Rubrica a cura del dottor Claudio Rao
La scorsa settimana ero a pranzo con un’amica psicologa. Parlando del più e del meno abbiamo evocato una comune conoscenza. Ad un tratto sorridendo maliziosamente, ha lanciato: “Dev’essere un sapiosessuale!”
“Un che?” ho risposto , cadendo dalle nuvole? Non avevo mai sentito questo termine e da professionista dell’aiuto alla persona ne provai un certo imbarazzo.
Ho fatto qualche banale ricerca che condivido con i miei lettori, ammesso che, come il sottoscritto, non conoscano ancora quest’orientamento sessuale.
Per sintetizzare, molto a grandi linee, potremmo dire che i sapiosessuali sono persone che nella loro sessualità sono innanzitutto attratti dalla cultura e dall’intelligenza.
Attrazione e sessualità sono argomenti molto complessi e ricchi di sfumature, spesso difficili da trattare. Certo è che oggi, parlando di orientamenti sessuali, siamo ben oltre l’ormai tradizionale dicotomia tra etero ed omosessuale.
Cosa significa essere sapiosessuale?
Pare che il termine sia stato usato per la prima volta alla fine del secolo scorso su un blog da un utente detto Wolfieboy.
Sapiosessuale. Una nuova forma di discriminazione o una moderna chiave di lettura per una realtà da sempre esistita?
In base alle informazioni raccolte un po’ alla rinfusa, per racapezzarmi e non per dirette esigenze professionali, direi che sapiosessuale è colui (o colei) che si sente attratto da qualcuno principalmente per la sua intelligenza, che dunque prenderebbe il sopravvento rispetto al fisico ed al legame emotivo.
L’attrazione sarebbe determinata da una connessione intellettuale e da conversazioni culturalemte stimolanti che sfocerebbero in desiderio erotico e sessuale.
Attrazione e seduzione possono sbocciare durante i pasti o lunghe passeggiate; sulla spiaggia o facendo un viaggio; conversando, confrontandosi, condividendo idee e scoprendosi una certa affinità intellettuale. Insomma, la scintilla intellettuale precederebbe quella emotiva ed anticiperebbe quella sessuale.
Test: sono sapiosessuale?
Ci sarebbero almeno quattro criteri pertestare se abbiamo tendenze sapiosessuali.
- Se non siamo attratti dal fisico delle persone. Il sapiosessuale non considera il corpo, ma l’intelletto, la qualità della discussione, l’intensità ed il livello della relazione.
- Se siamo calamitati da intellettuali e artisti. Indipendentemente dal mestiere svolto, ovviamente. Non è lo status sociale che attrae i sapiosessuali, ma l’intelligenza in tutte le sue manifestazioni: sapere, cultura, creatività, immaginazione.
- Se amiamo i lunghi scambi epistolari e le interminabili discussioni.Via SMS o Whats App, via email o tramite i tradizionali carta penna e calamaio, se siamo adepti alle lunghe trasvolate ed alle belle chiacchierate attorno ad una buona tazza di caffè, nelle biblioteche o nei musei; agli scambi di lettere, di messaggini lasciati qua e là regolarmente a mò di sorpresa; di interminabili telefonate… allora è probabile che sia la mente ed il pensiero a sollecitare il nostro erotismo.
- Se preferiamo le sfumature, la complessità della situazione, le diatribe amorose per gli incontri sotto le lenzuola. I sapiosessuali apprezzano la cultura, la complessità delle conoscenze, le discussioni come opportunità di arricchimento tanto da capire e perfino accettare un ruolo marginale nella vita culturale del compagno.
Dove incontrare un sapiosessuale?
Nonostante la sostanziale novità di questo argomento, esistono alcune opzioni per entrare in contatto con individui che condividono questa affinità per l’intelligenza. Vi sono già pagine Facebook e applicazioni d’incontri riservate ai sapiosessuali. Inoltre è possibile partecipare a eventi culturali, conferenze o aderire a gruppi on line o forum che si concentrano su argomenti profondi. Sono tutte opportunità per connessioni basate sull’intelletto e la condivisione di passioni comuni.
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Gli Scomunicati è una testata giornalistica fondata nel 2006 dalla giornalista Emilia Urso Anfuso, totalmente autofinanziata. Non riceve proventi pubblici.
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