Sesso e volentieri (Riflessioni a luci rosse)

Sesso e volentieri (Riflessioni a luci rosse)

Rubrica a cura del dottor Claudio Rao

La sessualità, spia rossa della morale delle principali religioni, sembra giocare un ruolo essenziale non solo nella banale e scontata riproduzione della specie, ma anche negli equilibri personali e sociali e perfino sul benessere fisico e psichico individuale. Una progressiva presa di coscienza per la quale ci sono voluti secoli di evoluzione, di riflessioni e di lotte.

Per molto tempo si è pensato che le piante non avessero una riproduzione sessuata. Finché si scoprì che il fiore non è altro che un organo sessuale e i petali e i profumi dei dispositivi di seduzione per attirare gli insetti impollinatori. Insomma che, benché meno hot della nostra, anche i fiori hanno una loro vita sessuale.

Con l’etologia e lo studio della sessualità animale, si sono poi identificati i mille stratagemmi messi in atto per riprodursi. L’ostrica che, fissata al suo scoglio, libera il proprio seme nell’acqua, affidando alle correnti marine il compito di fecondare un partner sconosciuto. O le danze indiavolate di certi uccelli per sedurre la compagna, in tutta la loro impressionante complessità.

Recentemente gli studi hanno confermato che anche nel mondo animale il sesso non è finalizzato unicamente alla procreazione. I delfini, per esempio, praticano la fellazione; gli scoiattoli l’onanismo. Vi sono anatre omosessuali e si sono perfino osservati accoppiamenti di animali di specie diverse.

Insomma la natura sa essere sorprendente, esuberante e talora perfino libertina!

Relativamente a noi umani, già nel 1886, il dr. Richard Krafft-Ebing, psichiatra austriaco, pubblicò un trattato sulle perversioni sessuali («Psychopathia Sexualis»¹), mentre in Inghilterra Havelock Ellis² si cimentò dal 1890 in ben sette volumi con i suoi « Studi sulla psicologia sessuale », considerati fondatori della sessuologia.
Qualche anno più tardi Sigmund Freud, padre della psicoanalisi, arriverà a parlare di sessualità infantile, facendo della libido un elemento fondamentale della vita psichica.

Negli anni Trenta del Novecento, gli antropologi inizieranno a studiare la sessualità delle popolazioni “primitive”. Non sono mancati ricercatori come Margaret Mead, antropologa statunitense e pioniera degli studi di genere che si è lasciata abusare per documentare in « Costumi e sessualità in Oceania » una vita sessuale libera e priva di tabù (cosa rivelatasi poi inesatta) o come Bronislaw Malinowski, antropologo e sociologo polacco, convinto che gli Aborigeni non collegassero il sesso con la paternità.

Negli anni Cinquanta del secolo scorso, le ricerche del biologo e sessuologo statunitense Alfred Kinsey (documentate in Kinsey Reports) hanno palesemente dimostrato come le pratiche sessuali non fossero conformi alla morale puritana dell’epoca. Studi portanti su masturbazione, fellazione e sodomia che hanno dato origine a degli scripts, degli schemi di riferimento per documentare le norme sociali, le relazioni tra i partner e i gusti di ciascuno.

Lentamente la scienza ci sta rivelando la sorprendente biodiversità sessuale di piante ed animali, ma anche di noi esseri umani.
Recentemente infine, lo studio di alcune decorazioni erotiche su vasi etruschi, ha dimostrato come il Kamasutra non sia affatto una specificità indiana!

In termini di sessualità tutto sembra rifarsi ad una legge relativamente semplice, quella dell’attrazione dei corpi. Essa starebbe al mondo dei viventi come la legge dell’attrazione gravitazionale sta a quello del mondo della fisica.

Partendo da essa, tutte le varianti sono e sembrano possibili. Relativamente alla sessualità, inoltre, noi esseri umani facciamo prova di un’inesauribile immaginazione, capace di colorare le nostre vite e trasfigurare le nostre relazioni.
Una sana, regolare e creativa pratica non può che avere influssi benefici sul nostro organismo e sulla nostra salute fisica e mentale. In questa nuova e bella estate che stiamo vivendo, cerchiamo di trascenderne la tecnica ed assaporarne l’arte.

¹ Psychopathia Sexualis (Psicopatia sessuale), dello psichiatra Richard Freiherr von Krafft-Ebing, è uno dei primi testi che parla di patologie sessuali. Per la prima volta pubblicato nel 1886 col sottotitolo “con speciale riferimento all’istinto sessuale di carattere contrario: uno studio medico-forense”, il libro espone un vasto elenco di parafilie, con particolare enfasi sull’omosessualità maschile (l’istinto di carattere contrario del sottotitolo). Krafft-Ebing coniò in questo testo anche i termini sadismo e masochismo.

[ Fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/Psychopathia_sexualis ]

²  Medico, psicologo e scrittore britannico, nonché riformatore sociale e intellettuale progressista che ha studiato la storia della sessualità umana.

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