MANIFESTO: Io sono “cospirazionista” e Voi chi siete? Quanti siete?

MANIFESTO: Io sono “cospirazionista” e Voi chi siete? Quanti siete?

Di Lucaa del Negro

(Una cartina al tornasole per decifrare le “informazioni” nell’anno 2024 e seguenti e molto, molto altro ancora prima di lasciarsi andare nei social, nelle app, nei vlog, nei notiziari sponsorizzati e…)

Il condizionamento psicologico, indi emotivo a cui siamo sottoposti nel mentre usciamo  dall’isolamento della malattia e del sonno profondo, è pressoché totale nel mondo attuale accertata ed accettata la pratica della manipolazione dei dati; il genere di questo legame che comporta la sudditanza, il controllo indi il dominio, è di natura economica, nella fattispecie un ordinamento che il modello capitalista/consumista statunitense ha inciso nelle masse attraverso lo sviluppo di una precisa identità sociale alla quale siamo e dovremmo sempre più essere universalmente fedeli, con buona pace di tutti i Partiti politici ormai deposti da qualsiasi ispirazione ideologica, non considerando la Cina moderna e gli estremismi da -teoreticamente- rivalutare.

Se da un lato a mancare è l’ideologia (in una verità, essa, non è scemata ma, è stata relegata attraverso complicate manovre dei gestori del capitale, leggi i mercati finanziari, a fenomeno culturale da esibizione, sterile manifestazione, oppure alla bisogna utilizzata per il consolidamento del potere ottemperando a modello la locuzione latina “Divide et impera”) bisogna ricordare che l’altra grande sparizione riguarda la logica, ed in genere moltissime funzioni che caratterizzano la struttura del pensiero in sé.

La summa di questa premessa dovrebbe impressionare il lettore, ed il perché è presto detto: affidare gradatamente (Overton docet) ogni decisione ad un centro nevralgico di cui non si ha il minimo controllo e prestando attenzione solamente quando sollecitati da quest’ultimo il quale è in procinto di relazionarsi senza l’ausilio di esseri umani (possibile traduzione: non sono accettate domande e risposte che non siano già contemplate) significa accettare la contingenza di essere oppressi/assoggettati/schiavizzati e peggio di scansare temporaneamente questo fardello con fare delatorio.

L’irreversibilità di questo moto è -allo stato delle cose- l’unica certezza: è sufficiente far verifica dell’opposizione manifestata da ogni schieramento democraticamente eletto negli ultimi cinquant’anni (!) e considerare il presente traslato nella “macchina a stelle e striscie” che non ha perso un colpo, per quanto la religione in Europa ha abbandonato il concetto di teocrazia e nel Medio Oriente un certo “camuffamento” è all’ordine del giorno, detto così, grossolanamente…

(Dal cibo all’informazione passando per il costume -in un esempio italiano- il verso è univoco: anche il linguaggio e non quello colto ma quello essenziale è cambiato e cambia incorporando quello imposto in graduale aperta cancellazione addirittura del fondamentale dantismo!)

Questo scritto rivendica -è la provocazione ultima- una catalogazione; il Cospirazionismo, oltrepassato il Situazionismo rappresentativo  in Occidente ormai solo di ciò che fu la satira in modo più erudito e quindi illeggibile e meglio incomprensibile dai giovani, scremato dall’inevitabile e fisiologico (esiguo) numero delle nuove spie ostili (in inglese: gatekeeper) nonché dall’ancora più irrisorio numero di idioti, rappresenta l’ultimo baluardo di veridicità consacrata nell’analisi dei dati conservati e di quelli a nuova disposizione, laddove questioni e dubbi vengono dibattuti principalmente da svincolate energie analogiche indipendentemente dagli esiti e, soprattutto, dove la critica dispone di spazio certo e stabile entro cui l’approssimazione è adatta perché parte della matematica: un numero con un valore sufficientemente vicino in sostituzione del valore effettivo non conosciuto.

In ossequio di una pseudo teoria qualsiasi la si voglia trarre da questa scrittura, la certa indicazione di riguardo sembra provenire esattamente dalla stessa cultura pop già piegata dal profitto e qui alla sbarra, e che il notiziario di Springfield del Signor Groening propone al mondo da diversi anni a questa parte a fine news, a mo’ di didascalia, scritto esattamente così: potrebbe non essere vero!

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Lucaa del Negro

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***Immagine di copertina: elaborazione dell’autore Lucaa del Negro

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