Quanti anni vuoi avere? La longevità è una questione di…cellule – Un convegno a Bologna l’8 settembre per approfondire il tema

Quanti anni vuoi avere? La longevità è una questione di…cellule – Un convegno a Bologna l’8 settembre per approfondire il tema

Di Susanna Messaggio

A Bologna, il grande convegno di epigenetica che cambia il paradigma dell’invecchiamento

Le cellule del nostro corpo si rinnovano a pacchetti: nella pelle ogni 28 giorni, nel fegato ogni 3-500 giorni, nell’intestino ogni 15,9 anni (a parte quelle della parete che vengono sostituite ogni 5 giorni). I globuli rossi durano solo 4 mesi.

Un gruppo di ricercatori svedesi dell’Istituto Karolinska di Stoccolma, guidato da Jonas Frisén, ha dimostrato che la maggior parte delle cellule nel corpo, in media, ha meno di 10 anni.

Ma allora perché l’organismo, nella sua totalità, invecchia?

Non è una “notizia” scritta nel DNA!
Diversi studi si stanno concentrando sul fatto che il processo di invecchiamento è quasi sempre contraddistinto da una perdita lenta e inesorabile di informazioni epigenetiche e questo fenomeno impatta notevolmente sulla longevità.

A Bologna, un grande convegno fa il punto sul nuovo paradigma della medicina e dell’invecchiamento: l’epigenetica.

Dalla cellula alla longevità nell’era dell’Epigenetica
8 settembre 9.00-18.30
Savoia Hotel Regency Bologna

L’invecchiamento (e come rallentarlo)

La vecchiaia può definirsi una malattia, come ci spiega il medico esperto in medicina rigenerativa, personal trainer e nutrizionista Francesco Balducci: il corpo risponde meno prontamente alle sfide ambientali, si diventa fragili.

I primi a invecchiare sono gli ormoni: a 30 anni il decadimento ormonale inizia, lento e progressivo.

Il processo di perdita di informazioni epigenetiche e di invecchiamento fisiologico è peggiorato dall’inquinamento: negli ultimi 70 anni, caratterizzati da inquinamento chimico legato alla produzione industriale, sono state riversate nella biosfera –e nei singoli organismi viventi- migliaia le molecole xenobiotiche, per il momento circa 120.000.

Si tratta di elementi letteralmente nemici della vita, in grado di interferire con i più fini meccanismi biochimici e segnaletici propri di tutti gli organismi viventi.
Non a caso nasce il club di Endocrinologia ambientale, per curarsi di interferenti endocrini e patologie umane ad essi legati.

Questo convegno imposta un reale cambio di paradigma, ponendo le basi per una medicina preventiva, predittiva, partecipativa e personalizzata.

Se l’invecchiamento parte dalle cellule, come possiamo preservarle?

L’epigenetica sposta l’attenzione “oltre” i geni e ci mette in mano il telecomando della giovinezza

Oltre 60 anni fa, quando fu individuata la doppia elica del DNA, scattò l’emozione di avere scoperto il codice della vita. Per tanto tempo, quello fu considerato il nostro hardware, pressoché immutabile. La sua codificazione, la mappatura, avvenuta nel 2000, doveva essere la panacea, ma così non è stato.

Già nel 2010 Time magazine titolava “DNA is not your destiny”. Ovvero, il DNA non è il tuo destino.

Perché nell’incessante percorso che accompagna la scienza, una branca di essa è andata oltre il DNA, scoprendo che quell’insieme di caratteri ereditari non è il nostro destino in senso deterministico! O meglio lo è in piccola parte. La grande parte, oltre il 70%, è composta da genoma vivo la cui espressione cambia a seconda dei fattori ambientali. Vale a dire come ci alimentiamo, come viviamo, come pensiamo.

La sequenza del DNA costituisce la sostanza fondamentale del gene ed è responsabile della trasmissione dei caratteri ereditari. 
Essa rimane immutata, ma l’aggiunta di gruppi chimici o piccole proteine in posizioni specifiche accende o spegne l’espressione dei geni.

Il termine epigenoma indica l’insieme delle modificazioni molecolari che controllano l’espressione dei geni. In pratica, l’epigenoma è il genoma che ha subito una modificazione a opera dell’ambiente.

Con una metafora, potremmo dire che il nostro DNA è l’impianto elettrico e che dipende da noi accendere o spegnere l’interruttore di ogni gene.

IL software della vita si chiama epigenetica. E lo scriviamo noi.

Il modo in cui i nostri caratteri ereditari si manifestano cambia a opera dei fattori ambientali! Questo, è il terreno della nuova frontiera della scienza, ovvero dell’epigenetica.

Nutrizione, gestione mentale e relazionale, allenamento, stile di vita sono il viatico che ci può garantire -o che può invalidare- lo stato di salute.

