arriveranno a “migliorare” il proprio partner. Un’illusione animata dalle migliori intenzioni certo, ma fonte di delusioni e frustrazioni. Una convinzione che – negando la realtà – nasce dalla volontà di trasformare l’altro/a nella sua versione idealizzata. Il cambiamento deve nascere dalla volontà e dall’impegno del soggetto e non dalle aspettative del compagno o della compagna.
- « Sto bene » è una delle menzogne più frequenti. Per celare all’altro/a il proprio malessere o per evitare discussioni. Ha il potere di creare una distanza emotiva tra i partners impedendo al compagno di capire ciò che stiamo attraversando; genera frustrazione e allontanamento. Manifestare la propria vulnerabilità al contrario, stimola la connessione emotiva e supporta l’intimità della relazione.
- « Non è grave » ovvero minimizzare il problema. È un’altra forma di menzogna utilizzata per non esporre la propria fragilità o non inquietare l’altro/a. Un atteggiamento che, col tempo, erode l’autostima e squilibria la relazione. Il problema non farà che ingrandirsi, generando rancore ed alimentando liti. In una relazione sana è importante condividere anche i piccoli disagi che possono essere sintomo di frustrazioni più profonde.
- « Meglio non parlarne » ovvero la convinzione che sia meglio ignorare certi argomenti; è un’altra idea esiziale per le coppie. Sperare che sia il tempo a risolvere magicamente i problemi senza affrontarli è un errore, in quanto tale manovra di evitamento aumenta la distanza emotiva tra i partners. La comunicazione è uno dei pilastri della vita di coppia e lasciare che un problema si degradi nel silenzio è la peggiore delle opzioni possibili.
Come ravvivare la fiamma
Ammesso e non concesso che la nostra diade attraversi una crisi e sia ancora scevra dai problemi elencati in apertura (segni della fine) e neppure troppo necrosata da quelle immediatamente precedenti (bugie da evitare), è lecito chiederci come e cosa fare per risalire la china.
Uno dei peggiori nemici delle coppie è la routine. Rassicurante certo, ma capace di spegnere passioni ed entusiasmi. È possibile rinnamorarsi del/la proprio/a partner come avviene nei film o nelle commedie romantiche?
Alcuni terapeuti di coppia spiegano di sì. Una tecnica sarebbe quella di rivivere i bei momenti trascorsi insieme, le avventure condivise, le emozioni unificatrici. Personalmente, nella mia attività di Pedagogista Clinico®, mi sono servito molto artigianalmente di foto, filmati o video postati sui Social dalla diade venuta in studio. Ma vi è la più nota e sperimentata tecnica del “Montage-Awarness Therapy“, che consiste a tornare indietro nel tempo ricordandosi i momenti migliori trascorsi insieme, proprio come in una commedia sentimentale. Questo permetterebbe, secondo gli esperti, di passare da uno stato di disagio o di sofferenza ad un vissuto soggettivo e benefico di benessere.
In particolare, la Montage-Awarness Therapy, prevede di riproporre i momenti migliori della relazione alla coppia in crisi, come se facessero parte di un film. Ricordi capaci di dimostrare la bellezza e l’unicità della propria relazione: il primo appuntamento, il primo bacio, il miglior amplesso, le più belle risate, le più belle vacanze, il primo Natale, un momento che non scorderemo mai, etc.
Insomma, ritrovare col proprio partner, lo stato d’innamoramento che ha sostanziato la scelta di una vita comune.
N.B. Montage-Awarness Therapy significa terapia della consapevolezza attraverso il montaggio. Va da sé che necessita la supervisione di un professionista nella relazione d’aiuto alla persona.
***Gradiremmo coinvolgere attivamente i lettori. Di concerto con il direttore responsabile Emilia Urso Anfuso, il dottor Claudio Rao invita i lettori a suggerire temi che gradirebbero fossero sviluppati per questa rubrica. Chi desidera proporre un tema può scrivere a: claudio.rao@gliscomunicati.it
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