Ma altresì inquinamento, stress, cibo spazzatura, emozioni negative, campi elettromagnetici hanno un impatto sul software e non è lieve.

L’algoritmo della longevità: Imagine, Believe, Act

Il convegno di Bologna si intitola, non a caso, Dalla cellula alla longevità”. Perché tutto parte dalla salute delle nostre cellule. E’ lì, soprattutto nei mitocondri, piccoli organelli che sono il motore energetico del nostro organismo, che si gioca la partita della giovinezza – e della salute.

Il giorno 8, con la moderazione della professoressa Grazia Fenu Pintori dell’ Università di Sassari e di Giorgio Terziani, durante la mattinata e di Pier Antonio Bacci nel pomeriggio, si parlerà di medicina mitocondriale, di come prevenire i danni a livello cellulare.

E se fosse una questione di carenza di ossigeno? Elemento fondamentale anche nella regolazione del metabolismo tiroideo? O della ateroscleosi?

Possiamo davvero curare senza contemplare la parte biofisica dell’uomo?
Kevin Negrete ci parlerà della formula Everett Storey, che da 55 anni nel mondo e 25 in Italia rappresenta una fonte di vita e di salute.

La modulazione epigenetica dell’infiammazione riveste un fondamentale approccio in questo ambito.
Ipossia, metabolomica, regolazione neuroendocrina, riprogrammazione epigenetica, strategie di longevità saranno alcuni dei temi pregnanti. Nella fattispecie, l’algoritmo della longevità, presentato da Sara Roversi (Future Food Institute): imagine, believe, act.

Comprenderemo qual è l’impatto della sana alimentazione sul corpo e sull’invecchiamento, in maniera estesa al territorio e alle sue prerogative.

Verranno inoltre portate ricerche scientifiche sulla riprogrammazione epigenetica delle cellule con il CELLFOOD.

Si parlerà di sonno, stress e infiammazione, con enfasi sul ruolo della nutrizione e nutraceutica, di energia vitale, di microbiota, di intossicazione da metalli pesanti, della vita attraverso la placenta, di infertilità.

Dalla cellula al Self: Daniela Lucangeli
L’invecchiamento è anche un fattore psicologico.

“Non siamo solo un sistema nervoso centrale e periferico. Non siamo solo tessuti nervosi attraverso cui passano le informazioni ma abbiamo un intero Self, organismo.

Tanto è vero che per spiegare il cervello arrivo sul limite della correttezza scientifica e dico che abbiamo neuroni non solo nel cervello, ma anche nel cuore, nei polmoni, nell’intestino, nel derma. Addirittura la pelle è intessuta di neuroni che si chiamano c-cells e sono direttamente collegati alla centralina, per farci sentire il contatto, il conforto, la consolazione oppure il pizzicore, il dolore.
Il nostro Self, cioè l’intero sé vivente, non solo intellige ma anche sente”.
Questa, è tutta epigenetica.

L’impatto delle emozioni sul Self produce una cascata fisio patologica che non è possibile ignorare e la migliore prova viene offerta dalle spiegazioni sulla sindrome fibromialgica di cui ci parlerà Francesco Garritano.

Siamo agli albori di una rivoluzione nella prevenzione e nella cura

Il problema della mancanza di ossigeno a livello cellulare verrà affrontato sia in ambito tiroideo (Luca Speciani), sia per l’apparato neuro endocrino (Bartolomeo Allegrini) o l’aterosclerosi (Salvatore di Meglio).
Gli aspetti fisiopatologici della mancanza di ossigeno verranno trattati anche dal punto si vista biochimico dal prof Mauro Miceli, mentre Carlo Ventura, docente di biologia all’Università di Bologna, spiegherà come la bio fisica sia fondamentale per capire la biochimica.

Primi duemila giorni di vita (Simona Nava), infertilità (Luigi Montano), medicina mitocondriale (Massimo Spattini), metabolomica (Vassilos Fanos), intossicazione da metalli pesanti (Mauro Mario Mariani) sono tutte tematiche epigenetiche, a farci capire il nuovo paradigma che è già prepotentemente insediato nella clinica.

A ricordarci che le cellule si riprogrammano epigeneticamente e che l’invecchiamento è per gran parte fattore ambientale reversibile saranno le trattazioni di Franco Canestrari e Emanuele de Nobili: a Francesco Balducci, il compito di illustrare le strategie per la salute mitocondriale e per la longevità.
Infine, Andrea Pensotti affronterà un tema universale, quello di energia vitale come contrasto all’ astenia e all’invecchiamento.
  

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Gli Scomunicati è una testata giornalistica fondata nel 2006 dalla giornalista Emilia Urso Anfuso, totalmente autofinanziata. Non riceve proventi pubblici.

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